Sacchi punge ancora: "Conta il modo in cui si vince, Sarri ha già vinto e il calcio italiano..."

16.05.2018 13:10 di  Rosa Doro  Twitter:    vedi letture
Sacchi punge ancora: "Conta il modo in cui si vince, Sarri ha già vinto e il calcio italiano..."
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© foto di Chiara Biondini

Nel corso di TV Luna, Arrigo Sacchi ancora una volta ha parlato del gioco del Napoli e del paragone con quello della Juventus: "La differenza è nel modo in cui vinci, non la quantità di vittorie. Quello dei napoletani di applaudire il Milan fu un gran gesto, non si verificava negli stadi. Per noi fu una delle cose più belle perché questo paese ha sempre difettato in questo senso. La cultura sportiva non è cresciuta, non ci sono valori, non c'è neanche più spazio per valori come il merito, il coraggio, l'emozione, lo spettacolo ma basta vincere, non importa quale escamotage ed a quale costo, l'importante è spendere, essere furbi, sono poche le squadre che cercano di vincere con la bellezza ed il merito, dominando il pallone, tra queste anche il Benevento che ha giocato con coraggio, come Lazio, Sampdoria e Atalanta, al di là del Napoli. Si sta svegliando qualcosa. Sarri? E' un grandissimo, alle spalle non ha un club con storia e possibilità di quel Milan. Il Napoli tiene a posto i bilanci, ha vinto poco nella sua storia e la storia conta. Sarri ha già vinto, lo si può fare anche senza vincere realmente.

Se resterà o continuerà ha lasciato un ricordo indelebile. Il Napoli è arrivato a pochi punti da un club che ha una storia enorme ed è tra le più ricche del mondo. Bisogna credere nelle idee e nel lavoro, consapevoli che se uno spende 3 volte quello che spendi tu se non sono degli stupidi avranno dei vantaggi che il gioco non può sempre colmare. Quanto è accaduto al Napoli che ha fatto un capolavoro, non portato a termine per esperienza, abitudine nel momento cruciale. Nessuno di loro ha vinto qualcosa di importante. Il calcio italiano deve essere grato a Sarri, capostipite di un gruppo positivo. Personaggi così ci permettono di uscire dalla dittatura ed avvicinarci di più a chi vuole vincere con merito".