Mbappé vince il primo round: la LFP condanna il PSG al pagamento di 55 milioni di euro
Dopo aver fallito nel tentativo di mediazione tra le parti, la commissione legale della Lega calcio professionistica francese (LFP) ha condannato il Paris Saint-Germain a pagare i 55 milioni di euro richiesti da Kylian Mbappé per i bonus e gli stipendi non pagati nei mesi di aprile, maggio e giugno 2024.
Una decisione arrivata al termine di due giorni molto convulsi, in cui si è provato di tutto per risolvere la questione amichevolmente. L'8 agosto, l'ex attaccante del PSG aveva portato la questione degli stipendi e dei bonus arretrati in tribunale, chiedendo alla sua vecchia società il pagamento di 55 milioni di euro. Ieri era stato organizzato un incontro tra gli avvocati di Mbappé e quelli del PSG: la commissione giuridica sembrava aver convinto entrambe le parti a ricorrere alla mediazione, con l'obiettivo di raggiungere un accordo senza andare in tribunale.
Il conflitto deriva da un contratto mai firmato dalle due parti nell'agosto 2023, quando Kylian Mbappé fu escluso dalla tournée estiva. In una lettera del suo avvocato, l'attaccante proponeva di ridursi l'importo di alcuni bonus, permettendo così al club di risparmiare, ma l'accordo non fu mai siglato. Così, il giocatore chiede un bonus di 30 milioni lordi (il cosiddetto "premio fedeltà", che avrebbe dovuto ricevere nel settembre 2023), oltre agli stipendi di aprile, maggio e giugno 2024. Il capitano della nazionale francese si è anche rivolto alla UEFA, che potrebbe imporre al PSG il divieto di effettuare movimenti in entrata nelle prossime finestre di mercato.