Corsport - Capello: "Lo Scudetto se lo giocano Inter, Juve, Lazio e Roma. Inzaghi ha riportato il calcio al suo abc"
Fabio Capello, ex allenatore di juventus, Milan e Roma, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere dello Sport:
Sulla lotta Scudetto: "Se lo Scudetto può suffire alla Juventus? È presto per dirlo. Mentre non è aff atto presto per essere certi delle potenzialità delle due squadre di Roma. La Lazio è una realtà. Deve prenderne consapevolezza. Deve avere più fiducia e più convinzione nell’idea che non sia già arrivata al suo punto massimo. Ha dei momenti da grande squadra. Dico da grande squadra internazionale. Mostra un gioco modernissimo e grande personalità, poi ogni tanto casca dentro pause nelle quali rallenta. La Roma ha avuto molti infortuni. Sta battendo ogni record. Ma io la giudico una squadra dalle grandi possibilità. Più va avanti più migliora. Credo che sarà molto molto fastidioso trovarsela di fronte. La differenza, come sempre, arriva con la continuità. La Lazio è lassù non perché ha battuto la Juventus ma perché ne ha vinte sette di fi la. È venuto meno il Napoli. Non me lo aspettavo".
Sulla Lazio: "Come fa una conduzione personale come quella di Lotito a competere con le big? È una gestione che deve molto all’intuito di un dirigente come Tare. Per la Lazio è stata fondamentale in questi anni la sua capacità di scegliere i giocatori giusti da affidare alla bravura di Simone Inzaghi. Inzaghi mi piace perché riporta il calcio al suo abc. Qual è l’abc del calcio? Recupero la palla, la butto davanti e ti faccio male. Il calcio non nasce per essere possesso palla nella propria metà del campo. A un certo punto abbiamo deciso che quella fosse la modernità. In realtà era un’involuzione. Chi si è evoluto, lancia la palla in avanti. Se invece la tiri dietro, la difesa avversaria si ricompatta".
Sull'estetica: "Passare la palla indietro al portiere può servire a creare spazi? Ma non si dribbla più. Sa perché? Non lo sa fare più nessuno. A forza di passarla indietro. Il passaggio corto di cinque metri, dieci metri, è molto più facile. Toglie responsabilità. Se la giochi di lato, sembri più bravo. Ci sono meno movimenti da fare. Quando leggo nei numeri delle partite che un difensore centrale ha toccato il pallone più di un attaccante, in certi casi anche cento volte, io penso che in quella squadra c’è qualcosa che non funziona. Perchè si è diffuso questo modello di gioco? «Perché i miei colleghi non l’hanno capito. Lo hanno frainteso. Hanno pensato che fosse il calcio del futuro. Invece conteneva una debolezza. Il calcio che si imposta da dietro te lo puoi permettere se hai Bonucci. Ma quanti altri sanno farlo alla stessa maniera? Guardiola vive il peggior avvio in carriera, e sta subendo come mai prima, perché adesso chi gli ruba la palla riparte dritto verso la porta. Noi in Italia siamo arrivati in ritardo fi nanche nel copiare Guardiola. Ci siamo messi a scimmiottarlo quando lui era più avanti e stava cambiando. Abbiamo copiato non Guardiola ma l’ex Guardiola".