Sportitalia - Brand Juve da Scudetto

23.03.2018 13:00 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture

Quando si dice un passo avanti in riferimento alla Juventus, non si parla solo della classifica degli ultimi sei\sette anni in Serie A, ma piuttosto della capacità del club più titolato d’Italia di essere al passo coi tempi o di anticiparli se necessario. L’annuncio della nascita del J-Hotel - il primo albergo di proprietà di una società calcistica nel nostro Paese (dotato di 138 camere, 4 sale meeting, Spa, Ristorante e molto altro) – può aver sorpreso solo chi ha dimenticato che Juventus vuol dire innanzitutto azienda, e nell’ottica più volte sbandierata del “Vincere è l’unica cosa che conta”, i bianconeri hanno deciso di sbaragliare la concorrenza fuori dal campo, prima ancora che dentro il campo. Il segreto – che poi all’estero, specie in Inghilterra è il segreto di Pulcinella poiché i lì soldi si fanno soprattutto con la vendita dei prodotti ufficiali – è racchiuso nel brand. Tutto ciò che porta il marchio Juve serve a produrre fatturato. In origine fu lo stadio di proprietà, con all’interno attrazioni per famiglie, negozi, il Museo, insomma tutto ciò che – sfruttando la storia e il nome del club – ha ripagato ampiamente la spesa iniziale. Evolvendosi poi in forme anche più moderne di commercio – come quello on-line - senza perdere di vista però i luoghi fisici per comprare e indossare i vessilli della juventinità, come il megastore all’interno dell’Allianz Stadium, il più grande in Italia fra quelli di proprietà di una società calcistica.

Potere del J-Village – il quartier generale nell’area della Continassa – da cui partono tutte le decisioni che guardano avanti, ma a volte anche indietro, visto che le operazioni nostalgia sono d’obbligo per un club con tanta storia alle spalle. Lo scorso novembre, nel match casalingo contro il Benevento, è bastato mettere in vendita 1897 magliette celebrative – le stesse indossate dai giocatori in occasione del 120esimo compleanno della società – per intascare 358mila euro, perché ogni maglia ne costava 189, ma il fascino della reliquia era troppo forte per resistere. Senza contare i 23 milioni che la Juventus si assicura dall’Adidas ogni stagione, rinunciando volontariamente ad altri 6 milioni offerti dalla casa di abbigliamento tedesca, per gestire indipendentemente le vendite. Come a dire: “Scansati sponsor, neh”, a Torino sappiamo fare da noi.