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TJ - MAROTTA ALLA DS: "Su Del Piero Agnelli chiaro. Concentrati sul Bayern, big match importantissimo per il nostro futuro. Non c'è problema Allegri. Vogliamo continuare con Pogba. Su Berardi e Morata..."

22.02.2016 00:12 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
LIVE TJ - MAROTTA ALLA DS: "Su Del Piero Agnelli chiaro. Concentrati sul Bayern, big match importantissimo per il nostro futuro. Non c'è problema Allegri. Vogliamo continuare con Pogba. Su Berardi e Morata..."
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© foto di Federico De Luca

L'amministratore delegato della Juventus, Giuseppe Marotta, è ospite a La Domenica Sportiva, su Raisport. Tuttojuve.com sta riportando le sue dichiarazioni:

Quando una leggenda deve separarsi da un grande club - e la storia di Del Piero lo insegna - non è mai facile.
"E' evidente che la Roma deve gestire una situazione veramente imbarazzante. Io posso dire quello che è successo a noi con Del Piero, che credo sia un'icona del calcio, un'icona della Juventus, una leggenda della nostra società e dei tifosi in generale. Quando è scaduto il contratto, noi abbiamo rinnovato per una stagione e il presidente è stato molto esplicito nel corso dell'assemblea degli azionisti che si è svolta ad ottobre, quindi qualche mese dopo il rinnovo: ha decantato giustamente le gesta di questo grandissimo campione, che ha contribuito a grandi successi nella nostra società, e ha annunciato nel contempo che sarebbe stata l'ultimo anno. Tant'è che tutto si è concluso nel migliore dei modi, con uno Scudetto nuovo nella gestione di Conte e con il grande saluto a un grande campione che è appunto Del Piero".

Non è proprio così. Del Piero non è che l'abbia presa benissimo. Lui pensava ci fosse un rinnovo per un altro anno.
"Guarda, noi siamo stati molto chiari ed espliciti, credo che valga la pena sottolineare quello che esiste da sempre nello stemma del Brøndby, che è una squadra danese: supra societatem nemo. Nulla c'è sopra la società".

Questa te la sei preparata...
"Non è che me la sono preparata, fa parte del mio lavoro".

La Juve ha già incontrato due volte la Roma, mentre il Napoli deve ancora affrontare i giallorossi nel girone di ritorno. La squadra di Spalletti può essere la variabile nella corsa Scudetto?
"Io credo ci siano cinque squadre raggruppate in ancora in 10 punti e alla luce delle giornate che mancano e dei punti che ci sono a disposizione, nulla è definito, bisogna stare attenti a tutto. Credo che la Roma sia una sorpresa della seconda parte del campionato con l'avvento di Spalletti. Una squadra che sta giocando bene, sta divertendo, sta facendo gol e sta realizzando, quindi credo potrà recitare un ruolo molto importante".

Totti-Spalletti, da che parte state?
"Difficile. Considero loro due professionisti, sto con la Roma, con  la società. Bisogna capire poi Spalletti a che titolo ha agito".

Per Del Piero c'era l'opzione per ritornare alla Juventus da dirigente?
"Noi abbiamo fatto una scelta molto chiara. Non dimentichiamo che quando è iniziato il nuovo ciclo con la presidenza di Agnelli è entratà in società un'altra leggenda del calcio bianconero, un Pallone d'Oro, Pavel Nedved, quindi da una parte io ritengo che ogni società debba avere al suo interno e consiglio, a livello dirigenziale, una grande figura a livello di leggenda. Nedved lo è stato e lo è tutt'ora, quindi sta svolgendo un compito importantissimo".

Quindi avete scelto Nedved e non Del Piero?
"Anche perchè Del Piero giocava ed evidentemente non potevamo sceglierlo".

Mandzukic abile e arruolato per il Bayern e Chiellini no?
"Colgo l'occasione per puntualizzare che in questo momento della stagione noi volevamo essere attori e protagonisti in tutte le competizioni, campionato, Coppa Italia e Champions League. Chiaramente la Champions League ha una risonanza maggiore, assolutamente, quindi è chiaro che siamo concentrati su questo big match veramente importantissimo per il nostro futuro. Le condizioni dei giocatori non sono delle migliori, come sapete ci sono alcuni che sono reduci da infortuni, sta ad Allegri valutarne l'efficienza fisica, questo lo farà nella giornata di domani. Dopodichè la speranza è quella di fare una partita di alto livello, con l'undici migliore".

Nessuno vuole le partite del nostro campionato, ma Juve-Napoli è stata vista in 70 Paesi. Non credi si sia persa l'occasione di far vedere un calcio un pochino più spettacolare?
"Era una partita dove il tatticismo ha avuto un ruolo fondamentale, la posta in palio era notevole, quindi entrambe le squadre badavano principalmente a contenersi, anche se il Napoli, soprattutto nel secondo tempo, ci ha messo in difficoltà. Ma questo fa parte di una caratteristica del nostro gioco, del gioco italiano, che è un gioco molto razionale, le squadre tatticamente sono molto organizzate. Io sono d'accordo parzialmente con quello che dici, allora il calcio italiano era definito il miglior calcio, il campionato italiano dal punto di vista dei campionati era il migliore. Oggi siamo in un momento di involuzione, però abbiamo abbiamo ancora tanti talenti. Purtroppo la pressione che c'è nella nostra Nazione è tale da considerare che qualsiasi risultato negativo porta delle critiche eccessive. In noi manca un fattore determinante che è la cultura della sconfitta. E questo porta gli allenatori ad avere paura di perdere le partite".

