SOTTOBOSCO - Paredes-Di Maria, una roba da non credere. Il futuro del "nuovo" Rabiot. Pogba cresca. Vlahovic caso diverso. Inchiesta Prisma, un timore. Irritazione per il Mondiale di Infantino

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
02.01.2023 00:16 di Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - Paredes-Di Maria, una roba da non credere. Il futuro del "nuovo" Rabiot. Pogba cresca. Vlahovic caso diverso. Inchiesta Prisma, un timore. Irritazione per il Mondiale di Infantino

di Andrea Bosco 

Augurando buon anno a tutti i lettori direi che c'è poco da dire sulla Juventus. Almeno al momento. Tranne che per un particolare. E vale a dire che Rabiot, secondo le ultime indiscrezioni, potrebbe anche pensare di rinnovare. Non è chiaro se per volontà di restare, o se per – sorta di riconoscenza nei confronti di una società che lo ha aspettato per tre anni - consentire alla Juventus di monetizzare dopo  il suo eventuale rinnovo. In ogni caso Rabiot (dopo qualche capriccio nel passato)  si sta comportando bene. E non solo sul campo. E' arrivato addirittura un giorno prima per riprendere gli allenamenti dopo la finale Mondiale.

L'esatto contrario dei due argentini Di Maria e Paredes. Pare abbiano avuto dalla società il permesso di prolungare le feste e gli ozi dopo l'impresa qatariota. Permessi che non garantiranno la loro presenza alla ripresa del campionato contro la Cremonese. Roba da non credere. La storia delle 12 ore ore di viaggio e del “fuso orari“ ha francamente stancato.  Loro hanno stancato. E anche una società troppo permissiva.  Non rinnoveranno e la Juventus non farà loro alcuna proposta. Vedremo se nella seconda parte della stagione sapranno riscattare le delusioni prodotte nelle prima parte. Per  come sono andate finora le cose, nessuno in casa Juventus rimpiangerà  il loro addio.

Quanto a Pogba, sarebbe ora che il giovanotto “crescesse“. Solo un bambino arrischierebbe di giocarsi l'immenso affetto che Pogba si era guadagnato presso la tifoseria con le sue gesta torinesi prima di andare al Manchester United.  Pagato profumatamente, Pogba, anche per le pessime scelte sanitarie, finora non ha giocato un secondo con la maglia della Juve. Le foto esibite sulle neve, la sua presenza  con funzione di “paggio“ a fianco del presidente Macron durante la finale, hanno molto infastidito la tifoseria. Il valore di Pogba è assodato. Ora torni a dimostrarlo sul campo. Lasciando le eccentricità  nel cassetto. E' sul campo che i tifosi vogliono vederlo.  Prima possibile. 

Quanto a Vlaohovic, il caso è diverso: da tempo si sta curando dalla pubalgia. Ha sempre smaniato per la Juventus. Le voci che lo vorrebbero in Premier già a gennaio sono  voci. Che l'Arsenal lo possa scambiare con il suo miglior attaccante, sembra fantascienza. La speranza è di rivederlo presto in campo. Ora Allegri dovrà fare il miracolo di riattaccare la spina. Nell'ultima  la Juve ha fatto due passi indietro rispetto alle precedenti amichevoli.  Con la Cremonese ci vorrà una Juve decisamente diversa .

In attesa di sapere a gennaio se la  Procura di Torino  inguaierà la Juventus per le note vicende. In attesa di sapere se Chinè, il procuratore federale, davvero calpestando la giurisprudenza liberale, vorrà processare per  due volte un soggetto (e uno solo, leggasi Juventus) per il medesimo reato (plusvalenze).  In attesa che i Torquemada dell'informazione la smettano di chiedere per la Juventus, pene che vanno dalla Vergine di Norimberga  alla  Ghigliottina. In attesa di tutto questo, visto che la Juventus (Agnelli dixit) è convinta di aver operato correttamente, l'auspicio è quello di  vedere operare ( in un processo finalmente, non sulle  pagine dei giornali che notoriamente il giorno dopo sono carta straccia) la giustizia (ordinaria e sportiva) in modo corretto. Sarebbe drammatico se da questa vicenda uscisse una Calciopoli bis. Con le medesime “opacità“ di Calciopoli mai chiarite. Mai indagate.  Ma dalle “esclusioni eccellenti“ il timore è che ci si stia addentrando sulla medesima china. 

Che il processo abbia il suo corso. Che la Juventus ,se risulterà colpevole , venga punita. Ma che non finisca come con Calciopoli.  

Se la morte di Pelè, quella di Sinisa, quella di Mario Sconcerti, sono dolori che non se ne vanno, l'irritazione per il Mondiale di Infantino in Qatar “monta“ ogni giorno di più. La mia irritazione, ovviamente.  Infantino ha gonfiato il petto esageratamente. Alcuni media sono arrivati a dire che “l'organizzazione è stata perfetta“ . Perfetta organizzazione per i ricchi. Quelli che arrivavano in limousine direttamente dall'autostrada alle tribune dello stadio. Il pueblo percorreva chilometri prima di accedere all'impianto. Niente metropolitana da quelle parti. “Caval di San Francesco“.  Tradotto: suole delle scarpe da consumare. Ma non ne parla più nessuno.  Al pari dei diritti umani negati in quel paese . Mundial archiviato, Argentina campione, Messi nell'Olimpo. Come nei voti, prima che la grande rappresentazione iniziasse. Con tanto di finale “drammatica“ decisa all'ultimo rigore. A Hollywood non avrebbero saputo fare di meglio.  Go, Infantino, go che nel 2030 in Arabia Saudita (qualcuno ha dei dubbi?) si replicherà. Con simili  impronte digitali.