Garlando: "Più di Dybaldo così si muore. E' una Juve sarriana nel pressing e nel palleggio, ma la Lazio c'è"

01.07.2020 15:50 di Rosa Doro Twitter:    vedi letture
Garlando: "Più di Dybaldo così si muore. E' una Juve sarriana nel pressing e nel palleggio, ma la Lazio c'è"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando ha parlato delle vittorie di Juventus e Lazio: "Più Dybaldo di così si muore... Dopo Bologna e Lecce, terza accoppiata consecutiva dell’argentino e del portoghese, arrivati ad ammassare 34 gol in due, solo uno in meno di tutto il Genoa: 24 reti CR7, 10 la Joya. Due perle notevoli. Solito slalom con la palla incollata al piede e carezza finale, per Dybala. Bordata poderosa da manuale del bomber, per Cristiano Ronaldo. Poi in gol anche Douglas Costa. Sarri ha annotato sul suo taccuino molte cose buone, oltre il gol. Condizione in crescita, come dimostrato dal pressing impressionante del primo tempo. Progressi anche nella mentalità, perché la Juve non si è ritirata neppure dopo il terzo gol. Giovani titolari sempre più autoritari: De Ligt e Bentancur. La Juve è sarriana nel palleggio e nel pressing, ma per passare in vantaggio ha bisogno di giocate individuali.

Mancano ancora movimento e velocità, pochi palloni negli spazi, troppi sui piedi. Juve ancora a +4. Ma la Lazio non molla. Sembra un bambino che ha perso il piattello dello skilift, ma arriva comunque in cima strisciando, aggrappato con le mani. Tre volte su tre in svantaggio dopo il Corona-stop, due volte ha vinto. Anche ieri, come contro la Fiorentina, ha ribaltato il match nella sofferenza. Al massimo dell’emergenza che l’ha costretta a riadattare Matuidi terzino sinistro, la Juve, contro il Lecce, ha pescato comunque dalla panchina Douglas Costa, Higuain e Ramsey, uno dopo l’altro. Visto che razza di gol ha segnato ieri Douglas? Inzaghi sa di non potersi permettere tanto, ma ha vinto con Parolo, in coda a un’azione innescata da Lukaku, entrato bene. Simone sa spremere il meglio da tutto quello che ha. Aver costretto la Juve a scendere in campo con un solo punto di vantaggio all’altezza della 29a giornata, con tanta differenza di valori e di organico, è già un’impresa".