RAMPULLA a Sportitalia: "La Juve deve avere pazienza e dare la palla a Dybala. L'argentino ha le qualità per raggiungere Baggio e Del Piero"

12.02.2016 17:40 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
RAMPULLA  a Sportitalia: "La Juve deve avere pazienza e dare la palla a Dybala. L'argentino ha le qualità per raggiungere Baggio e Del Piero"
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© foto di Francesco Cherchi

L'ex portiere della Juventus Michelangelo Rampulla è intevenuto a Calcio Today, su Sportitalia. Ecco le sue considerazioni su Juve-Napoli, riprese da Tuttojuve.com:

Che confronto c'è da aspettarsi tra Allegri e Sarri?
"Sono due tecnici molto validi, magari in maniera diversa, però con lo stesso identico obiettivo, quello di far giocare la squadra, di farsi dare il meglio dai calciatori che hanno a disposizione. Tutti e due hanno avuto problemi all'inizio, Sarri ha perso la prima partita a Sassuolo, c'era gente un po' scettica., però se la società è forte, difende il lavoro del tecnico e la scelta del tecnico, alla fine i risultati sia per Sarri che per Allegri si sono visti".

 Poi c'è la sfida nella sfida tra Buffon e Reina...
"Sì, anche se non è bello nei confronti di tutti gli altri calciatori fare il confronto solo tra due giocatori, Higuain-Dybala, Buffon-Reina... certamente sono tutti molto importanti, perchè se sono lì dove sono questo dimostra che le squadre sono valide. Restringere a due calciatori uno scontro così importante, mi sembra un po' riduttivo, anche se sono due ottimi portieri da tanti anni. Su Gigi non c'è più niente da dire, ha dimostrato in più di 20 anni di carriera. E Reina in questo ultimo anno ha fatto vedere di essere un buon portiere".

Su cosa deve puntare la Juventus per mettere in difficoltà il Napoli domani?
"Su niente in particolare, la Juve ha una sua identità di gioco, di squadra, per cui deve continuare a fare quello che ha fatto negli ultimi periodi, giocare a calcio, senza magari avere quella premura, quella voglia, quella foga di voler passare in vantaggio. Ricordo la partita col Milan, con tutte le altre squadre, anche l'altra domenica ha vinto solo 1-0, con pazienza ha le qualità e le possibilità per poter fare e sviluppare il proprio gioco, che è quello di far girare palla, di far venir fuori gli avversari in pressing alto e poi cercare tra le linee Dybala. Quando la palla è nei piedi di Dybala qualcosa di buono viene sempre fuori".



Tu hai giocato con Baggio, con Del Piero, con i grandi numeri 10. Oggi è sulle spalle di Pogba e magari un domani sarà sulle spalle di Dybala. Può raggiungere i livelli dei due giocatori citati?
"Da amante del calcio e da tifoso juventino gli auguro con il cuore di raggiungere quei risultati raggiunti da Baggio e Del Piero. Certamente le potenzialità ci sono, lo ha dimostrato: ha velocità, dribbling, tocco, tecnica, ha la qualità che hanno i grandissimi quella di saper fare la giocare la giocata giusta sempre al momento giusto e credo che Dybala ha le qualità per poterli raggiungere. Gli auguro vivamente di raggiungere i traguardi che hanno raggiunto quei due ragazzi".

Come ti spieghi le difficoltà avute dalla Juventus a inizio stagione?
"Sicuramente, credo che dopo la partenza di tre pedine importantissime come Pirlo, Tevez e Vidal, qualsiasi squadra avrebbe sofferto. Poi c'è l'inserimento dei nuovi giocatori, all'inizio tutti hanno fatto fatica, come Zidane nei primi tempi, lo stesso Nedved: i primi mesi noi scherzavamo con lui e gli chiedevamo di far tornare il fratello che giocava nella Lazio, questa la dice lunga. Poi è tornato alla grande".

Peccato non ci fosse nella finale di Manchester...
"Quello è un grande rammarico. Comunque per questi motivi un attimo di assestamento, forse un po' troppo pesante, fosse nell'ordine naturale delle cose. Poi non dimentichiamo che Marchisio all'inizio ha giocato pochissimo per infortunio. Poi quando la squadra si è risistemata si è visto benissimo il valore di questa squadra". 

Un commento sulla scuola italiana dei portieri. Seculin e Gollini si stanno mettendo in luce adesso...
"Forse ha avuto negli anni passati un po' di crisi - tra virgolette - del ruolo, ma adesso piano piano cominciano a venire fuori dei ragazzi veramente interessanti. Troppo facile dire Donnarumma, ma guardo anche a quelli di qualche anno fa, il Mirante del Bologna che ha fatto una grandissima carriera, però poteva avere qualcosa in più per il valore tecnico del portiere. Poi c'è Perin. C'è sempre stata una buona scuola. Certamente il Buffon della situazione è come mettere un ombrello, ci si accorge di quelli che ci sono dietro perchè c'è Buffon dietro che è poco avvicinabile. Adesso che Buffon sta arrivando alla fine della sua carriera, ma spero che continui ancora per diversi anni, perchè ha le qualità per poterlo fare, ci sono diversi portieri che piano piano vengono fuori. Adesso mi viene in mente Scuffet dell'Udinese che sembrava forse un po' troppo prepotentemente messo sopra le righe dai giornalisti, senza dargli il tempo di maturare e di confrontarsi ancora. Un mio collega mi diceva sempre: è facile arriva ma è difficile rimanere. Bisogna dare il tempo a questi ragazzi di crescere, di maturare, non sostituirli al primo errore".

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