Black&White Stories: 1967, la Dinamo a Torino

01.12.2020 15:40 di  Rosa Doro  Twitter:    vedi letture
Fonte: Juventus.com
Black&White Stories: 1967, la Dinamo a Torino
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Prima delle sfide di Champions League del 1998 e del 2002, c'è stato un incontro amichevole tra Juventus e Dinamo Kiev nel 1967. Un momento particolare per il popolo juventino, quello del giugno di quell'anno. La Signora ha appena conquistato il suo scudetto numero 13 sorpassando l'Inter all'ultima giornata. Due settimane dopo, il 16 giugno alle ore 21.30, il Comunale ospita l'incontro con la squadra allora campione in carica dell'Unione Sovietica. C'è molta curiosità nel pubblico: il campionato sovietico è in pieno svolgimento e la squadra di Kiev lo vincerà nuovamente con una difesa di ferro, capace di incassare solo 11 gol in 36 partite. E dopo la gara di Torino, terminata 0-0, la Dinamo infilerà una sequenza di 3 partite in patria con lo stesso risultato.

IL VALORE DELLA DINAMO

Lo 0-0 tra Juventus e Dinamo Kiev viene visto su Hurrà Juventus come «una amichevole di alto livello, quasi un preludio ai prossimi cimenti della Coppa dei Campioni», dove in realtà le due formazioni per incontrarsi direttamente dovranno far trascorrere 31 anni... Dei bianconeri è piaciuto il non avere manifestato «alcun complesso di inferiorità», annotazione che rivela la scarsa esperienza internazionale della squadra di quel periodo, mentre degli avversari si sottolinea la «coesione tecnica» e la «prestanza fisica». Caratteristiche che porteranno la Dinamo pochi giorni dopo a sconfiggere la Sampdoria per 4-0 nel proseguimento della tournée italiana.

LO STRANIERO DI COPPA

Ma più della Dinamo Kiev, l'attrazione della serata è un giocatore bianconero: Roger Magnusson. Con le frontiere chiuse agli stranieri dalla FIGC e l'impossibilità di schierarli in campionato, l'Uefa concede la deroga per le competizioni europee. Il ventiduenne svedese viene acquistato dalla Juventus per scendere in campo unicamente negli incontri di Coppa dei Campioni. La curiosità nei confronti del ragazzo è notevole. Hurrà descrive così i suoi primi 90 minuti in Italia: «La sua esibizione è stata indubbiamente positiva. Egli dispone di un dribbling eccezionale e travolgente, che non pecca affatto di individualismo, perché viene sfruttato in profondità allo scopo sempre presente di smarcare i compagni, destinati poi al momento opportuno ad essere serviti con passaggi nitidi e precisi: il tutto eseguito con una corsa elegante e con lucida ed intelligente visione di gioco». L'avventura di Magnusson alla Juventus sarà racchiusa in 6 partite ufficiali in Europa con 2 gol: paradossalmente, scenderà in campo per un numero maggiore di incontri amichevoli.