La Stampa - Pregi e difetti di Sarri
Su La Stampa molto spazio a Maurizio Sarri. Pregi e difetti di Sarri, l’allenatore venuto dal nulla, innamorato del calcio e dei libri. Dai campi polverosi della seconda categoria alla Juventus: bel gioco e niente compromessi. Il Sarrismo è entrato nella Treccani ma restano le ombre di troppi scivoloni comportamentali. La vocazione si manifestò a sedici anni, quando giocava a Figline Valdarno: il tecnico degli Allievi, in rotta con la società, disertò una partita e Maurizio Sarri s’inventò giocatore-allenatore. «Faccio l’allenatore, non l’indossatore» ha spiegato, confessando di provare tenerezza per i giovani colleghi vestiti da damerini su campi impossibili.
Vinse in trasferta e scoprì la passione che l’ha condotto, dopo giri infiniti, a Torino. Smise presto di tirare calci, tradito da una valutazione alta.