Gladstone: "A Torino ho scoperto Ibra. Juve? Calciopoli ostacolò il mio acquisto"

23.09.2017 00:45 di  Alessandro Vignati   vedi letture
Gladstone: "A Torino ho scoperto Ibra. Juve? Calciopoli ostacolò il mio acquisto"
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© foto di Imago/Image Sport

L'ex difensore della Juventus Gladstone ha parlato di Zlatan Ibrahimovic a ESPN. L'attuale giocatore del Gil Vicente ricorda i tempi in bianconero: "Non conoscevo Zlatan come persona, mi stupì subito in allenamento. Era un animale. Ricordo un giorno che tirò la gamba quasi sopra le nostre teste per prendere un pallone e lo calciò. Assurdo, aveva un'elasticità pazzesca. Mi disse che era dovuto al fatto che avesse praticato taekwando da giovane. Una volta andai a casa sua perchè voleva farmi vedere due nuove auto che aveva appena comprato. Erano delle Ferrari. In casa aveva una specie di camera oscura dedicata ai videogiochi. All'epoca c'era la Playstation 2, ci fermammo a giocarci. Litigammo per avere il Brasile, lui è un grande fan della Selecao. Alla fine ha desistito e preso il Real Madrid perchè c'era il suo idolo Ronaldo. Lui metteva Roberto Carlos in attacco perchè veloce, era un genio! Ibra è un ragazzo splendido, aiutava molto i nuovi a rompere il ghiaccio. Spesso cenavamo assieme.

Ama l'insalata, ma è anche una buona forchetta... Juve? Il mio agente Danilo Pereira collaborava con Mino Raiola. Dopo la Coppa del Mondo Under 20 ci furono due proposte dall'Italia, Juventus o Roma. Scelsi la Juve, anche in accordo con i miei agenti. Quella squadra era una delle più forti della storia, basta rileggere i nomi. Ho giocato solo una partita, in Coppa Italia con la Fiorentina. Presi il posto di Cannavaro, ricordo che vincevamo 2-0 e c'era freddissimo. Non ho mai avuto freddo come quell'anno, Torino è una città un po' complessa per chi viene da posti come il Brasile. Ero molto giovane e in mezzo a così tanti campioni era dura emergere. Ma ho imparato tantissimo alla Juve e da un mister come Capello. Calciopoli? E' stato un danno. Mi stavano per acquistare dal Cruzeiro, ma quella situazione bloccò i trasferimenti. Volevo rimanere, in Serie B sono convinto che avrei giocato molto di più".