Moby Dick - Hernandez meglio di Shaqiri. Il rischio è quello di imbottirsi di mezze punte...

Editorialista del mensile "Calcio 2000" fondato da Marino Bartoletti, collaboratore de "Il Riformista". Vincitore del premio "Miglior giornalista di Puglia". Autore delle biografie di Paolo Montero e Antonio Conte.
30.08.2014 00:40 di  Alvise Cagnazzo  Twitter:    vedi letture
Moby Dick - Hernandez meglio di Shaqiri. Il rischio è quello di imbottirsi di mezze punte...
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Un po' come riempire un frigorifero, abbondante di materie prime e di una serie sterminata di ingredienti. Scoprendo poi, nel pieno di un raptus di lucidità, di non aver acquistato acquistare la cucina, con i suoi fornelli. In questa nuova Juventus, a mancare non sono certo la fantasia e l'eclettismo. A conti fatti, in caso di assenza di Llorente, considerando l'infortunio patito da Alvaro Morata, il reparto avanzato appare sprovvisto, non solo numericamente, di un vero e proprio bomber.

La batteria di punte a disposizione di Allegri appare disomogenea, con carenze evidenti, soprattutto in fatto di centimetri e chili. Senza particolari illusioni, la nuova Juventus si affiderà sempre più ad un centrocampo solido, preferibilmente a tre, con esterni abili in tutte e due le fasi di gioco. Lasciando ampi margini di libertà al gioco delle mezze punte. Che sia il solito trequartista, peraltro d'origine lippiana e non contiana, o il tandem di punteri dietro alla boa Llorente non è ancora certo.

Sistematicamente, il ricambio tecnico alla guida di una formazione porta in dote una ventata di novità, difficilmente metabolizzabili nello stretto giro di un precampionato. La metamorfosi difensiva, peraltro poco incline alle caratteristiche di Bonucci, in sofferenza continua se schierato in una retroguardia a quattro, sarà lenta e graduale. E non farà prigionieri, considerando la volontà di rilanciare Ogbonna e di rivalutare, con un maggior numero di presenze da titolare, il buon Càceres, il più veloce e dinamico dei difensori a disposizione.

Shaqiri, svizzero di origine kosovara, con un Giovinco prossimo al rinnovo contrattuale, appare un “surplus”. Di valore, per carità. Ma pur sempre un doppione...

 


I VIDEO DI ALVISE CAGNAZZO

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CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Ha collaborato con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. È firma di Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International.