Iachini: "Inter contenderà titolo alla Juve. Chiesa distratto? Va fortissimo"

25.09.2020 17:00 di Giovanni Spinazzola Twitter:    vedi letture
Iachini: "Inter contenderà titolo alla Juve. Chiesa distratto? Va fortissimo"
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© foto di Federico De Luca

Beppe Iachini, tecnico della Fiorentina, alla vigilia della gara contro l'Inter, ha parlato in conferenza stampa. Non è mancato un accenno alla Juve. 

Che partita si aspetta?
"Avrei preferito affrontare l'Inter più avanti visto che abbiamo iniziato a lavorare da poco. Affrontiamo una grande squadra, la prima antagonista della Juventus e sarà il secondo anno con un ottimo allenatore come Conte. L'anno scorso hanno chiuso secondi a un punto dai bianconeri e hanno fatto una grande Europa League, servirà una grande prestazione sotto tutti i punti di vista. Non possiamo andare lì a difenderci ma dobbiamo tirare fuori le nostre armi per creare loro qualche problema. Davanti avremo una squadra che per forza e qualità, hanno il miglior attacco della Serie A, che ci metterà in difficoltà".

Amrabat è anche un regista?
"È un giocatore che deve stare davanti alla difesa, non giochiamo sempre a tre, a volte utilizziamo il trequartista. Farà ciò che ha sempre fatto, a volte si troverà anche da solo visto che mi piace alzare anche due centrocampisti. Voglio che attacchino anche dalla mediana. In possesso lui è un giocatore che ha caratteristiche per restare più indietro, gli altri devono creare superiorità numerica. Può comunque interpretare più ruoli".

Kouame è un centravanti vero?
"È un attaccante che nel corso della sua crescita, per struttura e fisicità, può diventare un centravanti. Sta migliorando nel legare il gioco, sta crescendo molto e può essere una prima punta a tutto tondo. Lo sta facendo bene, sabato gli è mancato solo il gol".

Le corsie laterali saranno decisive domani?
"Sicuramente sì. Sabato il Torino è calato nel secondo tempo perché li abbiamo fatti correre molto. A Milano troveremo una squadra che ha esterni molto forti, che ci sia Perisic o Young da una parte e Hakimi o D'Ambrosio dall'altra. Ci siamo preparati ma non andremo lì per subire. Vogliamo giocarcela, poi è chiaro che conterà anche la forza dei nostri avversari. Abbiamo vinto tante partite fuori casa da quando sono arrivato, vogliamo provarci anche domani. Dobbiamo mettere in campo quello che proviamo durante la settimana".

Come stanno Pezzella e Pulgar?
"Ho letto di Pezzella che era rimasto fuori per motivi di mercato. È il nostro capitano ed è qui con noi. Aveva saltato anche un'amichevole per infortunio, e non era a disposizione per il Torino. Non so se ci sarà domani, valuteremo domani insieme allo staff medico. Pulgar invece dopo il problema legato al Covid sta cercando di recuperare la condizione migliore".

Cosa cambia vivere una stagione con le 5 sostituzioni?
"Abbiamo accettato e ci siamo adattati a questa situazione. Dobbiamo preparare una prima partita, poi una seconda ed eventualmente una terza, le cose cambiano molto. Chi sta fuori non è detto che non meriti di giocare, ho fiducia in tutti e in virtù dei 5 cambi tutti devono farsi trovare pronti ancora di più. Nel finale di campionato scorso ho trovato tanta disponibilità da parte di tutti".

Che garanzie le dà il centrocampo?
"Parliamo di un reparto determinante. Quest'anno ho voluto aumentare un po' il tasso tecnico prendendo Bonaventura e Borja Valero che hanno tanta qualità. Potremo avere un palleggio più pulito e più tecnico, sbagliando meno rispetto all'anno scorso. Quest'anno possiamo giocare con più frequenza nella metà campo avversaria".

Capitolo Chiesa: lo vede sempre concentrato?
"Certo, oggi l'ho dovuto frenare perché andava troppo forte. Lavora bene e si impegna molto. È qui con noi e non abbiamo sentore di altre cose. Vuole bene alla Fiorentina, è attaccato alla maglia e rende al meglio. Tutto può accadere nel mercato ma può succedere di tutto con tutti i giocatori in ogni squadra".

Come valuta l'Inter nella corsa scudetto?
"Anche l'anno scorso poteva insidiare la Juventus per lo Scudetto. Quest'anno sono arrivati altri ottimi giocatori e il lavoro con Conte sarà il secondo anno. Per me è la squadra che può contendere il titolo alla Juventus".

Come intende gestire Vlahovic? C'è una gerarchia in attacco?
"Valuterò di volta in volta, a seconda della partita e della condizione dei ragazzi chi mandare in campo dall'inizio e chi a partita in corso. Chi sta fuori può essere decisivo tanto quanto colui che parte dal primo minuto. Non vedo un titolare più dell'altro. Cutrone, Vlahovic e Kouame sono tutti titolari. Resteranno tutti qui. Gli attaccanti hanno bisogno di giocare, sono tutti e tre giovani e valuterò di volta in volta. La concorrenza è il sale della crescita del singolo e la voglio".

Si aspetta qualcosa dal mercato?
"Al 95% siamo a posto, i direttori stanno lavorando per quel 5%. Vediamo e aspettiamo, il mercato è strano. Vedremo se capiteranno alcune opportunità, il Presidente e i dirigenti cercheranno di colmare qualcosina e di inserire qualche altro elemento".

Ribery, Vlahovic e Kouame possono giocare insieme?
"Tutto dipenderà dalla condizione fisica dei giocatori. Anche Borja, Castrovilli e Bonaventura possono giocare da trequartisti. Franck in questo momento è più una punta che un trequartista. Valuteremo nel tempo alcune situazioni nuove, abbiamo preso giocatori per fare questo".

Come cambia l'Inter con Eriksen o Sensi?
"Cambia poco, sono tecnici e hanno un buon tiro. Dovremo fare attenzione in entrambi i casi, sanno interpretare bene il ruolo tra le linee. Chiunque giocherà Conte cadrà in piedi".

Quanto è importante trattenere Milenkovic, Pezzella e Caceres?
"La volontà del presidente e della società è quella di trattenerli tutti, non so niente di diverso".

Qualche calciatore può trarre giovamento dal giocare a porte chiuse?
"Il periodo storico che stiamo vivendo ha cambiato molte cose, il ragionamento ci sta e chiaramente giocare senza tifosi è molto diverso. Dobbiamo essere bravi a giocare in questa situazione, il calcio è fatto per essere giocato con il pubblico e spero che presto tutto possa tornare alla normalità. L'abitudine peggiore è quella di giocare senza tifosi, la sensazione è quella di giocare una gara di allenamento e il rischio è quello di mollare mentalmente in alcuni momenti della partita. Dobbiamo essere ancora più forti di testa, per tutti i 95 minuti. In Serie A basta poco per subire un gol, una minima disattenzione".