Moby Dick - Conte pensa ai trofei da alzare e alla rosa da ritoccare. Giovinco chiave per Cerci. I gemelli del gol granata potrebbero cambiare sponda del Po

Editorialista del mensile "Calcio 2000" fondato da Marino Bartoletti, collaboratore de "Il Riformista". Vincitore del premio "Miglior giornalista di Puglia". Autore delle biografie di Paolo Montero e Antonio Conte.
17.04.2014 00:50 di  Alvise Cagnazzo  Twitter:    vedi letture
Moby Dick - Conte pensa ai trofei da alzare e alla rosa da ritoccare. Giovinco chiave per Cerci. I gemelli del gol granata potrebbero cambiare sponda del Po
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Vincere ad Udine, rispondere alla Roma ed accorciare il numero dei giorni che separano la Juventus dalla conquista del trentaduesimo scudetto. In un ipotetico diario di bordo, Antonio Conte deve aver spuntato un bel numero di appunti. Otto punti dalla banda di Garcia non sono pochi, gli ottantasette in classifica dei bianconeri rappresentano invece uno sproposito. Un atto di lussuria per un torneo europeo, un motivo di vanto per chi, da un paio di anni, non ha mai patito battute d'arresto. La battuta rifilata a Rafa Benitez, poi, rappresenterà il “leitmotiv” dell'intera settimana.

“Si sa che la gente offre buoni consigli quando non può più dare il cattivo esempio”, cantava Fabrizio De Andrè. D'altronde risulta risulta difficile, come sostiene Conte, accettare qualche suggerimento da chi, solo qualche settimana addietro, ha patito una cocente eliminazione ad opera del Porto. I pensieri del tecnico bianconero sono già proiettati al finale di stagione, ai trofei da alzare ed alla squadra da rinforzare. Per centrare definitivamente il sogno Europeo, servirà un sostanzioso ritocco d'organico. Potare qualche ramo “secco”, ridefinire la struttura gerarchica offensiva e, perchè no, far lievitare il numero di centrocampisti in organico.

Il solo Claudio Marchisio non può e non deve esser utilizzato per qualsiasi emergenza, l'accentramento di Asamoah è oramai utopia considerando il rendimento sulla corsia esterna. Nel reparto avanzato, fra i sicuri partenti Quagliarella e Vucinic, entrambi over trenta. Per Giovinco, invece, il discorso appare molto più ampio. Per Cerci, la Juventus sarebbe disposta a sacrificare l'intero cartellino del mini bomber, valutata attorno ai dodici milioni. Per una corrente di pensiero oltre modo ottimista, Marotta sarebbe orientato a cedere la metà di Immobile.

Il Ciro furioso, quello degli scatti “rabbiosi” in area, dei contro movimenti alla Casiraghi, a Torino ci starebbe bene. Cerci, peraltro, sarebbe utile, per non dire indispensabile, sia come esterno sia come seconda punta. Un trio con Tevez, Llorente e Cerci, e magari Immobile, rappresenterebbe un lusso in grado di scardinare qualsiasi difesa. E sì, anche in Europa...


 

I VIDEO DI ALVISE CAGNAZZO

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CHI E' ALVISE CAGNAZZO - Alvise Cagnazzo (1987) è nato a Bergamo e vive a Bari. Giornalista, scrittore, autore e conduttore televisivo, è il più giovane vincitore del premio “Miglior giornalista di Puglia” sezione carta stampata -sport, istituito dall’Odg. È autore dei libri “Tutti zitti, parlano loro”, (2007), “Semplicemente Rafa” (2010) e, “Montero, l’ultimo Guerriero (2010) e, sempre per Bradipolibri, "Antonio Conte, l'ultimo gladiatore" (2011). Ha collaborato con Carlo Nesti. Ha condotto, per centosessantaquattro puntate, il programma televisivo “Parliamo di calcio”, in onda su Rtg Puglia in prima serata. È firma di Calcio2000, mensile nazionale e internazionale fondato da Marino Bartoletti, diffuso in trentadue paesi. Collabora con il giornale “Puglia”, fondato da Mario Gismondi, ex direttore del “Corriere dello Sport”. Collabora con “Il Riformista”. Editorialista per “Tuttojuve.com con la rubrica Moby Dick”. Ha partecipato come opinionista tv a “Quelli che il calcio” su Rai 2 e “La giostra dei Gol” su Rai International.