Non cullarsi troppo sugli allori

12.01.2017 14:15 di  Caterina Baffoni   vedi letture
Non cullarsi troppo sugli allori
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ok, potrebbe bastare questo semplice dato per riassumere quanto fatto fino ad oggi da Madama: vittoria numero 27, dopo quella contro il Bologna in campionato: record e avviso di garanzia alle avversarie fin troppo chiaro. La Juve non molla niente, contro tutti, anche i gufi. Perchè ipotizzare ancora e ancora una volta un Higuain sfiduciato, ovviamente ingrassato e poco decisivo, ormai non fa più notizia: riceve palla, impatta di piedi o di testa facile facile e come ogni bomber che si rispetti, la butta dentro. Rete numero 12 in Serie A, 15 in stagione per l’argentino e le parole se le portano via, per l'ennesima volta, il vento. Se è vero che tutte le altre "grandi" del campionato hanno sofferto la pausa natalizia subendo qualche difficoltà in più, è altrettanto evidente come la Juventus sia stata l'unica a spadroneggiare in campo senza troppo sudore. 
Una bella risposta alle critiche dopo il passo falso della Supercoppa a confermare che in campionato è sempre la Vecchia Signora a dettare il suo ritmo e la sua legge. 
La Juve segna e non subisce reti domenica: questo è il vero mantra nonchè segreto dei successi bianconeri. Non è un caso che i ragazzi di Allegri abbiamo sofferto meno, nell'arco dei novanta minuti, per il fatto che la propria porta sia rimasta inviolata. Ancora una volta è la difesa a fare da spia ad ogni prestazione o successo bianconero. Stesso discorso, alla luce di quanto visto ieri sera nel match di Coppa Italia valevole per il passaggio del turno ai Quarti di finale contro l'Atalanta: 2 gol presi nel finale, e sospiro di sollievo insolito al triplice fischio finale. La difesa ha scricchiolato questa volta, sintomo che alla Juve non è permesso cullarsi sugli allori dopo il vantaggio. Stesso errore commesso a Doha contro il Milan, pagato amaramente.
Visto il risultato di ieri sera, la primissima impressione sarebbe quella di una Juventus che ha sofferto nell'agguantare la qualificazione, ma così non è stato. Madama troppo spesso soffre la partita "a senso unico" dove il più delle volte si trova da sola a fare la partita e a dominarla, senza una valevole risposta di forza avversaria. Come se in un qualche senso, avesse bisogno di stimoli continui.

Questo non giustifica, ovviamente, le sbavature difensive e gli errori banali che a certi livelli, soprattutto se ti chiami Juventus, non si possono commettere. Accade così che si rilassa e sbadata incappa in svarioni difensivi concedendo gol e occasioni agli altri. E' stata la fotografia di una partita avvincente, che spalanca le porte all'ennesimo record frantumato da madama, ma anche la conferma che ci sia qualcosa da rivedere nell'atteggiamento difensivo e troppo permissivo dopo il vantaggio. Nessuna colpa da attribuire a nessuno, e nè tanto menoconcedersi il lusso di rilassarsi troppo per evitare di rimanere col fiato sospeso fino alla fine del match. Non occorre preoccuparsi dato che su questo si può tranquillamente "aggiustare il tiro". Piuttosto, è da sottolineare come le prestazioni di Pjanic siano in grado di cambiare il volto della squadra, un pò come quando c'era Pirlo che un pò come re Mida, ogni pallone giusto che toccava nella giusta maniera diventava oro. Così il bosniaco: se in grado di calarsi perfettamente nelle trame della partita e se in forma, la squadra crea inevitabilmente il doppio delle occasioni. Ottimo il neo acquisto Thomas Rincon, che per estro e cattiveria ricorda un pò Vidal. Perfetto rincalzo. Discorso diverso per Hernanes, apparso a più riprese spento e inadeguato al gioco: dovrebbe vivere di più istinto che non stoppare la palla continuamente e inventare qualcosa di non produttivo. Nulla di nuovo sotto il cielo bianconero quando si parla della grinta al servizio dei compagni di Mario Mandukic e della Joya, che sa come deliziare gli occhi di ogni spettatore, e se il Divin Codino lo ha designato come suo potenziale erede ecco che ogni parola in più, automaticamente, risulterebbe essere banale.