DA ZERO A DIECI - ZERO COME SE PIOVESSE, DIECI A CHI CI CREDE
Era una partita da vincere, magari da pareggiare, sicuramente da non perdere. Ora diventa tutto maledettamente più complicato perché il calendario e' molto più difficile e quindi bisognerà rendere vittorie quelli che potevano essere pareggi, vale a dire le partite con Inter e Roma.
ZERO - alla partita della Juventus. Partita bruttissima per la Juve, pessima sia per errori tecnici che per attenzione, sia a livello offensivo, dispiace molto perché mancava poco, nonostante tutto, per portarla a casa almeno con un pareggio. Zero come i tiri su azione.
UNO - come gli infortuni. Perdere Chiellini dopo un minuto e' stato un colpo a cui la Juventus non ha saputo reagire a livello di organizzazione difensiva e attenzione. Uno come i gol presi, uno come i punti rimasti.
DUE - come gli errori sul gol di Koulibaly. Lasciarlo partire e fargli prendere lo spazio per elevarsi, un errore fatale in una partita così importante.
TRE - all'attacco. Dybala, ma non solo, tutto male e tutti male. Pressing fatto male così come la pressione. Non ha, purtroppo, funzionato nulla.
QUATTRO - come le partite che restano e che sono inevitabilmente quattro finali, difficili, complicate, forse impossibili per la Juventus di ieri, non per quella di Madrid.
CINQUE - a Benatia. Aveva fatto una partita da sette, si perde Koulibaly in quel modo e finisce male, molto male per tutti.
SEI - a Howedes. Non gioca male, qualche svirgolata ma visto il livello di partita, esame totalmente superato.
SETTE - a Buffon. Para quasi tutto, una prestazione positiva, non possiamo fargli abbandonare il calcio senza una vittoria.
OTTO - ad Insigne. Perfetto in tutto. Pressing e creazione di palle gol. Il migliore dei suoi, come Koulibaly, immarcabile.
NOVE - come gli anni in cui il Napoli non vinceva a Torino. Era il 2-3 con Hamsik protagonista, altra Juve, altro Napoli, altri obiettivi. Oggi lo scudetto non è perso
DIECI - a chi ci crede ancora, disfattisti, gufi, cagasotto, a Milano non vi presentate, state a casa. Come a Madrid, chi ci crede si presenti e se andrà male ce ne faremo una ragione, ma per il momento: "Fino alla fine...".