Budel: "Juventus squadra apatica, forse avrebbe bisogno del ritorno di Conte"

28.09.2022 17:20 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Budel: "Juventus squadra apatica, forse avrebbe bisogno del ritorno di Conte"
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A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Alessandro Budel, cronista Dazn ex calciatore, tra le tante, del Torino. Di seguito, un estratto raccolto dalla redazione di IlSognoNelCuore.com.

“Napoli-Torino? Gli azzurri vengono da una partita sofferta, giocata benissimo anche dal Milan. Vincere in trasferta ha trasmesso molta autostima alla squadra e questo entusiasmo va sfruttato al massimo. Il Torino è sempre difficile da affrontare perché è compatta, se la becchi in giornata fatichi perché vanno forte. La qualità del Napoli può mandare fuori giri gli avversari specie grazie alle giocate di Lobotka, che tocca il pallone come pochi ed è in grado di smistare velocemente. Simeone o Raspadori? A me piace il centravanti classico, Raspadori ha faticato abbastanza nel primo tempo a Milano: lo preferisco accanto ad un’altra punta. Simeone è anch’egli in un buon momento… Su Inter e Juve? Inzaghi era partito bene a Milano, ma l’Inter non è più la stessa dalla gara contro il Liverpool dell’anno scorso. Si fa fatica a capirne le ragioni, mentre la Juventus mi sembra una squadra realmente apatica, che avrebbe bisogno di una sterzata mentale. Tra tutte e due, forse i bianconeri avrebbero più bisogno del ritorno di Conte. 

Allegri e Mourinho? Non abbiamo mai visto da entrambi qualcosa di nuovo dal punto di vista tattico nonostante siano stati molto vincenti nelle loro carriere, mentre altri che hanno vinto meno si sono certamente evoluti. C’è bisogno di qualcos’altro oltre alla loro gestione delle persone. Sui Mondiali? I calciatori torneranno a gennaio a livello mentale particolarmente stanchi mentalmente anche se in parte entusiasti, apparentemente pieni di energie. Al ritorno ci saranno partite importanti e ne risentiranno di più quelle squadre i cui calciatori arriveranno nelle fasi finali del torneo in Qatar, non è la stessa cosa di giocare a giugno. Infortuni prima del Mondiale? Non capisco il senso di dover evitare l’ultima gara prima della partenza (si riferisce a Di Maria e Paredes ndr), allora perché non le ultime tre? Se si è professionisti si accetta anche il rischio di subire infortuni, anche se comprendo quanto sia importante arrivare alla competizione. Milan? Non credevo che avrebbe ripetuto una stagione come quella dell’anno scorso, ma è la mentalità che mi colpisce: è di un livello incredibile. Vanno tutti insieme e questo compensa persino alcune assenze”.