LEONI PER...AGNELLI – Allegri non ha cambiato idea: la sua Juventus punta ad essere vincente anche se non è bella. Occhio alle polemiche arbitrali che portano a clamorosi errori.. La Joya è tornata..

05.11.2018 10:51 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
LEONI PER...AGNELLI – Allegri non ha cambiato idea: la sua Juventus punta ad essere vincente anche se non è bella. Occhio alle polemiche arbitrali che portano a clamorosi errori.. La Joya è tornata..
TuttoJuve.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Tredici vittorie su quattordici partite giocate tra campionato e Champions. Trentuno punti in undici giornate, meglio della Juventus dei record di Conte che finì il campionato a 102 punti. Le lanciatissime Napoli e Inter sono a -6, neanche da considerare la distanza con Milan, Lazio e Roma. Numeri che parlano chiaro e che suggeriscono una sola traccia in quella che è il piano stagionale di Allegri: vincere, costi quel che costi. Dov'è la novità? Dirà qualcuno.. Beh, la novità è che stavolta la ciambella sembra stia riuscendo davvero con il buco. Per carità, è presto, troppo presto per parlare, e avanzare trionfanti e sensazionalistici previsioni sarebbe addirittura delittuoso. Ma se è vero che di questa Juve, quella vincente di Allegri, non ci si ricorderà mai del bel gioco, è altrettanto vero che questa squadra dimostra, come poche forse nessuna, di essere in grado di vincere contro chiunque quando vuole. Volere e potere è una massima che sembra calzare a pennello per i bianconeri. Ma se vi aspettate il bel gioco del Napoli di Sarri, o quello perfezionato da Ancelotti, piuttosto che quello rispolverato da Spalletti e che ogni tanto mostra Simone Inzaghi, scordatevelo. Qualche volta accadrà, perché le qualità di questa Juventus sono talmente alte che ne beneficerà per forza di cose anche il gioco, ma non sarà una priorità, non lo è mai stata. Agnelli, Allegri e la Juventus ha un solo obiettivo: vincere. Ed è sempre stato così, niente e nessuno snaturerà questa atavica volontà. Poi sentirete spesso dire: l'unica rivale della Juventus è la Juventus stessa. Una frase bruttissima ma che dà perfettamente il senso dell'unica difficoltà di una squadra consapevole della propria forza e di avere un campione come Ronaldo che può fare la differenza, che talvolta si addormenta, e si trascina per inerzia alla fine della gara, lasciando il gioco in mano persino al Genoa o al Cagliari (con tutto il rispetto). Spesso può sembrare brutta, lenta e involuta, ma quando riparte è letale e bella come pochissime squadre al mondo. Eppure a volte allo Stadium partono dei mugugni inspiegabili per una squadra che, oltre a non poter andare fisiologicamente sempre a mille, deve fare anche i conti con gli infortuni: nessuno se ne accorge e pochissimi ne parlano ma quando le assenze di Khedira ed Emre Can non sono assenze qualsiasi, tant'è che Matuidi e Pjanic stanno dando fondo a tutte le energie e ultimamente paiono ovviamente stanchi. Ma la Juventus ne ha vinte tredici su quattordici. È questo dato a parlare chiaro: nonostante gli infortuni, nonostante gli avversari, nonostante qualche incomprensibile decisione arbitrali questa squadra vince ed è questo che conta. A proposito di scelte arbitrali incomprensibili. Il rigore non concesso ieri da Mariani per quell'evidente fallo di braccio in piena area da parte di Bradaric, e soprattutto l'aver reiterato l'errore pur visionandolo nella sua chiarezza davanti al monitor Var porta all'inevitabile dubbio che la settimana di polemica sul rigore concesso a Dybala contro l'Empoli abbia in qualche modo condizionato la libertà di scelta del direttore di gara. Una sensazione, un dubbio. Legittimato dalla chiarezza dell'errore. Nel frattempo la bella notizia, vittoria a parte, è il ritorno di Dybala. La Joya sta crescendo nel rendimento, sembra aver trovato posizione e gamba e ritrovato la testa. Un acquisto importante in attesa dei recuperi di Khedira, Emre Can e Mandzukic, non tre giocatori qualsiasi....

 

Vincenzo Marangio – RmcSport

Twitter @enzomarangio