Ghoulam: "Scudetto? Chiedo la salute prima di tutto nel 2021. Su Sarri..."

04.12.2020 16:00 di Giovanni Spinazzola Twitter:    vedi letture
Ghoulam: "Scudetto? Chiedo la salute prima di tutto nel 2021. Su Sarri..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Faouzi Ghoulam, terzino algerino del Napoli, ha parlato alla radio ufficiale del club. 

"Eravamo a pezzi mentalmente, che lavoro di Gattuso! Sta proponendo un calcio divertente, molto offensivo. Mentalmente eravamo a pezzi e ci ha fatto tornare bene mentalmente. Dobbiamo interpretare bene le partite, anche le più facili, fare punti e andare avanti. Gattuso ha fatto un gran lavoro".

Sul pareggio con l'Az
"Nella gara di abbiamo perso, ma meritavamo di vincere. Al ritorno ci abbiamo pareggiato. Anche la Real Sociedad, prima in Spagna, ha fatto 0-0 in Olanda e poteva perderlo. Per questo l'AZ è una squadra forte, abbiamo fatto il nostro compito. Volevamo vincerla, ma meglio un punto che zero".

Puntate alla vittoria dell'Europa League?
"Tutte le competizioni sono importanti, per giocatori, staff e società. Chi va in campo deve dare il 100% perché dobbiamo arrivare in fondo e giocarci qualcosa prima della fine della stagione".

Sulla sfida col Crotone in campionato.
"I punti contro le piccole sono molto importanti. Dobbiamo avere anche continuità di risultati, dopo due vittorie e un pareggio vogliamo andare avanti. Se vogliamo puntare a qualcosa d'importante dobbiamo avere continuità, sia a livello di gioco che di risultato".

Un pensiero per Maradona.
"E' un idolo per tutti. Per me lo è sempre stato, è stato anche un fattore per farmi scegliere Napoli quando sono venuto. Non si può capire cosa ha dato Maradona a questa città. Andava oltre il calcio. Anche noi proviamo a dare un sentimento d'orgoglio nell'essere napoletani. Sappiamo le difficoltà del popolo napoletano in Italia, dargli un orgoglio attraverso il calcio è la cosa migliore. Diego ha messo il Napoli al primo posto e ha fatto diventare i napoletani molto orgogliosi della loro città. Non si potrà mai ripetere quanto fatto da Maradona, che ha vinto da solo praticamente. Ora che è morto vediamo come sia la gente di Napoli che di altre città sono dispiaciuti. E' difficile che questa cosa accada all'unanimità nel calcio, in cui ci sono sempre persone che sono con te e contro di te. Invece lui ha unito tutti, è il calciatore più forte di tutti i tempi".

Giusto intitolargli lo stadio?
"Non è una domanda da fare a me, ma ai napoletani. Io mi sento napoletano, ma decidono loro. E' una scelta loro ed è normale. Avere uno stadio a suo nome è importantissimo e lo merita, ma la scelta deve essere dei napoletani. Siamo orgogliosi di giocare in questo stadio".

Sulla questione del modulo.
"Siamo noi ad andare in campo. 4-2-3-1 e 4-3-3 è la stessa cosa, dipende come interpretiamo la partita. Abbiamo giocatori fortissimi, che siano Osimhen, Bakayoko, Mertens o Demme. Siamo una grande squadra".

Sul riferimento al Napoli di Sarri.
"La differenza tra gli anni di Sarri e adesso è che avevamo molto più continuità. Tutto passa da partite come quella di domenica, utili per prendere fiducia. Sappiamo cosa cerca il mister da ognuno di noi. La squadra è ampia, abbiamo tanti calciatori di qualità. Dobbiamo svolgere il nostro compito, andare avanti in tutte le competizioni e vedremo cosa succederà. Parliamo troppo degli anni di Sarri, sono passati, dobbiamo andare avanti".

Può essere l'anno giusto per lo scudetto?
"A livello calcistico, visto il 2020, non chiedo niente. Ci sono cose più importanti, come i morti per Covid e chi muore per fame. Napoli è molto colpita da questo punto di vista. Io auguro a tutti salute e felicità. Poi col calcio vedremo. Il 2020 ci ha fatto vedere che il calcio è importante, ma è solo un divertimento. Speriamo che nel 2021 possiamo ripartire con forza e salute. I napoletani meritano un anno buono dopo questo pieno di difficoltà".

Sul calcio senza tifosi...
"Per noi il dodicesimo uomo è importantissimo, quindi qualcosa lo perdiamo. Volevamo vivere questo momento con i tifosi, tutti insieme, visto che non è un momento facile per Napoli. Volevamo essere uniti come una famiglia".