Pulcini (dir. sanitario Lazio): "Ripresa? Nessuna paura se c'è sicurezza"

08.04.2020 21:20 di Luca Cavallero   vedi letture
Pulcini (dir. sanitario Lazio): "Ripresa? Nessuna paura se c'è sicurezza"
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© foto di Federico De Luca

Mario Sconcerti e Prof. Ivo Pulcini ospite di Marco Piccari

Ospite a Tmw, il direttore sanitario della Lazio Ivo Pulcini ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "E' indiscutibile. Se c'è stato un contagio con una sintomatologia polmonare, è chiaro che un risentimento polmonare, documentabile con una semplice radiografia, dimostra che c'è stata una piccola offesa all'apparato polmonare. Ma pare che colpisca anche l'apparato cardiovascolare. Ogni singolo malato però ha condizioni diverse, quindi serve una graduale ripresa dell'attività fisica da valutare caso per caso. Coloro che non hanno avuto contatto col virus, credo che abbiano diritto di accesso al campo. Sarà necessario fare degli accertamenti anche per loro, come controllo della temperatura, elettrocardiogramma e spirometria. Non dobbiamo però allarmare i giocatori, saranno tutelati e controllati nella massima sicurezza. Ci vorranno 15-20 giorni di rodaggio perché poi possano tornare in condizione. E' indiscutibile. Se c'è stato un contagio con una sintomatologia polmonare, è chiaro che un risentimento polmonare, documentabile con una semplice radiografia, dimostra che c'è stata una piccola offesa all'apparato polmonare. Ma pare che colpisca anche l'apparato cardiovascolare.

Ogni singolo malato però ha condizioni diverse, quindi serve una graduale ripresa dell'attività fisica da valutare caso per caso. Coloro che non hanno avuto contatto col virus, credo che abbiano diritto di accesso al campo. Sarà necessario fare degli accertamenti anche per loro, come controllo della temperatura, elettrocardiogramma e spirometria. Non dobbiamo però allarmare i giocatori, saranno tutelati e controllati nella massima sicurezza. Ci vorranno 15-20 giorni di rodaggio perché poi possano tornare in condizione. Tornare a giocare? Non vale la pena rischiare, questo è vero. Dobbiamo proteggere i giocatori, ma è un loro dovere lavorare per guadagnare. Quindi diventa una necessità. Non c'è motivo di avere paura, se ci sono le condizioni giuste, come sanificazione delle strutture e mascherine. Se sono vicini, devono metterle, ma se ci sono le condizioni di distanza possono non metterla. I guanti? Certo, perché toccano i palloni ed è necessario".