TEVEZ: "Nessuna pressione per la 10, anzi. Le responsabilità mi esaltano"

Carlitos Tévez è già perdutamente innamorato della Vecchia Signora. Il feeling tra l'argentino, il club bianconero ed i suoi milioni di tifosi è scattato da quando, il 26 giugno, è atterato alla Malpensa. Prima, fu sommerso dalla gioia dei supporters appena sceso dall'aereo. Poi, il saluto dal balcone della sede di Corso Galileo Ferraris con la prestigiosa "camiseta" numero 10 stretta tra le mani. Come un trofeo conquistato, il primo dei tanti che l'Apache spera di vincere insieme alla Juventus. Mancano soltanto pochi giorni e poi Tévez ritornerà in Italia per iniziare concretamente la sua esperienza bianconera. Il ritiro di Chatillon partirà il 12 luglio. L'amore è appena nato ma velocemente cresce, aumenta, sale sempre più. Sale, così come l'ansia di iniziare gli allenamenti agli ordini di Conte per preparare nei minimi dettagli una stagione in cui Tévez vuole essere principale protagonista, per trascinare la Juve, magari, a trionfi europei. Dalla sua lussuosa villa nel prestigioso quartiere Los Cardales, 60 km a nord di Buenos Aires, Carlitos ha comunicato tutto il suo entusiasmo per questa fondamentale tappa della sua carriera: "Partirò il 9 luglio per iniziare la preparazione con i miei nuovi compagni e voglio essere al meglio, perché la Juventus è un club che pretende il massimo della professionalità". Tévez, dunque, ha immediatamente capito che a Torino si fa sul serio. Sudore, lavoro, poche chiacchiere, niente capricci: con Antonio Conte funziona così. L'Apache è un vincente, un duro; un campione che, in fondo, ha un carattere molto simile a quello del mister salentino. Il rapporto tra i due può funzionare a meraviglia. Il top player argentino, perciò, è pronto a far parlare di sé solo per le sue magie in campo. Ultimi giorni di vacanza per lui; poi, sarà tempo di Juventus: "Mi sto godendo gli ultimi giorni di vacanza in famiglia -ha detto l'ex Man City-, è la cosa che amo di più, e approfitto del tempo libero anche per giocare a golf, la mia seconda passione dopo il calcio perché mi aiuta a rilassarmi". Al quotidiano Cronica, Tévez ha anche affermato di essersi sentito subito a suo agio nel nuovo ambiente juventino.
Il gruppo lo ha fatto sentire uno di casa dal primo istante. Anche per questo, l'argentino non vede l'ora di cominciare l'avventura nella realtà dei campioni d'Italia: "Ho già avuto modo di entrare in contatto con qualche nuovo compagno. Appena sono arrivato a Torino ho ricevuto i messaggi di benvenuto da alcuni di loro e mi hanno subito fatto sentire parte del gruppo. Devo essere sincero, da quando ho firmato per la Juventus ho avuto modo di apprezzare diversi piccoli particolari che mi hanno fatto immediatamente sentire a mio agio. Sono felicissimo e ho una gran carica, ho tanta voglia di iniziare quest'avventura. I tifosi mi hanno trasmesso un calore enorme. La festa che mi hanno fatto in aeroporto quando sono arrivato e le dimostrazioni d'affetto mentre ero in Italia sono state incredibili". Carlitos giocherà per la prima volta nel campionato italiano. Non teme problemi di adattamento; un fuoriclasse come lui è universale. Saranno le difese avversarie a doversi adattare a lui, cercando le contromisure per bloccare il suo talento. E potrebbero anche non riuscirci. Sarà fondamentale, afferma l'Apache, farsi trovare "sul pezzo" dal punto di vista fisico e psicologico: "Come mi immagino la Serie A? Ancora non mi sono fatto un'idea precisa. Sarà importantissima la preparazione estiva per rendermi conto di cosa mi aspetta e non vedo l'ora". Il nuovo numero 10 della Juventus, infine, ha ribadito di non aver alcuna paura di indossare la casacca che, fino ad un paio di stagioni fa, è stata di sua maestà Alex Del Piero, forse la più grande bandiera della storia bianconera: "So che indosserò una maglia pesante, ma non ho nessun problema. In passato ho dimostrato di saper reggere qualsiasi pressione. Anzi, le responsabilità mi esaltano". Il messaggio è forte e chiaro: Carlos Tévez , nato a Ciudadela il 5 febbraio 1984, è determinato a diventare il nuovo idolo assoluto ed indiscusso dei tifosi bianconeri: un altro numero 10 che entrerà di prepotenza nella storia della Juventus.