Auricchio attacca la Juve: "36 o 34 scudetti? Le sentenze vanno rispettate e la sfida alle sentenze è un fatto che non si può accettare"

08.11.2018 17:00 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
Auricchio attacca la Juve: "36 o 34 scudetti? Le sentenze vanno rispettate e la sfida alle sentenze è un fatto che non si può accettare"
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

L'attuale capo di gabinetto del Sindaco De Magistris a Napoli, Attilio Auricchio, investigatore all'epoca di Calciopoli, è tornato a parlare degli Scudetti tolti alla Juventus in un'intervista a  “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma: "36 o 34 scudetti alla Juventus? Le sentenze vanno rispettate e la sfida alle sentenze è un fatto che non si può accettare”, ha detto Auricchio.

Per non dimenticare chi è il colonnello Auricchio vi proponiamo un estratto dell'udienza calciopoliana del 13 aprile 2010, dall'archivio storico de La Repubblica. Quella nella quale l'attuale capo di gabinetto del sindaco di Napoli ammise di aver ignorato l'intercettazione tra Facchetti e Bergamo ("Mettimi Collina nella griglia") perchè non ritenuta importante:

Paolo Trofino, uno dei due legali di Luciano Moggi, durante il controesame del tenente-colonnello Attilio Auricchio, chiede perché un'intercettazione in cui Facchetti dice a Bergamo "mettimi Collina nella griglia" "non è stata ritenuta importante mentre quella di Moggi che chiede al designatore se aveva studiato sì? Qual è la differenza? Perché l'avete messa solo nel brogliaccio e non l'avete inserita nell'informativa?", ha incalzato Trofino. "Non l'abbiamo ritenuta importante", la replica di Auricchio che non ha fornito ulteriori spiegazioni. Nel suo controesame l'avvocatoTrofino ha iniziato rivolgendo domande al colonnello Auricchio sull'acquisizione delle dichiarazioni di alcuni testi come l'ex dirigente della Roma, Baldini, sentito nella prima fase delle indagini. Auricchio ha spiegato che Baldini fu sentito perché, lasciando l'incarico, aveva rilasciato dichiarazioni pubbliche sull'esistenza di un "sistema che condizionava" il campionato. Poi Trofino ha affrontato il tema di un incontro conviviale a casa Bergamo. "Avviene il 21 maggio, con la Juve già campione perché il Milan aveva giocato in anticipo. Perché lei ha parlato di quella riunione come determinante per la Juve?" ha domandato l'avvocato. Auricchio ha risposto che la riunione non era "tanto in direzione Juve, ma riguardava la presenza di Mazzini, ritenuta investigativamente importante". La difesa ha quindi affrontato il tema delle schede svizzere utilizzate da Moggi. Auricchio ha detto che non ci fu alcun sequestro delle sim ma furono solo acquisiti i dati relativi ai progressivi delle utenze messi a disposizione dal commerciante che le aveva cedute a un collaboratore di Moggi.