Ex match analyst del Liverpool: "Giocatori cercati attraverso i dati come Salah. Balotelli? Tanta sfortuna"

Ex match analyst del Liverpool: "Giocatori cercati attraverso i dati come Salah. Balotelli? Tanta sfortuna"TuttoJuve.com
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di Alessandro Zottolo

Ian Graham, ex match analyst del Liverpool, ha rilasciato alcune dichiarazioni durante il suo periodo di lavoro nella società inglese: "Salah aveva dei prospetti migliori in ogni categoria. Jurgen è stato bravo a farsi convincere e a convincere a sua volta la proprietà che Mo fosse la scelta migliore nonostante il suo passato di scarso successo al Chelsea. La realtà è che in Serie A stava facendo benissimo e che anche in Inghilterra non aveva giocato affatto male. Aveva solo giocato poco, che è diverso. Ma in quel Chelsea era difficilissimo trovare spazio: anche De Bruyne e Lukaku avevano pochissimi minuti. Quindi, in verità, non serviva un genio a capire che Salah fosse forte. Ma i dati hanno certamente aiutato a ‘giustificare’, anche agli occhi della proprietà americana, l’investimento di oltre 40 milioni su di lui invece che su Brandt, quattro anni più giovane. Klopp ancora una volta è stato bravo a fidarsi. E anzi era molto propenso ad acquistare Sadio dal Southampton nonostante vari feedback negativi sul suo comportamento. Eravamo convinti di poterci lavorare: i numeri erano troppo buoni per non provarci. E invece non solo Sadio si è rivelato un grande giocatore, ma anche e soprattutto una grande persona e un professionista serio. Jurgen ha spinto molto con la proprietà per il suo acquisto: Mané gli era già stato proposto quando allenava il Dortmund ma lui aveva preferito Kampl. E forse rimpiangeva quella scelta. Il primo è senza dubbio Iago Aspas. Un calciatore forte, arrivato da noi nel 2013 per sostituire Suarez. Ha avuto poche vere chance e quando ha giocato non ha mai segnato: agli occhi dei tifosi sembrava semplicemente una sorta di Suarez meno forte. Poi è tornato in Liga e ha dimostrato di essere un grande attaccante.



Il secondo caso è Balotelli. Era arrivato a fine mercato estivo del 2014: era la quarta scelta sia per noi che per l’allenatore, Brendan Rodgers. Ma quell’anno abbiamo perso tanto tempo su operazioni che non siamo riusciti a chiudere e ci siamo convinti alla fine che Mario potesse fare al caso nostro. Come Aspas, ha avuto pochi minuti e tanta sfortuna sotto porta nonostante un potenziale enorme. l secondo caso è Balotelli. Era arrivato a fine mercato estivo del 2014: era la quarta scelta sia per noi che per l’allenatore, Brendan Rodgers. Ma quell’anno abbiamo perso tanto tempo su operazioni che non siamo riusciti a chiudere e ci siamo convinti alla fine che Mario potesse fare al caso nostro. Come Aspas, ha avuto pochi minuti e tanta sfortuna sotto porta nonostante un potenziale enorme. Infine, c’è Naby Keita, un giocatore che amavo. Lo abbiamo pagato 60 milioni dal Lipsia: aveva numeri perfetti e uno storico di infortuni quasi nullo. E invece non è mai riuscito a entrare veramente nelle rotazioni. O almeno, non quanto avevamo pensato. Ogni volta che giocava un buon filotto di partite aveva qualche problema fisico: impronosticabile, non ne aveva mai avuti prima. Eppure nel calcio c’è anche questo: i dati sono un grande aiuto, ma non sono infallibili”.