Calcagno (AIC): "La vicepresidenza di Sara Gama è un valore aggiunto. Mi preoccupano i calendari"

08.03.2021 16:50 di  Alessandra Stefanelli   vedi letture
Calcagno (AIC): "La vicepresidenza di Sara Gama è un valore aggiunto. Mi preoccupano i calendari"
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Umberto Calcagno, presidente dell’Assocalciatori, parla così ai microfoni de ‘La Politica nel Pallone’ sul Gr Parlamento: “Il calcio femminile? Il nostro sistema a livello sportivo si sta comportando meglio che in altri ambiti; il percorso in quest’ultimo anno è senza dubbio il più completo verso il professionismo. È un percorso virtuoso partito da lontano, ed anche al nostro interno abbiamo sempre avuto la fortuna di non dover badare alle quote rosa; abbiamo ragazze che si sono impegnate molto in questo ultimo decennio per il raggiungimento di obiettivi importanti. La vicepresidenza AIC di Sara Gama e la presenza nel Direttivo di molte calciatrici per noi sono sempre state un valore aggiunto”.

E ancora: "La mia elezione alla vicepresidenza della FIGC rappresenta un passaggio fondamentale, frutto di un lavoro fatto in questi ultimi due anni con l’individuazione di obiettivi comuni che sono alla base del lavoro che andremo a fare nel prossimo quadriennio. Oggi chi può generare nuove risorse è soltanto la parte apicale del nostro mondo. Dovremo cercare di accompagnare al meglio questo processo che condizionerà un’intera generazione di calciatori e dirigenti. Abbiamo un problema di calendari: i top player rischieranno di affrontare stagioni stressanti che potrebbero portarli a non essere utilizzati all’interno dei campionati nazionali. Dobbiamo preservare la loro salute e non solo l’equilibrio economico ma anche quello sportivo delle competizioni nazionali. Immagino un futuro economico in crescita per il nostro sistema ma dobbiamo evitare che ci sia un’eccessiva concentrazione di risorse”.

"Il progetto per la nuova Champions League? È un processo irreversibile, perché può generare nuove risorse solo la parte apicale. Il fatto che la Champions generi nuove risorse è un bene per tutti, mi auguro vengano redistribuite. La nuova organizzazione sarà un momento fondamentale che condizionerà un'intera generazione. Ma a noi preoccupa il problema dei calendari, perché i top player rischieranno di non poter essere utilizzati, come a noi piacerebbe, all'interno dei campionati nazionali. Dobbiamo preservare l'equilibrio non solo economico ma anche sportivo: avere una Champions con tantissime partite, unite alle competizioni delle nazionali, è un rischio. Deve essere un interesse condiviso", ha aggiunto.