Nani a TMW Radio: "Chiellini e Bonucci straordinari"

16.07.2021 20:20 di Benedetta Demichelis   vedi letture
Nani a TMW Radio: "Chiellini e Bonucci straordinari"
TuttoJuve.com

Gianluca Nani ai microfoni di Niccolò Ceccarini

Gianluca Nani ha parlato a Stadio Aperto su TMW Radio: "Ora dobbiamo guardare al Mondiale (ride, ndr), ma abbiamo festeggiato e goduto di questa vittoria. Noi italiani che siamo all'estero la sentiamo ancora di più la partita perché è un momento che siamo a casa, di unità nazionale. Gli Azzurri ci rendono orgogliosi, già lo siamo di nostro... Poi il calcio quest'anno ha assunto un sapore particolare con questa competizione perché era tanto che non ce n'era una così aperta, anzi siamo stati fortunati perché le prime due aperte al pubblico sono state Wimbledon e gli Europei e, in tutti e due, abbiamo fatto una figura straordinaria".

E' stata una bella soddisfazione per Berrettini arrivare in finale.

"Questa è l'abilità di Djokovic perché ti fa giocar male, ti innervosisce, ti prende tutto e le rimette tutte... Alla fine per fare il punto devi tirare tre vincenti nella stessa azione, però Berrettini ha vinto un set, ha fatto un torneo straordinario, ha vinto il Queen's e mi pare che le ultime due partite che ha perso negli ultimi tre mesi sono state entrambe con Djokovic, dunque onore e complimenti. Arriverà il momento che sicuramente batterà anche il serbo".

Come Djokovic fa il pieno quando gli tifano contro, lo stesso hanno fatto Bonucci e Chiellini a Wembley.

"Conosco tanta gente a Londra, gente di calcio che è stata alla partita e mi ha detto che sapevano che fossero forti, ma l'impressione che hanno fatto loro dal vivo è stato quella di una classe, una personalità, una sostanza, una padronanza del ruolo veramente straordinarie e me lo hanno detto più di una persona, più di un uomo di calcio che è stato alla partita. Gli inglesi sentivano molto questa partita e dappertutto risuonava il ritornello 'Football is coming home', sentivano proprio il momento che stava giungendo e per loro è stata molta la delusione per la sconfitta ai rigori. Credo comunque che non ci sia stato Europeo più meritato di questo e non lo dico semplicemente per la partita, per la finale o per l'Europeo in sé, ma perché, se fate un computo degli ultimi tre anni l'Italia non ha mai perso. Quando tu arrivi, partecipi alle qualificazioni per arrivare a una competizione e, durante le stesse, arrivi a fare un record di 10 o 11 partite senza prendere gol, poi fai 35 partite senza perdere, arrivi alla fase finale dove fai 5 vittorie e 2 pareggi, dove comunque vinci sempre e non perdi mai... Qual è l'Europeo nella storia più meritato di questo? Per gli ultimi tre anni, per le partite che ti hanno portato alla finale, comprese le qualificazioni. Europeo meritato così come la finale dove sono arrivate le due squadre che avevano fatto meglio. Anche gli inglesi mi pare che avessero fatto 5 vittorie e 2 pareggi".

Ha giocato però a Wembley 6 delle 7 partite disputate.

"Hanno avuto un vantaggio senz'altro, questo gli dava una certa forza, una certa sicurezza, ma, come dicevano Chiellini e Bonucci, non avevano fatto i conti con noi. Penso che abbiamo meritato la partita, abbiamo giocato con personalità, presenza, leadership, grinta e anche bene. Alla fine complimenti all'Italia per la grande soddisfazione che ci ha dato e che ci siamo dati".

Mancini ha fatto un ulteriore salto in avanti?