Avete in mente di rinnovare il contratto ad Allegri? Si è parlato di un eventuale ritorno di Conte se dovesse andare via Allegri. E' un'ipotesi praticabile o è una fantasia assoluta visto anche come si è chiuso il rapporto con voi?
"Nel calcio l'allenatore va via quando fa male o quando si chiude un ciclo, perchè lo sport e il calcio brucia tutto con una velocità estrema. Allegri sta facendo molto bene, il ciclo è appena iniziato, quindi credo che si possa continuare con lui, anche perchè innanzitutto allena una squadra, una società tra le migliori al mondo, quindi trovare una società migliore della Juventus non è facile. Nello stesso tempo penso che lui stesso possa togliersi ancora delle grandi soddisfazioni, secondo me quindi il problema Allegri non esiste. Conte è l'allenatore della Nazionale".

I rapporti tra la Juve e Conte sono ricucibili?
"I rapporti in verità non si sono mai rotti. Come ho detto prima, era finito un ciclo. Dopo tre stagioni, evidentemente, c'era la volontò di cambiamento, ma come ho detto il calcio in Italia brucia tutto con una velocità estrema. Il rapporto con Conte era ed è tutt'ora buono, poi gli allenatori vanno, vengono, fanno delle scelte. Questa è la situazione di Conte, ma ribadisco come il ciclo di Allegri non sia ancora entrato nel suo pieno, per cui ritengo che possiamo continuare tranquillamente con lui, i segnali sono estremamente positivi, da parte nostra siamo molto contenti per quello che ha fatto, non era facile arrivare dopo Conte, ha vinto meritatamente, anche quest'anno, riconfermandosi come protagonista, di conseguenza noi abbiamo la volontà di continuare e credo che anche lui stesso abbia la volontà di farlo". 

Rinnovo per Allegri?
"Le condizioni ci sono tutte. Iniziare il campionato con un allenatore in scadenza non è un programma giusto, quindi quanto prima ci vedremo, valuteremo con lui il da farsi".

Pogba ancora un anno alla Juve. Se poi dovesse andare via, il City è la squadra che ha fatto il sondaggio più importante?
"L'anno scorso, a dir la verità, tante squadre si sono avvicinate a noi per vedere la disponibilità nostra ad aprire una trattativa. Noi abbiamo detto a tutti di no, perchè Pogba è un elemento importante per i nostri programmi, per la nostra economica di gioco, è un ragazzo molto giovane, su cui puntiamo. Noi non siamo abituati a vendere i campioni, la Juventus nella sua storia, rarissimamente lo ha fatto, per cui vogliamo continuare con lui, anzi, abbiamo puntato gli occhi su altri giovani interessanti. Questo è il nostro progetto, il nostro modello di riferimento. Quest'anno abbiamo cambiato dieci ventiquattresimi della squadra, sono arrivati dieci giocatori nuovi con un'età media molto bassa, sono giovani che hanno avuto molte difficoltà all'inizio, che rappresentano oggi qualcosa di importante. Quindi abbiamo una rosa di per sé già competitiva, non è facile migliorarla. Di conseguenza penso che arriveranno pochissimi giocatori".



Aveva detto anche che Vidal non sarebbe partito...
"Giustamente mi avete stuzzicato, ma manca un particolare, che vale per Pogba e per qualsiasi giocatore del mondo: la volontà del giocatore è superiore  alle volontà della società. La società potrà tenere qualsiasi giocatore, ma non lo potrà fare fino in fondo perchè attore protagonista in questa scelta è il calciatore. Vidal ha espresso la volontà di andare al Bayern perchè il Bayern gli garantiva un contratto molto più importante, di conseguenza questo è l'aspetto più importante della trattativa poi sfociata  nella definizione del rapporto col Bayern Monaco. Quando un giocatore vuole andare via non lo puoi trattenere".

Questa estate sarà più facile tenere Pogba o  convincere Gundogan a venire alla Juve?
"Credo sia più facile tenere Pogba certamente, perchè Pogba è una realtà e si trova molto bene, Gundogan è un giocatore che forse nel momento in cui decidesse di andare altrove potrebbe scegliere un campionato diverso da quello italiano".

Tutti questi giovani che state prendendo, poi sapete già dove sistemarli?
"Noi puntiamo molto sul made in Italy perchè riteniamo che la qualità dei giovani italiani sia veramente notevole. Lo abbiamo fatto negli passati e lo faremo anche in questa stagione. La collocazione non è facile da trovare, anche perchè comunque indossare la maglia della Juventus immediatamente è un'esperienza molto pesante, molto dura, che va calibrata nel tempo. L'esperienza di Rugani che è venuto da noi, ma che ha giocato poco, è significativa. Il fatto di comprarli, significa poi poterli appoggiare presso qualche altra società, significa valutarli nel tempo e far sì che questi, da giovani promesse diventino dei protagonisti".

