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TJ - RINCON a JTV: "La Juve è una famiglia, sono qui per vincere"

03.01.2017 16:55 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
LIVE TJ - RINCON  a JTV: "La Juve è una famiglia, sono qui per vincere"
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Al termine della conferenza stampa, Tomas Rincon si è trasferito negli studi di JTV per rispondere alle domande dei colleghi del canale tematico bianconero e dei tifosi. Tuttojuve.com ha ripreso in diretta le sue dichiarazioni:

Ci racconti le tue emozioni?
"Sono cose che non posso descrivere, perchè sono tante cose che sento dentro, perchè comunque ho lavorato tantissimo per arrivare qua. Poi per me è un sogno, un orgoglio essere qua, cercherò sempre di rendere onore a questa maglia, di lavorare tanto e cercare di vincere tanto".

La Juve adesso ha 30 milioni in più di tifosi in Venezuela. Quanto sei orgoglioso di essere il primo giocatore della storia del Venezuela a vestire la maglia della Juventus?
"Molto, molto, perchè so cosa quanto significa questo per il mio Paese, stiamo crescendo come calcio, dobbiamo continuare a crescere, quindi il fatto che io sia qua è molto importante, si apriranno tante porte per i ragazzi. Io sono molto contento di essere venezuelano e di portare la fascia di capitano della mia Nazionale, di essere un punto di riferimento per i giovani".

Quando hai fatto il discorso della leadership in conferenza, hai detto: "Io studio perchè sono il capitano del Venezuela". Tu entri in una squadra piena di capitani. La Juve insomma è un squadra di capitani...
"Sì, perchè quando uno deve affrontare un progetto deve essere comunque preparato. Io sono arrivato giovane ad essere capitano della Nazionale, quindi ho cercato di essere pronto. Poi il fatto che vengo in una squadra dove ci sono tanti giocatori con molta esperienza, per me è un onore, che hanno vinto tanto, per me è un onore, cercherò di crescere, di imparare tante cose da loro e di mettermi a disposizione della società, dello staff e della squadra".

Il tuo connazionale Juan Arango, quando hai fatto le visite con la Juventus, ti ha voluto fare i complimenti. Ha scritto: "Io te l'avevo detto che prima o poi saresti finito in una grande squadra". E lui è un simbolo del calcio venezuelano... 
"Sì, è vero, lui è stato il primo a buttare fuori queste porte che c'erano per i giocatori del mio Paese, il calcio da 10-12 anni a questa parte stava crescendo, ma prima non era il prmo sport. Quindi lui ha iniziato con tanto talento, con tanto lavoro a buttare fuori tutto questo. Lui era uno dei miei idoli quando andavo a fare il raccattapalle. Siamo diventati molto amici, lui quando era in Germania stavamo sempre insieme e mi rendono orgoglioso queste parole perchè è vero che lui mi aveva detto che la Serie A era un campionato dove potevo fare molto bene per le mie caratteristiche, per poi arrivare in una squadra molto importante".

Cosa ti ha colpito quando sei arrivato a Vinovo?
"La prima sensazione è che arrivavo in un posto dove c'era tanta ....non so come si dice in italiano... gerarchia, che c'era tanta gente importante, che in tutto quello che c'era lì dentro c'era tanta storia dietro, quindi mi ha fatto un'impressione importante. Conoscere i miei compagni, tanti campioni, che hanno vinto tanto, che prima magari guardavo in tv e adesso sono accanto a loro, quindi adesso sono contento".

Che Juve hai visto prima del tuo arrivo e cosa ti auguri ora?
"Ho visto una squadra che fa tutto per vincere e questo è stato uno dei principali motivi per i quali sono qui, perchè voglio vincere, mi piace lavorare per vincere. E' una squadra molto organizzata, che trasmette la sensazione di essere una famiglia, quindi questo è veramente un sogno".

Cosa ti piace del tuo modo di giocare a calcio? Tu sei nato calcisticamente sulla strada come tanti sudamericani?
"Sì, sono nato sulla strada, è vero. Mi piace giocare ad alta intensità, mi piace giocare il pallone, convertire subito l'azione da difensiva a offensiva, mi piace giocare con il cuore perchè comunque quando mi identifico in una cosa do sempre tutto. Poi mi metto a disposizione della squadra per imparare perchè sicuramente ci sono tante cose da imparare, da migliorare e sono qua per quello".

Tu hai giocato tante grandi partite a livello internazionale, hai affrontato Messi. Senti profumo di Champions?
"Sì, è uno dei motivi per cui ho sempre lavorato, mi piace la Champions, voglio giocare, voglio andare più avanti possibile con la Juventus. E niente, sono molto contento per quello. E' vero che ho giocato tante partite in Nazionale, magari sono 80, non so quante sono, e sono contento. Penso di avere una buona età per continuare a fare tanta strada, ad aiutare i ragazzi, prima poi il nostro Paese deve giocare una Coppa del Mondo".

Ma nello spogliatoio della Juve c'è una piccola Coppa America: brasiliani, argentini, colombiani...adesso tu...
"I ragazzi che ho affrontato sono ragazzi forti, è sempre stato bello affrontarli perchè sono giocatori importanti a livello mondiale nelle loro nazionali. Ieri sono stato per la prima volta con il Pipita, Cuadrado prima, Dybala... grandi giocatori e sono contento di conoscerli. Speriamo di andare avanti per tanto tempo".

L'anno scorso hai fatto tre reti. Sei centrocampista difensivo, di corsa, ma qualche gol importante in carriera lo hai fatto. Come ti immagini il primo gol con la Juve?
"Magari con una respnta fuori area, occhi chiusi e all'angolino (ride, ndr). L'anno scorso sono riuscito a fare tre gol, qualche assist, quindi abbastanza bene, anche perchè facevo comunque un altro ruolo che mi aveva dato mister Gasperini in quel momento. E' vero che per tanti anni nella mia carriera ho giocato davanti alla difesa, quindi è un po' più difficile arrivare al tiro, arrivare alla conclusione. Ma non è una cosa che mi fa impazzire, se faccio dei gol bene, altrimenti cerco di fare il mio".

Io sono stato in Venezuela 20 anni fa (domanda del giornalista di JTV Paolo Rossi, ndr) e mi colpì vedere i bimbi sulla spiaggia giocare a baseball e sognare l'America. Adesso magari giocano a calcio e sognano la Juve...
"Sì, questo è vero, perchè anche io ho mio cugino che ha giocato a baseball e mi piace anche il baseball. Però da qualche anno la Lega ha iniziato a credere di più nel calcio, è iniziato a piacere di più il calcio, sono più i bambini che giocano nella strada a calcio e che comunque sognano di diventare il prossimo Juan Arango, Salomon Rondon, Tomas Rincon, per questo noi siamo orgogliosi e lavoriamo per aprire spazi".

Un messaggio ai tifosi della Juve...
"In questi pochi giorni mi hanno fatto sentire molto contento, l'affetto che mi hanno dimostrato è importante, bello. Voglio solo dire che sono qua per lavorare, per dare magari una mano e cercare di vincere tante cose insieme".(trascrizione Tuttojuve.com)

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