Tomaselli (Corsera): "Tutti i dubbi della Juventus per quel sarrismo a metà"

Nel suo pezzo su il Corriere della Sera, Paolo Tomaselli ha analizzato il momento della Juventus, reduce dalla sconfitta contro la Lazio: " parte pochi casi (Parma, Spal, Milan, Torino), la Juventus si è sempre fatta raggiungere dopo un vantaggio o ha dovuto rimontare un gol subito: tutto questo con 6 gol in meno realizzati e 7 in più subiti, costati 7 punti di differenza rispetto al 2018.  A inizio stagione affidarsi a due mezzali trentenni poco adatte al gioco di Sarri aveva destato perplessità, ma si era rivelato utile per governare la transizione di una squadra che ha alzato il baricentro e procede a strappi all’interno di una stessa partita anche perché fatica a tenere alti i ritmi del pressing. Khedira però starà fuori tre mesi e già da un po’ giocava a scartamento ridotto. Bentancur stava crescendo a vista d’occhio, mentre il suo sostituto Emre Can non ha mai metabolizzato il fatto di essere stato scartato dalla lista Champions.

Che dire poi di Ramsey, già al terzo stop per infortunio? O di Rabiot, visto in poche apparizioni: quando sarà pronto per giocare a un certo livello una partita intera? In attesa che anche Costa recuperi dall’ennesimo stop, a centrocampo può essere riciclato Bernardeschi, recordman di tiri in porta senza gol.  In questo contesto Sarri si è mosso con circospezione e spirito di adattamento, ma il sarcasmo con cui ha risposto sabato notte alla domanda sulle rimonte subite dalla sua squadra dopo il gol del vantaggio (sarcasmo verso il problema, non verso la domanda) la dice lunga. E se la questione è prima di tutto mentale, per la difficile applicazione dei nuovi principi di gioco per una gara intera, il rischio è che ci sia una crisi di rigetto e che la rivoluzioni resti a metà. Con effetti più profondi di una mini-crisi di risultati".