Berardi giocherà al 100% nella Juventus? Quante chance dai a Morata di restare alla Juve?
"Berardi è sicuramente una positiva realtà del nostro calcio giovanile. Al 100% è impossibile perchè noi abbiamo un gentleman agreement con il Sassuolo, verbale e basta, poi c'è la volontà del giocatore.  Con il giocatore ci parleremo se e nel caso arriveremo ad una definizione col Sassuolo, quindi molto più avanti. Per Morata invece c'è uno scritto che dice che al Real Madrid spetta un diritto di ricompra, quindi loro hanno la facoltà d riprenderselo, ma questa era la conditio sine qua non perchè arrivasse Morata in un determinato momento, cioè l'anno scorso. Con il Real Madrid avvieremo dei contatti quanto prima perchè su Morata ci puntiamo molto, è un giovane altrettanto importante. Però c'è questa spada di Damocle  che ci può condizionare e che è legata alla volontà del Real Madrid". 

Più facile Nedved presidenteun giorno o il ritorno di Conte alla Juventus?
"Non lo so, non mi posso sbilanciare. Sicuramente parliamo di due persone, di due professionisti di alto livello. Quello che sarà il destino della Juventus nel futuro non lo riesco ancora ad intravedere".

Il Milan è l'avversario peggiore per il Napoli in questo momento?
"Il Milan è in ottima salute, ma credo che da qui alla fine tutti gli avversari rappresentano delle difficoltà. Mi ricordo benissimo che noi l'anno scorso abbiamo perso una partita contro il Parma che era praticamente retrocesso, magari quindi ci si aspetta da questi big match dei risultati importanti, poi salta fuori che in partite contro squadre di provincia o squadre meno accreditate, saltano dei risultati incredibili. Dico che mancano ancora molte giornate, ci sono tanti punti a disposizione, ci sono ancora scontri diretti, è presto. Credo che la partita di lunedì non sarà assolutamente determinante ai fini del risultato finale".

Ora il Milan è un avversario sul campo, ma anche sul fronte politico siete distanti.
"Proprio completamente distanti direi di no, direi che gli interessi dei grandi club devono necessariamente essere uguali. Nella definizione dei proventi televisivi diciamo che la classifica è un po' lo specchio degli allineamenti, il gruppo delle sette sorelle rappresenta una fazione, poi ci sono le altre 13". 

Juventus e Roma sono state da una parte, all'opposizione, poi c'è il governo: Galliani, Lotito, eccetera...
"Quelle sono cose un po' diverse. Credo ci siano altre affinità nell'ambito di una visione politica-calcistica europea, perchè non dimentichiamo che la partecipazione a grandi eventi come la Champions sono situazioni che fanno bene non solo ai club ma anche alle società. Oggi come sapete noi siamo quarti nel ranking e abbiamo due squadre di diritto e la terza deve partecipare con uno spareggio. Quindi è evidente che noi facciamo fronte comune con Inter, Milan e Roma per cercare di migliorare questa situazione a livello di presenza delle squadre italiane nella maggiore competizione mondiale. Il resto rimane un duello di campo, è normale che ci sia un sano antagonismo. il nostro è un calcio un po' in involuzione, dove si è parlato troppo di soldi e poco di politica, poco di riforma. Dobbiamo guardare all'estero per imparare molto, per valorizzare soprattutto le nostre risorse, che sono anche quelle dei diritti televisivi, ma anche i nostri prodotti. Abbiamo un calcio professionistico che rappresenta la partecipazione di troppe squadre, sono praticamente 96 squadre professionistiche e l'Italia non riesce più a sostenere questo format professionistico. Dobbiamo rivedere tantissime cose: c'è la legge Melandri che va rivista, c'è la legge 91 che ormai è  del 1981, quindi ci sono tante cose. La Juventus è sempre stata attiva nella persona del suo presidente, per una riforma. Mi auguro che anche le altre componenti riescano a capire queste indicazioni che noi abbiamo tracciato e insieme possiamof are un fronte unico per fronteggiare quella che è a mio giudizio una crescita molto repentina da parte delle altre nazioni calcistiche". 


Napoli-Milan?
"E' chiaro che da un punto di vista egoistico nostro, un risultato positivo deve farlo il Milan, ma non è una partita determinante ai fini del risultato finale. La vediamo quindi con molta serenità, concentrati soprattutto sul fatto che il giorno dopo dovremmo essere protagonisti noi in un importante appuntamento".

Juve-Inter è la più sentita...
"Si dice che sia il derby d'Italia, quindi...".

Anche nel post-calciopoli, detonatore di veleni....
"Preferisco non entrare nel merito, se non nel reclamare il fatto che la cosa più grave che è stata commessa era il trattamento iniquo tra le due società".(trascrizione Tuttojuve.com)



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