NEDVED: "Sono scaramantico, con il Barca siamo sfavoriti. Con la MSN i blaugrana partono da 2-0 ogni gara. Stiamo lavorando per raggiungere stabilmente i vertici europei"

27.05.2015 21:05 di Alessandro Vignati   vedi letture
NEDVED: "Sono scaramantico, con il Barca siamo sfavoriti. Con la MSN i blaugrana partono da 2-0 ogni gara. Stiamo lavorando per raggiungere stabilmente i vertici europei"
TuttoJuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Intervistato dal sito ceco Isport Blesk, Pavel Nedved ha parlato della stagione della Juventus. In vista la finale della Champions League. Ecco la traduzione di TuttoJuve.com.

Quanto spaventano i tre attaccanti del Barcellona, Messi, Suarez e Neymar, nel loro attuale stato di forma?

"Chi ha questi tre in squadra parte sempre dall'inizio per 2: 0 ... (ride ndr.). Hanno tanto talento, è difficile pensare a come fermarli. Sono imprevedibili e possono fare qualsiasi cosa. Ma la partita è aperta. Il Barcellona ha un grande attacco, noi difendiamo bene e non solo quello, vogliamo creare problemi alla loro retroguardia. Quello che non dobbiamo fare è essere passivi, lasciare al Barcellona l'iniziativa assoluta. Loro sono abituati a giocare in situazioni del genere. Dobbiamo fare attenzione, altrimenti non finirà bene". 

Come descriveresti quei tre? Che impressione ti fanno?

"E' difficile definire Messi, è di un altro pianeta. Ha vinto quattro Palloni d'Oro ... E Neymar è pronto per ricalcarne le orme. Ha fatto una cinquantina di gol in presenze in nazionale. Contando che ha solo 23 anni si può dire che in Brasile è già ad oggi uno dei migliori di sempre. Suarez è perfetto e si integra bene con loro. E' cattivo, aggressivo e implacabile in fase conclusiva. Mi piace molto".

Che cosa ti evoca la finale del 2003 e oggi cosa pensi di questa partita del 6 giugno?

"Prima mi infastidiva parlarne del 2003, di questa sono felice per l'occasione che avremo. Quella fu la gara che avrebbe dovuto segnare l'apice della mia carriera, questa è la degna conclusione di una stagione meravigliosa. Penso e spero che non dovremo attendere altri 12 anni per rivivere una finale di Champions".

Che differenza trovi tra il vivere la finale da giocatore e ora da dirigente?

"Ad essere onesti, le emozioni sono forse un po 'di più ora. Da dirigente senti più il valore del club. Quando ero un giocatore sapevo che cosa fare, le emozioni erano principalmente sul campo, ho sperimentato questo con i compagni di squadra. Ora mi sento responsabile per l'intero club, quindi sono un po 'più grande. Vincere la Champions sarebbe molto significativo per me. Non ci aspettavamo di arrivare fino qui, ma ce lo meritiamo. I ragazzi lo hanno voluto sin dall'inizio".

La speranza è quella di aprire un lungo ciclo in finali europee...

"Nel 2005 e 2006 avevamo grandi squadre, ma non ottenemmo risultati europei all'altezza. Poi c'è stata Calciopoli, e la risalita è stata durissima. Il mio obiettivo era rendere nuovamente questa squadra tra le migliori d'Europa, ed è quello che si sono posti anche i giocatori. Nei prossimi anni credo che faremo sempre bene in Europa".

Come è cambiata la Juventus nel corso dell'ultimo anno a livello europeo?

"La Juventus ha cambiato molto nel corso degli ultimi cinque anni, siamo tornati in vetta in Italia in primis. Direi che in Italia dominiamo, mentre in Europa non è così semplice. In questa stagione siamo andati avanti in Champions League, ma ci sono ancora tre quattro squadre più forti di noi. Abbiamo ancora del lavoro da fare".

Il Barcellona è visto come favorito.

"Io sono superstizioso, quindi devo dire che Barcellona è il grande favorito. I favori del pronostico danno spesso pressione, e penso che abbiamo una buona chance, è una partita secca e conterà molto la condizione attuale a livello fisico".

Aver eliminato il Real vi ha dato maggior fiducia?

"Sì. E' un risultato che ha portato in noi grande determinazione. Vogliamo mostrare un buon calcio e non saremo vittime sacrificali".

L'unico reduce di Manchester in campo sarà Buffon. Provi invidia?

"No. Sono molto contento per il mio amico Gigi, anche nei suoi anni dimostra di mantenersi ai vertici mondiali. A lui manca solo la Champions nel suo palmares, la merita. A Madrid gli ho detto che soprattutto lui merita un trionfo così".