Di Caro (Gazzetta): "Un'onta per la Juve perdere una partita così. Ultima mezzora indecente"
Nel suo editoriale per La Gazzetta dello Sport, Andrea Di Caro ha commentato così la sfida tra Milan e Juventus: "Due gol di vantaggio e tre gol subiti in meno di 5 minuti. Gli incubi a volte tornano, anche a distanza di 37 anni. Era il 27 marzo 1983, quando la Juve finì sui libri di storia del calcio subendo la rimonta del Torino in un derby che chiuse la sua corsa scudetto e consegnò di fatto il tricolore alla Roma. Stavolta i gol subiti alla fine dal Milan sono addirittura quattro ma perdere il titolo con sette punti di vantaggio sulla Lazio a sette giornate dalla fine sarebbe davvero incredibile. Come possa essere successo questo harakiri proverà a spiegarlo Sarri. La sua stagione che stava decollando sotto tutti i punti di vista (gioco, scelte tattiche, anima, recupero di uomini...) tanto da fargli assaporare il sapore dolce della rivincita verso i tanti detrattori, conosce invece una rim-onta, che merita di essere scritta col trattino in mezzo. Perché è davvero un’onta per la Juve perdere una partita così.
L’ultima mezz’ora dei bianconeri a livello difensivo è stata davvero indecente. A rendere un po’ meno traumatica e imbarazzante la serata per squadra, tecnico e dirigenza è stata solo l’assenza del pubblico. Non riusciamo neanche a immaginare come sarebbe stata l’esplosione di gioia dei tifosi del Milan. Che festa ne sarebbe seguita a fine partita in campo e fuori. E come sarebbero rimasti i tifosi bianconeri sugli spalti, affranti, increduli, gelati, dopo aver festeggiato lo scudetto a un passo. Una partita del genere, che entrerà nella storia, certifica che il calcio senza pubblico perde molto più della metà del suo fascino".