Corriere di Torino - Morata ma non solo

Su Corriere di Torino spazio a Morata. Un giorno così, Alvaro Morata, lo sognava da tempo. Per la precisione dal 21 giugno 2016, giorno in cui il Real Madrid ufficializzò di aver esercitato l’ormai famoso diritto di recompra, che concluse l’avventura dell’attaccante spagnolo alla Juve dopo due stagioni. Commosso e commovente il saluto di Alvaro al popolo bianconero, ripetuti i commenti e le dichiarazioni che negli anni lo hanno visto rimpiangere Torino nella speranza di poter tornare. Una giornata intensa, con un grande comune denominatore tra un momento e l’altro: il sorriso, gigante, di un ragazzo che stava realizzando il sogno di tornare in quella che è stata e riprenderà a essere la sua seconda casa. La Juventus, ma anche la città di Torino.

Operazione virtuosa quella imbastita dalla Juve negli ultimi giorni e poi definita una volta scaduto l’ultimatum alla Roma per Edin Dzeko. Il centravanti spagnolo arriva in prestito con diritto di riscatto: 10 milioni per il primo anno, altri 10 milioni nel caso in cui venisse rinnovato il prestito per un’altra stagione, riscatto fissato a quota 45 o 35 milioni a seconda del momento in cui verrà esercitato. Al giocatore uno stipendio da circa 5-5,5 milioni netti a stagione, sensibilmente ridotto rispetto a quello percepito all’Atletico Madrid. Segnale di come lui non abbia avuto dubbi nel dire sì alla Juve, nonostante i bianconeri avessero inseguito e identificato altri attaccanti come prime scelte.