"Nella Premier League, che alla fine è il campionato più difficile del mondo, negli ultimi 10-12 anni hanno vinto 4 allenatori italiani: Conte, Mancini, Ranieri e Ancelotti. Alla fine questo vuol dire qualcosa perché sono 4 diversi, non lo stesso. Noi, da un punto di vista tecnico, e quindi l'allenatore, il direttore, siamo molto bravi. Esportiamo sempre prodotti vincenti e i nostri allenatori quando vanno fuori fanno tutti bene ed ho citato solo quelli che hanno vinto, ma molti altri hanno fatto bene. Sarri ha vinto l'Europa League con il Chelsea... Mancini ha fatto un lavoro straordinario perché ha preso una rosa che, presa individualmente, ha grandissimi giocatori, ma gli inglesi hanno più calciatori, anche numericamente, di talento. E' vero che Donnarumma è il portiere più forte del mondo, Spinazzola lo stesso nel suo ruolo, ma la squadra di Southgate ha Harry Kane che è tra i primi 3 attaccanti al mondo, Rashford che è un attaccante straordinario era in panchina, Sancho che non giocava mai ed anche lui ha un offensivo straordinario. Ci sono tanti giocatori, ma noi abbiamo una grande professionalità, attitudine alla disposizione tattica e grandissimi allenatori. Bravi ragazzi, bravo Mancini e bravo soprattutto per il gruppo che ha saputo creare. Alla fine l'ha vinto anche con Sirigu che ha giocato un minuto, l'ha vinto anche con coloro che erano in panchina, proprio per essere stato capace di creare questo grande gruppo dove tutti si supportavano e si aiutavano a vicenda. Una cosa è supportarsi e una cosa è sopportarsi, è molto diverso, una vocale che cambia tutto".

Come valuta l'addio al Milan di Donnarumma?

"Mi dispiace molto e lo dico da tifoso di calcio italiano. Avrei voluto vedere Donnarumma in Serie A e, se fosse rimasto al Milan, probabilmente sarebbe stato nella situazione di battere tutti quanti i record perché è un '99 e non so quante partite ha già fatto nella massima categoria. Sarebbe stato il portiere dei super record, si sarebbe legato al Milan per tutta la vita, poi però queste sono valutazioni personali dove non è giusto entrare e dove non si conoscono tutti quanti gli angoli e gli aspetti. E' giusto discostare quella che è la volontà del portiere e della famiglia. Personalmente ed egoisticamente mi dispiace perché avrei preferito vederlo in Serie A e non in Ligue 1 dove, con tutto il rispetto, tolte 2-3 squadre è un campionato inferiore al nostro, però è una scelta personale, avrà avuto le sue motivazioni e vanno rispettate".

Che acquisto è Giroud per il Milan?

"Lo dicevo già in altri frangenti: il Milan ha preso il giocatore che cercava. I dirigenti rossoneri stanno facendo benissimo, negli ultimi 2 anni hanno fatto tante cose giuste. In primis la conferma di Pioli, la gestione dei momenti difficili e anche loro hanno saputo creare un gruppo importante all'interno dello spogliatoio, la gestione e la valorizzazione di Ibrahimovic e degli altri giovani che hanno e anche la gestione del caso Donnarumma per me è stata fatta in maniera corretta. Se hanno puntato ed hanno spinto per Giroud... E' ancora un campione del mondo, un giocatore importante che, per quando dovrà entrare e per quel ruolo che dovrà ricoprire, mi pare che vada benissimo. Hanno fatto una scelta oculata e poi, ripeto, massimo rispetto per dei dirigenti che fino ad adesso hanno azzeccato tutte le mosse".

Bellerin per Hakimi sarebbe la soluzione migliore per l'Inter?

"Sono particolarmente legato a Bellerin perché è venuto a giocare nella mia squadra, che era il Watford, a 17-18 anni, non mi ricordo precisamente. E' un giocatore e un ragazzo straordinario. Per me tatticamente è fortissimo, fa il ruolo di quinto in maniera perfetta, poi dipende come vorrà giocare Inzaghi, ma in quella posizione penso che sia veramente tra i primissimi al mondo. E' un grande giocatore, un bravissimo ragazzo e non potrei che fare i complimenti all'Inter se lo dovesse prendere e un in bocca al lupo a Hector".

Marotta ed Ausilio hanno fatto il massimo di quello che si poteva fare nella cessione di Hakimi?

"Assolutamente sì. I tempi con la pandemia sono cambiati da tanti punti di vista ed anche per il calcio che è una delle agende più importanti d'Italia, ma nonostante questo ha risentito della crisi. Quando arriva un'offerta di questo genere per un tuo giocatore devi assolutamente vendere, poi a sostituirlo si fa sempre in tempo. Hanno fatto una plusvalenza importante, hanno venduto un giocatore senz'altro importante, ma, come tutti, sostituibile. Bravi e complimenti".

Come valuta il ritorno di Mourinho a Roma dove non avrà una squadra forte come tutte le altre avute in carriera?

