Ruffo (Report): "Credo che la Juventus contesti la nostra ricostruzione. La società prova ad essere più attenta, ma regole sono aggirabili. Malavita nei gruppi organizzati? Non riguarda solo i bianconeri"

23.10.2018 18:30 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Ruffo (Report): "Credo che la Juventus contesti la nostra ricostruzione. La società prova ad essere più attenta, ma regole sono aggirabili. Malavita nei gruppi organizzati? Non riguarda solo i bianconeri"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Federico Ruffo, giornalista che ha curato l'inchiesta giornalistica di Report, ha ha parlato ai microfoni di Radio Crc, alla trasmissione di Umberto Chiariello. Ecco quanto evidenziato da ilnapolionline.com: “Merito del lavoro condiviso con i montatori di Report e con il direttore Ranucci. Per dovere di cronaca, devo dire che la questione degli striscioni su Superga ci sono state fatte delle contestazioni. Ci è stato detto che due tifosi appartenenti ai Drughi sono stati daspati, quindi un provvedimento c’è stato. Ma, c’è un problema con le intercettazioni. Oggi tifosi juventini e siti vicini alla Juventus ci accusano di aver tagliato le intercettazioni a modo nostro. Ovviamente, non è così. Il problema dello sciopero del tifo esiste e non capisco perché la Juventus se lo ponga, non credo abbia problemi a riempire lo stadio. Credo che la Juventus contesti la nostra ricostruzione. In sede di giustizia sportiva non è stato possibile capire se Andrea Agnelli era a conoscenza della questione striscioni su Superga. Malavita nei gruppi organizzati? Non riguarda solo la Juventus, la mafia nel calcio esiste.

Ed io sono davvero juventino, questa inchiesta è stata molto difficile per me. Non potrò più andare allo stadio, non potrò più vedere la partita nel mio club. Io sono cresciuto a pane e calcio. Ho preso l’impegno con la famiglia di Bucci e l’ho portato avanti. Il suo interrogatorio non contiene quasi nulla. Si è cercato di capire quanto era disposto a parlare per poi un vero secondo interrogatorio. Sapeva delle cose che si è portato con sé. Tutti i presidenti che decidono di chiudere con il tifo organizzato meritano un plauso: De Laurentiis riceve un augurio di morte ogni tre minuti, ma De Laurentiis tende anche ad allontanare i calciatori che sono ripresi con personaggi ambigui. La Juventus prova ad essere più attenta, ma le regole sono troppo facilmente aggirabili. Le società hanno poco controllo, anche se per la Juve è imperdonabile perché manca un forte sistema di controllo. Minacce? Nell’era dei social è brutto leggere messaggi ‘Ancora respiri’ speriamo che resti solo una minaccia social, ma l’aria non è positiva”