In positivo e in negativo: non c'è la matematica ma c'è il pensiero
Ronaldo che lascia la palla finalmente messa in rete da Pjanic su punizione per la prima volta nell'anno. Il raddoppio di Emre Can, che ha deciso di sostituire Khedira in chiave marcatore. De Sciglio che chiede allo spicchio occupato di supportare la squadra negli ultimi minuti di gioco. La vittoria a Napoli che regala virtualmente, ma anche concretamente a meno di cataclismi e debacle cosmiche, alla Juventus lo scudetto, l'ottavo consecutivo. Non ci sono però solo aspetti postivi nei 90' del San Paolo.
C'è il rosso a Pjanic a inizio secondo tempo, c'è un rigore sbagliato poi da Insigne, ci sono quasi 20' di assedio vero e proprio da parte del Napoli, con i bianconeri quasi incapaci di superare la propria metà campo e c'è sempre un Ronaldo sconsolato che spesso guarda la panchina silenzioso con la testa ciondolante. Neanche ad Allegri è piaciuta la prova della sua Juve, non solo perchè tutto si svolge in funzione della partita del 12 marzo, ma perchè nonostante i numeri in Serie A siano mostruosi, troppo spesso si è potuto criticarla dal punto di vista dei movimenti e dell'attenzione. Il +16 cancella momentaneamente il negativo, aiuta a cancellare le famose scorie che questa si porta dietro da Madrid e che dovranno assorbirsi per forza entro 10 giorni. Dopo le dichiarazioni di Allegri e Paratici nel pre gara, a Torino si è creato un burrone che solo dopo la sfida di ritorno di Champions si capirà dove porterà: o a cercare un ponte e continuare la strada insieme o obbligherà a fermarsi e guardare altrove.