Bocca (Repubblica): "Trio Bernardeschi-Insigne-Chiesa dà effervescenza, ma questa Nazionale è piccola e debole cooperativa del gol. Scommettiamo che contro l'Italia Ronaldo ci sarà?"

15.10.2018 07:00 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
Bocca (Repubblica): "Trio Bernardeschi-Insigne-Chiesa dà effervescenza, ma questa Nazionale è piccola e debole cooperativa del gol. Scommettiamo che contro l'Italia Ronaldo ci sarà?"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Fabrizio Bocca ha detto la sua sulla vittoria della Nazionale sulla Polonia attraverso le pagine del suo blog. Ecco le sue considerazioni: "Era da un anno che ci mancava una serata così. Una di quelle che ti riconciliano con la nazionale dopo troppo amarezze, e soprattutto dopo essersi quasi abituati e rassegnati ormai a un tran tran di mediocrità. Senza entusiasmo, senza passione, come un grande amore appassito e che aspetta solo che la fiammella si spenga definitivamente.

E invece il gol di Cristiano Biraghi, 26enne difensore della Fiorentina, che a tempo ormai scaduto si è scaraventato in area a cercare la zampata fortunata, ha ravvivato e quasi riacceso quella fiammella ormai spenta. Regalandoci così una di quelle gioie che ormai consideravamo perdute. E’ un gol che restituisce un po’ di giustizia dopo due partite giocate dalla squadra di Mancini all’attacco ma che avevano portato poco e nulla alla ricostruenda Nazionale post mondiale. Abbandonati dal genio e pure perseguitati dalla sfiga, sembrava proprio una condanna divina. Ma per fortuna quel gol rimette a posto le cose e significa anche una bella occasione di rilancio. Dalle prospettive più nere l’Italia passa addirittura all’euforia e alla chance di poter battere il Portogallo di Cristiano Ronaldo (scommettiamo che stavolta ci sarà?) a Milano, e qualificarsi addirittura per la fase finale della Nations League. Non sarà granché, e serve comunque un tracollo del Portogallo, ma da qualche parte bisogna pur ricominciare.

E’ stata la vittoria della convinzione e della cocciutaggine di Mancini, bisogna riconoscerlo, ha confermato la formazione che aveva pareggiato con l’Ucraina e continuato a puntare sul modulo senza centravanti. Col trio tutto pepe Bernardeschi, Insigne, Chiesa che effettivamente dà effervescenza alle partite e costruisce una notevole quantità di gioco e di occasioni. Occasioni però, e non gol. E tra i due termini c’è una bella differenza. Le prime non lasciano traccia e provocano solo rimpianti, i secondi fanno risultato. Se Biraghi non avesse fatto quel gol, alla fine avremmo fatto discorsi ben diversi. E' assurdo, ma è così, il calcio non ha alcuna linearità di giudizio: è momento, risultati, obbiettivi.

Era talmente imbrogliata la nostra situazione che eravamo giunti al paradosso dei paradossi. E cioè: per fare gol serve un grande centravanti, ma per far fare gol al grande centravanti serve un gioco senza centravanti. Che poi è più o meno lo stesso paradosso del ben più famoso Comma 22 riportato nel pallone: “Chi è pazzo può chiedere di essere esentato dalle missioni di volo, ma chi chiede di essere esentato dalle missioni di volo non è pazzo”.

Lo stesso Mancini del resto è parecchio tormentato in proposito, tanto che al momento di scegliere un “vero nueve” per cercare di sbloccare la partita ha scelto Lasagna (autore dell'assist finale) e non Immobile. Il che ci illustra bene tutto il travaglio che ha attraversato e sta tuttora attraversando questa squadra. I pochi gol che sono stati messi a segno nella nuova  Nazionale sono stati sempre segnati da giocatori diversi (7 in 7 partite: Balotelli, Belotti, Bonucci, Zaza, Jorginho, Bernardeschi, Biraghi). La nuova Nazionale è per ora una piccola, e anche abbastanza debole, cooperativa del gol. Inutile farsi troppe illusioni, la ricerca di un centravanti vero deve continuare obbligatoriamente, non se ne esce..

A Chorzow Mancini ha vinto la sua prima vera, grande partita da ct, dato che finora nella sua breve esperienza da allenatore dell’Italia,  aveva vinto solo con l’Arabia Saudita all'esordio in amichevole. Può essere che la formazione giusta sia davvero questa, questo strano patchwork di tante squadre del campionato, e non un blocco unico. Può essere che gioco (tramite il modulo 4-3-3) ed entusiasmo siano finalmente tornati, ma eviterei le convinzioni assolute. Come ha detto lo stesso Mancini, perdendo tutto sommato non sarebbe cambiato praticamente nulla, se non nel nostro atteggiamento verso la nazionale. Vincendo e convincendo col gioco - addirittura divertendo - cambia ancora troppo poco e non è che arriviamo chissà dove. Ma almeno si comincia lentamente a risalire. E per una sera possiamo almeno smettere di frustarci".