Il paradosso di Sarri: ad inizio anno si lamentava della rosa troppo ampia. Ieri è stato costretto ad utilizzare un Under 23
L’eliminazione dalla Champions League arrivata ieri sera contro il modesto Lione è figlia, tra le altre cose, anche di una rosa che pure quest’anno è arrivata all’appuntamento clou della stagione senza alcuni elementi imprescindibili. Come l’anno scorso contro l’Ajax, dove Allegri non poté contare su Mandzukic, Chiellini, Khedira e Douglas Costa per la sfida di ritorno, anche quest’anno gli infortuni si sono rivelati decisivi nell’economia della squadra sulla prosecuzione in Europa. Le perduranti assenze del capitano, del tedesco e dell’esterno brasiliano, vittime di continue ricadute che in questi due anni ne hanno pesantemente minato i rispettivi rendimenti, si sommano alle precarie condizioni fisiche palesate ieri da Pjanic e Dybala; il bosniaco ha chiuso nel peggiore dei modi la sua avventura in bianconero, uscendo anzitempo dal campo infortunato, mentre l’argentino ha dovuto cedere alla noia muscolare che lo tormenta da giorni, lasciando in lacrime il terreno di gioco dopo pochi minuti dal suo ingresso.
Ecco allora che torna d’attualità il discorso sulla rosa ampia: quello che ad inizio stagione venne dipinto da Sarri come una grana (il tecnico parlò di eccessiva e problematica abbondanza), si è rivelato a posteriori un elemento decisivo sul nostro cammino europeo. Giocatori di navigata esperienza internazionale come Mandzukic ed Emre Can, perni della Juve allegriana ed emarginati da quella sarriana, avrebbero probabilmente fatto comodo in una partita delicata come quella di ieri, dove l’allenatore, per far fronte alle già citate emergenze, ha dovuto buttare nella mischia Olivieri dell’Under 23: un elemento di ottima prospettiva, vista la tempra che ha messo in campo appena subentrato a Dybala, ma ancora acerbo per palcoscenici del genere. Impensabile sostituire atleti di una certa caratura mondiale con chi fino ad un mese fa calcava i campi della Serie C (con il dovuto rispetto per la categoria in questione). Posto che esprimere giudizi a posteriori è il mestiere più facile di questo mondo, la domanda sorge spontanea: non sarebbe stato meglio puntare ancora su certi elementi, anche solo come alternative, invece di farli fuori frettolosamente senza tra l’altro averne trovato i sostituti adeguati? A chi di dovere le eventuali risposte.