Gazzetta - Generazione Kean
Su Gazzetta si parla ancora di Moise Kean. “Li trovo tutti io, è il mio destino...», se la ride Roberto Mancini quando gli chiedono se Moise Kean sia il nuovo Balotelli. La paura del c.t., di fronte a certi discorsi, è che il ragazzo possa magari «inciampare» fuori dal campo proprio come Mario, uno che non ancora 18enne seppe di fatto trascinare l’Inter verso lo scudetto nel momento in cui era fuori Ibrahimovic. C’era il Mancio su quella pan china nerazzurra, e ancora og gi, anche dopo la burrascosa convivenza al City, è lì a lottare per SuperMario: non si dà pace, rifiuta l’idea di perdere definitivamente un talento simile. «Balo e Kean possono fare grandi cose», ha ripetuto sabato notte.
Non è un mistero che quei due siano gli ideali attaccanti nella testa di Roberto. Kean, per fortuna, sembra comunque parecchio diverso dal ragazzino che un anno e mezzo fa, quando in dossava la maglia dell’Under 19, costrinse il c.t. azzurro Paolo Nicolato a cacciarlo dal raduno insieme al compagno Scamacca: motivi disciplinari. La Juve da allora ha lavorato molto su Moise, soprattutto sull’aspetto comportamentale, e adesso ne sta raccogliendo i frutti.