Roy: "De Ligt fortissimo. Può aiutare la Juve a vincere la Champions"

11.07.2019 16:50 di  Giovanni Spinazzola  Twitter:    vedi letture
Roy: "De Ligt fortissimo. Può aiutare la Juve a vincere la Champions"
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© foto di Imago/Image Sport

Bryan Roy, ex calciatore, ha parlato ai microfoni di TMW di De Ligt, sempre più vicino alla Juve.

Roy, partiamo da De Ligt: la scelta Juve è quella giusta?
"Non è giusta, è giustissima. De Ligt ha fatto una grande scelta decidendo di vestire la maglia della Juventus. Se c'è qualcosa in cui deve ancora crescere, infatti, è la fase difensiva: quale posto migliore per farlo se non la squadra bianconera? La difesa della Juve è un esempio in tutto il mondo, Chiellini e compagni si muovono all'unisono difendendo secondo un algoritmo. E De Ligt avrà sicuramente tanto da imparare".

Ormai ne parlano tutti, ma ci aiuta a conoscere più in profondità questo diciannovenne che ha attirato l'interesse di tutte le big mondiali?
"De Ligt è un difensore fortissimo di testa e con una personalità mostruosa. Infonde sicurezza a tutti i suoi compagni, è un capitano e un leader assoluto. Ma non è stato sempre così...".

Com'era quando lo allenava proprio lei nell'Under 17 dell'Ajax?
"Già all'epoca si notavano bene le sue qualità tecniche, si capiva che sarebbe diventato un campione. Lo spostai io dal centrocampo alla difesa, perché Matthijs aveva tutto: potenza fisica, colpo di testa, tocco di palla. Mancava ancora però un po' di carisma, visto che a 15-16 anni era davvero timidissimo. In questo senso ha avuto uno sviluppo incredibile negli ultimi anni".

Dopo il botto Cristiano Ronaldo della scorsa estate, De Ligt è l'uomo che manca alla Juve per vincere la Juventus?
"Non se sia proprio il calciatore che manca, ma De Ligt secondo me può sicuramente aiutare la Juventus a raggiungere il suo grande obiettivo. È un fuoriclasse e lui stesso ha bisogno di un trofeo così importante per imporsi definitivamente nel calcio che conta".

Non solo De Ligt, lei ha avuto modo di allenare anche Donny van de Beek, oltre a conoscere da vicino Frenkie de Jong.
"Altri due grandi calciatori, due talenti puri. De Jong ha tutto, è un centrocampista straordinario in ogni fase di gioco, già pronto per il grande salto al Barcellona. Van de Beek, invece, ha magari bisogno di ancora un altro po' di tempo per tirare fuori tutto il suo potenziale".

De Ligt, De Jong, Van de Beek sono tutti figli di un Ajax coinvolgente e appassionante. Qual è il segreto dei lancieri?
"Io all'Ajax ho avuto il piacere di giocare, allenare e lavorare come dirigente, sarà sempre parte di me. La filosofia di Johan Cruijff sta alla base di tutto: il suo calcio totale e totalizzante. In Olanda, fatta eccezione proprio per l'Ajax, si lavora tantissimo dal punto di vista tattico, forse però manca qualcosa ancora da quello tecnico. Negli ultimi anno ho cominciato a lavorare proprio per colmare nel mio piccolo questa lacuna: gestisco una vera e propria scuola calcio, con ragazzi tra i 12 e i 16 anni che vengono a migliorare i fondamentali".

Lo spettacolo, d'altronde, era proprio ciò che ispirava il Foggia 'zemaniano' in cui ha giocato tra il 1992 e il 1994.
"Assolutamente. Quel Foggia e l'idea di calcio di Zeman mi ricordano la frizzantezza e l'arroganza buona dell'Ajax che ha fatto innamorare tutto il mondo dello sport nell'ultima stagione. A proposito, ci tengo davvero tanto a mandare un messagio di sostegno ai tifosi rossoneri in questo momento così difficile per il club. Spero che i Satanelli possano tornare presto in alto, una piazza così meravigliosa non dovrebbe neanche sapere cosa significa la parola fallimento".