Moratti: "Calciopoli? Ma quale risarcimento, Inter messa solo in condizione di vincere"

22.09.2017 22:15 di Marco Spadavecchia   vedi letture
Moratti: "Calciopoli? Ma quale risarcimento, Inter messa solo in condizione di vincere"
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Decisamente più pungente del primo estratto, la seconda parte dell'intervista concessa da Massimo Moratti a Sportitalia. Tra i tanti temi: Calciopoli e il 5 maggio. "Credo che i nostri fossero convinti di avere davanti una gara facile — confessa l'ex patron nerazzurro parlando del 2002 — poi l'immediato vantaggio della Juve a Udine ha influito negativamente. È stata una gara gestita male da noi dal punto di vista psicologico. Peggio quella o la sconfitta col Milan in Champions? Sicuramente peggio la sconfitta di Roma. Anche in Champions ricevemmo una grande delusione, ma non c’è paragone".

RISARCIMENTO CALCIOPOLI — "Parlare di episodi strani è un modo eufemistico, non ci hanno risarcito di nulla e quindi non parlerei di risarcimento. Ci hanno messo in condizioni di vincere un campionato dopo le cose che erano successe. Non so se con il Var l'Inter avrebbe qualche scudetto in più in bacheca. In generale è un'introduzione positiva, visto che nel 90 per cento dei casi fa prendere la decisione giusta, ma toglie molta emotività, spacca abbastanza la partita per i tempi morti che ci sono. E' una cosa a cui serve abituarsi. Di certo toglie un elemento di discussione che era l'arbitro".

COLPO RONALDO — "Non è stata una trattativa difficile, ma c’è stato il timore che potesse fallire e la soddisfazione che poi abbia scelto noi. Credo sia stata la realizzazione di un sogno, ma le trattative difficili sono un’altra cosa".

BAGGIO E LIPPI — "Baggio da noi ha fatto tantissimo, ricordo anche in Champions League. Poi, certo, ha litigato con Lippi, ma all’Inter è rimasto molto legato e ha dato tantissimo".

RONALDO vs CUPER — "Non ho mai creduto all’aut aut Ronaldo-Cuper, anche perché cambiavo allenatore spesso. Non c’era dunque motivo perché Ronaldo mi facesse una richiesta del genere, è chiaro che aveva voglia di altre esperienze".

ICARDI UNICO — "Non so a chi accostarlo, le somiglianze tra giocatori son sempre difficili. Ha lo stile da vero centravanti. Ha tantissime qualità, non si spaventa ed ha grandi doti anche umane. Sul parallelismo con Javier Zanetti come capitano posso dire che lui era speciale perché arrivò giovanissimo mostrando le doti che lo avrebbero fatto diventare un mito, come la continuità e il gran lavoro. Icardi ha un ruolo diverso ma ha la volontà di far bene, se ha fortuna io penso che possa rimanere per tanti anni all’Inter".