"Credo che si sia parlato con i Friedkin, ma anche con Tiago Pinto a lungo, considerando che parlano la stessa lingua. Questi aspetti li avranno sviscerati a fondo ed io credo che possa essere una buona opportunità, sia per Mourinho che per la Roma. Mourinho ha anche tanto da insegnare, non solo dal punto di vista tattico, ma anche da quello della gestione del momento, della partita, della vittoria, della sconfitta, della mentalità vincente che lo ha portato a vincere tanto in tanti paesi. La Roma in questo momento non ha la forza per comprare quello che vuole come ha sempre fatto Mourinho con i suoi club, ma i giallorossi hanno organizzato un progetto, basandosi su altri punti ed altri aspetti. Credo che uno di questi, vedendo dall'esterno, sia quello di trasmettere un certo tipo di mentalità vincente, nonché di rigore nella gestione della quotidianità, degli allenamenti e delle partite. Tra di loro avranno senz'altro sviscerato tutti gli aspetti, compresi quello tattico e tecnico. La Roma poi non parte da una situazione così drammatica, ma per competere ad altissimi livelli ha senz'altro qualcosa da modificare e da cambiare, però ha giocatori come Spinazzola, Zaniolo, Pellegrini... Ha tante situazioni che possono ancora essere proposte a buon livello come lo stesso Mancini. Questi sono i tasselli dove poi, di volta in volta, verranno aggiunti gli elementi che Mourinho e lo staff tecnico, riterranno più consoni al progetto. Credo che abbiano valutato e sviscerato tra di loro i vari aspetti e che Mourinho sappia perfettamente la realtà dove è andato e, se l'ha accettata, significa che la considera come una sfida stimolante".

Quanto è curioso di vedere la nuova Serie A con il calendario asimmetrico?

"Renderà il campionato sicuramente più interessante. Mi è successo nel 2008 quando sono venuto in Inghilterra che mi accorsi che il girone di ritorno era diverso da quello di andata. Mi ricordo che mi capitò di incontrare nel giro di tre settimane la stessa squadra tra andata di campionato, coppa e ritorno. Perché no. Alla fine le squadre le devi incontrare tutte, non ci vedo niente di strano e non mi sembra questa una novità disarmante. Può avere il suo perché, le sue ragioni e c'è sempre bisogno di apertura nell'accettare una novità".

Qual è l'allenatore o la squadra che è più curioso di vedere all'opera?

"Ci sono parecchi punti e parecchi aspetti che destano curiosità e attenzione. Le squadre non sono ancora pronte quindi è ancora presto per dare un giudizio o per dire qualcosa, ma di allenatori ce ne sono molti e uno di questi è Mourinho. Voglio vedere come si cala in una realtà un po' diversa da quelle che ha vissuto fino ad adesso. Di certi allenatori poi lo sappiamo: Spalletti è straordinario, lo stesso lo è Gasperini poi non voglio mancare di rispetto a nessuno. Anche Pioli ha fatto molto bene, ma mi interessano e mi incuriosiscono tantissimo Allegri, Inzaghi che sono voglioso di capire come si riproporrà in una realtà diversa da quella in cui ha vissuto negli ultimi 20 anni. Quelli che mi destano maggiore curiosità però sono i giovani emergenti e mi vengono in mente Zanetti a Venezia, Dionisi al Sassuolo e Italiano come si confermerà in una grande squadra. Questi sono i tre allenatori giovani, emergenti, nuovi un po' ai grandi palcoscenici, ma che hanno fatto molto bene nella passata stagione e sarà bellissimo. Abbiamo perso un grandissimo allenatore come De Zerbi, ma ha fatto un lavoro straordinario. Ora ci sono tre giovani, tre nuovi talenti, che è interessante vedere come si confermano nel nuovo campionato. Uno è con una squadra neopromossa e dovrà fare un po' più di fatica degli altri, mentre i due restanti hanno Fiorentina e Sassuolo che sono due squadre da media-alta classifica. Poi ci sono come sempre le sorprese, ma è un campionato, per tutti questi aspetti, che si presenta come estremamente accattivante, interessante e curioso. La spinta della vittoria degli Europei aumenterà ancora di più l'attenzione e l'attesa perché tanta gente è tornata vicina al calcio. Sarà un bel campionato con tanta partecipazione e speriamo di divertirsi".