Beccantini: "La conferma della formazione è stata la chiave del successo azzurro. Bernardeschi deve essere più freddo"

15.10.2018 07:15 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Beccantini: "La conferma della formazione è stata la chiave del successo azzurro. Bernardeschi deve essere più freddo"
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Il giornalista Roberto Beccantini si è soffermato sulla rinascita dell'Italia attravero la sua pagina facebook. Ecco le sue parole: "La Nazionale di confine ha fatto un passo avanti oltre la dogana della diffidenza, dei mondiali visti in tv, dei problemi la cui soluzione, in campionato, affidiamo spesso agli stranieri. L’1-0 di Chorzow vale molto più della salvezza in Nations League. Ha prolungato, sul piano del gioco, il primo tempo di Marassi, contro gli ucraini, e incerotta le statistiche: non si vinceva una partita ufficiale dall’ottobre 2017 (1-0 in Albania), Mancini aveva preso sempre gol. 
Non penso che lo zero a zero avrebbe confuso il partito dei prestazionisti, ma di sicuro ai tavoli dei risultatisti qualche tappo sarebbe saltato. Tanto tuonò che non piovve: più o meno. E invece, agli sgoccioli degli sgoccioli, il Biraghi fin lì senza infamia e senza lode ha preso la metà riffa che è il calcio e l’ha calpestata con l’altra metà che è scienza o arte o giustizia.
Splendido il «passaggio» di Biraghi a capitan Astori. Che poi la spizzata aerea, sull’angolo di Insigne, l’abbia prodotta Lasagna - e non l’Immobile che molti invocavano - bé, questi sono i piccoli episodi che fanno grandi e fortunati i generali.

Generali che, come Mancini, la iella aveva scortato per 93’ meno un corner. 
Nel mio piccolo avevo suggerito di giocare come il Portogallo: di tecnica, di palleggio. La Polonia, di una fisicità legnosa persino in Lewandowski, soloa metà ripresa, dopo i cambi, ha azzeccato un paio di contropiede, sventati da Donnarumma e sprecati da Milik. I nostri l’hanno occupata e disarmata fin dall’inizio, come documentano le traverse di Jorginho e Insigne, le parate di Szczesny su Jorginho, Chiellini e Florenzi, i tiri di un Bernardeschi che, sotto porta, deve essere più freddo. Da Verratti al tridentino, la conferma della formazione è stata la chiave. In altri tempi, e con altri centravanti, avremmo vinto tre o quattro a zero. Ma è un limite, questo, che non intacca i meriti".