Marotta: "Scudetti per noi sono 33. Tevez e Pogba? Non vogliamo perderli. Dybala? Ci piace, ma..."

04.05.2015 12:00 di  Antonio Guerra   vedi letture
Marotta: "Scudetti per noi sono 33. Tevez e Pogba? Non vogliamo perderli. Dybala? Ci piace, ma..."
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© foto di Federico De Luca

Sabato, domenica e lunedì. E’ la commedia in tre atti scritta e interpretata da Eduardo De Filippo. In qualche modo è possibile trasportarla al mondo Juve, soprattutto nel titolo, sabato infatti i bianconeri hanno festeggiato lo scudetto a Marassi, domenica sono stati celebrati da stampa e tv, lunedì mattina Beppe Marotta ai microfoni di Radio Anch'io lo Sport ha parlato del finale di stagione della Juventus, della Champions e del mercato. "Sapevamo di poter lottare per ogni traguardo anche senza Conte. Accanto ad una squadra che scende in campo ci deve essere una società forte, la storia della Juventus insegna questo. Passano giocatori o allenatori, ma la squadra ha sempre vinto. Di base ogni allenatore ha le se peculiarità, se dovessimo paragonare Conte ed Allegri sono molto differenti. Entrambi sanno gestire il gruppo, anche se in modo diverso, hanno carattere e conoscono bene il calcio. Devo dire che il modus operandi di Conte era più duro, quello di Allegri più morbido, ma alla fine entrambi hanno vinto". L’imminente sfida con il Real. "Si tratta di una grande occasione e di un bellissimo spot per il calcio italiano. Noi vogliamo cogliere questa straordinaria chance, ben sapendo che di fronte avremo tre super corazzate, che hanno dettato legge negli ultimi anni a livello europeo e mondiale. Oggi il gap tra calcio italiano ed europeo è notevole, siamo diventati un campionato di transizione, anche perché è il fatturato molto alto che permette di avere grandi giocatori. Noi attraverso il presidente Agnelli stiamo provando a smuovere questo immobilismo che c'è nel sistema italiano. A medio termine, anche grazie ai nostri investimenti compreso lo stadio, raccoglieremo i giusti frutti". Ora il mercato, immancabile la domanda su Pogba e Tevez. "Non stiamo pensando adesso al futuro. Come detto prima è il gruppo che vince e non il singolo: Pogba è infortunato ma la squadra ha vinto lo stesso.

Si tratta di un grande campione, è il miglior giovane del mondo e tanti club lo vogliono. Anche noi, però, siamo un grande club e non siamo abituati a vendere. Non ci sono ad oggi i presupposti perché venga messo sul mercato. Anche la volontà del giocatore è importante e lui non ha manifestato l'intenzione di lasciare questa maglia. Tevez ha nostalgia del suo Paese, ma è sotto contratto con noi fino a 2016. Anche per lui ad oggi non ci sono i presupposti perché il contratto venga risolto anticipatamente". In tema di arrivi si parla tanto di Dybala. "Nel nostro Dna abbiamo la voglia di valorizzare i giovani, ci guardiamo intorno e non nascondo che Dybala sia un profilo per noi interessante. Con Zamparini ci siamo incontrati, ma ad oggi sussistono divergenze di carattere economico. Lui fa il suo prezzo, noi la nostra corsa". L’ad bianconero chiude l’intervento con un pensiero su Alex Del Piero. "Che abbia rappresentato un punto di riferimento importante è vero, ma ora è concentrato in una serie di iniziative in giro per il mondo. Futuro da dirigente qui? Per ora apprezzo solo quello che è stato il Del Piero calciatore".
Per la Juventus gli scudetti "vinti sul campo sono 33": lo ha ribadito il dg del club bianconero Beppe Marotta intervenendo al programma Radio Anch'io sport. Quanto alla possibilità di chiudere la diatriba sui 33 scudetti ufficiali, accettando la sentenza che ne riconosce ai bianconeri solo 31, Marotta è categorico: "è una ferita non rimarginata e c'è un contenzioso aperto". Marotta ha ribadito che "gli scudetti vinti sul campo sono 33. La situazione che stiamo vivendo è iniqua", ha aggiunto il direttore generale del club bianconero. "Non dimentichiamo che la relazione di Palazzi (procuratore federale, ndr) è stata molto iniqua e pesante. Noi stiamo ancora aspettando che ci siano delle sentenze precise. I nostri legali stanno lavorando per per riportare a galla la verità".