LEONI PER..AGNELLI – Allegri e il suo monito che nessuno ha capito. Non era questa la partita in cui CR7 avrebbe dovuto riposare. Complimenti all'Atalanta ma la difesa bianconera non può dipendere solo da Chiellini

27.12.2018 10:11 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
LEONI PER..AGNELLI – Allegri e il suo monito che nessuno ha capito. Non era questa la partita in cui CR7 avrebbe dovuto riposare. Complimenti all'Atalanta ma la difesa bianconera non può dipendere solo da Chiellini

Quando anche la Juventus prova a farsi male da sola, ecco che ci pensano le rivali a darle una mano. E allora l'ottavo scudetto di fila comincia a prendere sempre più corpo. Certo con due punti in più ora il vantaggio sarebbe di +11 e tanti saluti, ma anche questo + 9 vale uno “scusa, devo andare”.

Ma se lo scudetto, recitando uno dei cliché più abusati, lo può perdere soltanto la Juventus, è altrettanto vero che certi errori visti a Bergamo preoccupano e molto in chiave Champions. A febbraio si comincerà a fare sul serio e la prima parte del piano di Allegri sta andando in porto: allungare il più possibile sulla seconda per avere diversi bonus da giocarsi quando gli impegni di coppa saranno più pesanti. Dall'urna di Nyon, la Juventus ha pescato l'avversaria sicuramente più ostica. Perché l'Atletico Madrid è una squadra che per certi versi assomiglia moltissimo alla Juventus e servirà essere perfetti davanti e impeccabili in difesa. E se è vero che i bianconeri hanno la difesa meno perforata della Serie A, è altrettanto vero che è troppo dipendente da Chiellini che, con l'assenza di Barzagli, resta l'unico vero mastino difensivo. Benatia ha dimostrato di essere troppo vittima di amnesie nei finali di gara; Rugani non ha mai dato reali garanzie soprattutto a livello europeo e Bonucci, francamente, quest'anno ha dimostrato di essere funzionale più in fase di impostazione che in fase difensiva. Tradotto: alla Juventus servirebbe un De Light subito, immediatamente. Come il pane. Già nel mercato di gennaio, se si vuol stare sicuri. Ma il difensore olandese non verrà mai liberato già adesso e comunque Allegri tendenzialmente non affida mai chiavi tanto importanti ai primi arrivati, per quanto affidabili siano. Quindi bisogna inventarsi qualcosa. Uno schermo difensivo più solido, una maggiore precisione nell'impostazione di gioco per non perdere palloni micidiali (vedi passaggio di Douglas Costa ad Alex Sandro a Berna che poi portò al fallo da rigore), grandissima concentrazione. Quell'attenzione che anche contro l'Atalanta ha messo soprattutto Chiellini.

Un'altra soluzione è quella di essere così presenti nell'impostazione del gioco, così pericolosi davanti da costringere le rivali di turno a limitare le sortite offensive. Ecco perché forse questa era la gara meno indicata per far riposare Cristiano Ronaldo, che avrebbe più comodamente sostare nell'ultima giornata dopo 18 giornate giocate tutte d'un fiato. Non è un caso che con il suo ingresso l'Atalanta sia arretrata di diversi metri, spaventata anche solo da quello che avrebbe potuto fare Ronaldo. Ecco la forza di CR7 la sua “pericolosità potenziale”: può anche camminare in campo ma appena la palla arriva dalle sue parti succede sempre qualcosa e infatti in 30 minuti di calcio il portoghese confeziona il gol del pari che vale + 9 sul Napoli e un quasi assist che poteva portare Mandzukic a firmare il gol vittoria; il tutto con quattro palloni toccati. Anche questo è una specie di meccanismo difensivo. Un'arma di cui non si può fare a meno in gare come quella di Bergamo che assomiglierà molto per clima e avversaria (qualitativamente più importante) come quella di Madrid contro l'Atletico.

A fine gara il nervosismo di Allegri era palese. È stato abile il tecnico livornese a spostare l'attenzione sul clima che qualche presidente sta caricando di veleni. Nessuno ha capito che il riferimento di Allegri erano Preziosi, Pallotta e De Laurentiis con quest'ultimo in particolare che ha caricato di eccessiva tensione la gara del Meazza che puntualmente si è conclusa tra le polemiche e un doppio rosso. Ovviamente i giudizi carichi di odio e condizionati dal tifo rendono illeggibile questo pensiero di Allegri. Abbassare i toni, tutti. Questa deve essere la parola d'ordina altrimenti non se ne esce più. Tanto alla fine parla sempre il campo e che ci sia la Var oppure no, che ci siano polemiche oppure no, che ci siano accuse preventive oppure no, il campo racconta di una Juventus troppo più forte di tutte queste cose messe insieme.

 

Vincenzo Marangio RmcSport

Twitter @enzomarangio