Mister, vai pure in nazionale. Ma, occhio alla "maledizione": in futuro evita l’Inter!

Ad eccezione di Trapattoni, tutti gli allenatori vincenti passati dalla Juve all’Inter sono rimasti a secco di trofei
26.07.2014 19:10 di Francesco Carini Twitter:    vedi letture
Mister, vai pure in nazionale. Ma, occhio alla "maledizione": in futuro evita l’Inter!
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Mister Conte se n’è andato, lasciando l’amaro in bocca a milioni di tifosi. Nel frattempo è arrivato Massimiliano Allegri, che, ad eccezione degli ultimi due anni, in cui non ha avuto una squadra all’altezza dei risultati richiesti, ha sempre fatto bella figura. Certamente, il vuoto lasciato dal capitano non verrà  colmato immediatamente, ma (senza contare la clamorosa débacle nell'amichevole di ieri contro il Lucento) il toscano farà di tutto per conquistarsi, se non l’amore immediato, almeno il rispetto dello “Stadium”.

In tutto ciò, il Bell’Antonio, al centro di ipotetiche febbrili trattative e di successive smentite che lo vedevano vicino al PSG, probabilmente cercherà di risollevare le sorti di una nazionale ben lontana dal dolcissimo ricordo dell’estate tedesca del 2006. Che dire? Speriamo vada bene per entrambi.

Era anche giunta la voce di un inserimento di un club italiano per portare il salentino sulla propria panchina (Milan), ma ciò appare alquanto remoto, dal momento che nessuna società può oggi mettere a sua disposizione il budget necessario a vincere la tanto agognata Champions League.

Comunque, in circa 100 anni di storia, mai nessuna rivalità è stata più sentita di quella tra Juventus e Inter, nonostante il palmares più completo sia quello del Milan. Nei decenni, si è spesso verificata una buffa coincidenza ed un’alternanza di tecnici che compivano un percorso sull’asse Torino-Milano, con la società meneghina pronta a ingaggiare i tecnici che avevano vinto in bianconero, ma soltanto Trapattoni riuscì nell’impresa di alzare qualche trofeo sulla sponda nerazzurra di Milano, dopo aver demolito ogni record in bianconero. Su sei tecnici che avevano vinto a Torino, cinque non riuscirono a ripetersi nella città del “Duomo”, tornando subito dopo alla tanto amata casa (Marcello Lippi) o cominciando un inesorabile declino nella propria carriera.

Di seguito vengono riportati i nomi dei componenti di questa lista:

1) Giuseppe Viola, vincitore nella stagione 1925/26 di un tricolore in bianconero e protagonista di un anonimo sesto posto con l’Inter nell’annata 1928/29;
2) Carlo Carcano, stratega della Juve del quinquennio fra il 1930 e il 1934, con 4 scudetti vinti e un mondiale da assistente di mister Pozzo. Al termine della guerra, anch’egli passò in nerazzurro fra il 1945 e il 1948, senza alcuna soddisfazione professionale da ricordare;
3) Jess Carver, inglese e vincitore del tricolore nell’annata 1949/50, e deludente guida del “Biscione” 9 anni dopo, proprio quando Madama si cuciva sul petto la prima stella;
4) Heriberto Herrera, vincitore di uno scudetto e di una Coppa Italia con la Juve fra il 1964 e il 1967, senza ripetere gli stessi risultati a Milano fra il 1969 e il 1971;
5) Marcello Lippi, che stravinse con la Fidanzata d’Italia fra il 1994 e il 2003 (esperienza interrotta per 2 anni e mezzo fra il febbraio 1999 e l’estate del 2001): 5 campionati, 1 Champions League, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa Europea, 1 Coppa Intercontinentale e 4 Supercoppe Italiane, fra le cui braccia si è sentito sempre a suo agio, riuscendo perfino a  dimenticare il deludente quarto posto conquistato nel 2000 alla corte di Moratti e la successiva eliminazione dai preliminari di Champions per mano dell’Helsinborg. 

Oltre a questi cinque tecnici e a Giovanni Trapattoni, Giuseppe Ferrari negli anni ’40 (dopo una gloriosa carriera da calciatore nel decennio precedente) e Claudio Ranieri hanno ripercorso lo stesso sentiero, non riuscendo però a portare a casa nessun trionfo in entrambe le esperienze; mentre Alberto Zaccheroni fece il percorso inverso, passando dalla Lombardia, prima di approdare per qualche mese nel 2010 a Vinovo. Che dire? Un ipotetico quanto lontano futuro in nerazzurro da parte di Conte non è visto male soltanto dai tifosi, ma soprattutto dai numeri dei suoi predecessori, che non hanno avuto alcuna fortuna tentando questa sorte. Appare quasi come una maledizione...

Certamente sono solo cifre, ma bisogna sempre fare attenzione alle statistiche. Historia Docet!