Giuseppe Culicchia: "Nel derby servivano 10 Ansaldi. Alcuni granata inguardabili"

20.02.2018 20:20 di  Alessandro Vignati   vedi letture
Giuseppe Culicchia: "Nel derby servivano 10 Ansaldi. Alcuni granata inguardabili"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Intervistato da ToroNews, lo scrittore Giuseppe Culicchia, tifoso del Torino, ha parlato del derby perso con la Juventus: "Impossibile essere contenti perché siamo la penultima squadra italiana nella classifica dei punti guadagnati contro la Juve negli ultimi dieci anni. È vero, non ne abbiamo presi quattro, ma era una Juventus rimaneggiata, con Higuain, nostra bestia nera, che si infortuna nei primi minuti ed esce. Un’occasione unica per far bene in una stracittadina e invece dopo il loro gol non c’è stata reazione, vuol dire che in questi anni non abbiamo imparato nulla. Guarda il Tottenham: sotto di due gol si son detti “perso per perso, attacchiamo”. E guarda caso hanno pareggiato. Noi no. Il più grande merito di Ventura è stato quello di farci vincere un derby dopo vent’anni e lo abbiamo vinto dopo essere passati in svantaggio. Con tutte le criticità della sua gestione e con il suo gioco tendenzialmente rinunciatario, solo per questo mi sentirei di ringraziarlo. Perché c’era lui in panchina quel giorno, non un altro. Mihajlovic caratterialmente è uno di noi, ma con lui tatticamente avevamo qualche problema. Mazzarri mi sembra abbia degli strumenti in più per leggere la partita e anche per schierare la squadra a seconda delle caratteristiche degli avversari. Si è visto, ad esempio, contro la Sampdoria. Mazzarri ha messo in campo la squadra in maniera corretta e con un atteggiamento equilibrato. Le sostituzioni sono state coerenti e non mi sento di rimproverare qualcosa a lui. In campo vanno i giocatori e, senza voler mettere la croce addosso ai singoli, abbiamo assistito ad alcune prestazioni inguardabili.De Silvestri non ha mai provato una discesa sulla fascia, solo passaggi a Iago Falque che gliela ridava e lui appoggiava indietro ai centrali. Praticamente abbiamo giocato tutta la partita senza fascia destra. Di Rincon apprezzo la voglia, ma spesso si ingarbuglia su se stesso quando basterebbe giocare la palla di prima. Baselli ha avuto un’involuzione clamorosa, è irriconoscibile rispetto alla prima stagione in granata. Cammina in campo. Belotti, diciamocelo pur con tutto l’amore che nutriamo verso di lui, ha un problema con il controllo di palla. Forse, così come Pulici fu messo da Giagnoni a tirare calci di destro e sinistro davanti a un muro, il Gallo dovrebbe migliorare in quel fondamentale.

Certo, i compagni lo servono poco e si porta ancora dietro gli strascichi, soprattutto psicologici, degli infortuni. Però non possiamo pretendere che sia quello dell’anno scorso, sarebbe ingeneroso nei suoi confronti. Salviamo Obi e Ansaldi, gli unici due che hanno fatto vedere come si gioca un derby. Bene anche N’Koulou e Burdisso nonostante la dormita generale sul gol. Niang, quando è entrato, almeno ha dato un po’ noia ai diretti marcatori in fascia. Gli sarebbe utile una chiacchierata con Cassano. Non perché ci siano punti in comune a livello caratteriale – per fortuna –, quanto per il fatto che recentemente il barese ha dichiarato di rimpiangere tutte le occasioni buttate al vento che ha avuto. Ecco, questi giocatori con tante potenzialità, ma che non riescono mai a esprimerle al 100% forse dovrebbero farsi una chiacchierata con qualcuno che si è già pentito di aver sprecato gli anni migliori della sua vita professionale. Lo stesso discorso potrebbe valere per Adem Ljajic. Come si vince un derby? Con i crampi e le maglie madide di sudore. Io domenica di maglie bagnate ne ho viste poche e l’unico che al 94esimo si è steso a terra sfinito era Ansaldi. Ne avrei voluti vedere dieci coi crampi come lui. Il calcio è cambiato, ma io non capisco come facciano dei ragazzi che fanno il lavoro che sognavano e con begli stipendi a non capire che un derby non si gioca così. Il tasso tecnico è inferiore, così come il budget, ma è sempre stato così. Però un tempo si giocava con ben altro spirito. Che non vuol dire farsi espellere per delle stupidaggini, ma almeno non camminare per il campo. Per noi tifosi è la partita dell’anno, anche se giocassimo la Champions, il derby resterebbe la partita dell’anno. Siamo fatti così. Banalmente, basterebbe correre di più. Dovrebbe essere la regola ogni domenica, ma noi tifosi ci accontenteremmo di vederlo fare solo due volte l’anno".