Sconcerti: "Il calcio italiano è sceso di un gradino, è crisi tecnica vera: siamo una categoria dimenticata. Sarri..."

14.08.2020 13:20 di Rosa Doro Twitter:    vedi letture
Sconcerti: "Il calcio italiano è sceso di un gradino, è crisi tecnica vera: siamo una categoria dimenticata. Sarri..."
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Nel suo editoriale per il Corriere della Sera, Mario Sconcerti ha parlato della crisi del calcio italiano: "Perché le squadre italiane non vincono più niente da dieci anni? Perché guardiamo gli altri e ci sembrano diversi? Perché nella nostra mente la Juve, la Roma, il Napoli, l’Atalanta sono migliori mentre poi vengono regolarmente battuti? Perché l’Italia non è andata ai Mondiali in Russia? Certe cose sono come i grandi amori, fanno un giro grande poi ritornano. È sceso di un gradino il calcio italiano nel suo insieme. È sceso soprattutto il livello del campionato. Perché? Nella vita, se seguite i soldi non sbagliate mai molto. E’ difficile avere un grande calcio in un Paese in crisi. Ogni singolo giocatore costa ormai quanto una buona azienda media, ma è difficile renda qualcosa. Un Paese povero paga molto più degli altri questa differenza. Infatti ci siamo riempiti di presidenti stranieri che hanno preso le nostre società senza per ora portarci i vecchi risultati. Ma c’è anche una vera crisi tecnica.

È venuta meno anche la nostra ultima differenza, l’intelligenza tattica. Non abbiamo più avuto chi è stato in grado di insegnarci qualcosa di diverso. Avete presente la nostra serie A, tutta compresa, tecnici buoni e tecnici sostituiti? Nessuno di questi ha mai vinto un torneo internazionale. L’unico, Maurizio Sarri, l’abbiamo cacciato una settimana dopo aver vinto il campionato. Non solo, ma nessuno degli allenatori attuali ha mai vinto uno scudetto. Tranne Conte che è diventato un’altra cosa. La scienza tecnica arriva ormai solo dalla Coppa Italia, un torneo di appena tre partite. Siamo ormai una seconda categoria europea documentata. Da una decina di anni la vera crisi italiana è nelle idee di calcio e in chi deve produrle. Non abbiamo più insegnanti all’altezza e manca una vecchia scuola che li sappia costruire".