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TJ - Marotta: "Abbiamo centrato gli obiettivi. Ci siamo sentiti con De Laurentiis. Anno di transizione lo rimando al mittente. Deluso dallo Schalke, perchè..."

02.09.2015 14:20 di Massimo Pavan Twitter:    vedi letture
LIVE TJ - Marotta: "Abbiamo centrato gli obiettivi. Ci siamo sentiti con De Laurentiis. Anno di transizione lo rimando al mittente. Deluso dallo Schalke, perchè..."
© foto di Tuttojuve

Beppe Marotta ha parlato in conferenza stampa: "Mi presento per fare un consuntivo della campagna trasferimenti e rispondere alle' curiosità, riflessioni, questo è il giorno più indicato".

E' soddisfatto?

Ringrazio i miei collaboratori come Fabio, siamo contenti, abbiamo centrato gli obiettivi, costruito un gruppo vincente considerando che fare meglio della stagione passata è difficile dovremmo vincere la champions oltre agli altri trofei, per il resto avete assistito a partenze non dettate dalla nostra volonta dell'anno scorso e delle precedenti stagioni giocatori non facilmente sostituibili, caratteristiche con carisma personalità come Pirlo un leader silenzioso che con lo sguardo poteva incutere timore e sostituire gente come loro non era facile sappiamo che le società rimangono i successi, ma i dirigenti gli allenatori passano, abbiamo allestito una squadra con profili interessanti mixando giovani e meno giovani, credo che una squadra estremamente giovane non possa vincerere in qualsiasi categoria".

I tifosi ci sono rimasti male per Draxler...

C'è amarezza per le due sconfitte consecutive, c'è amarezza, anche una visione scettica, pessimistica di ciò che è stato fatto, quindi il condizionamento incide non alimentiamo la cultura dell'alibi, ma è evidente che partire così è un discorso ad hendicap, quest'anno è inciso con una metamorfosi, quest'anno quello con più giocatori in entrata ed uscita, avevamo bisogno di più tempo di rodaggio, ma siamo la Juventus, dobbiamo vincere.

Su Draxler, il calcio è ricco di dinamiche mediatiche, voi avete alcune mediatiche, ci sono alcune sotto traccia, una detta da De Laurentiis con cui ci siamo sentiti più di dieci volte, per un mese per Hamsik, Su Draxler ho fatto uscite ufficiali a Villar Perosa il 19 agosto, difficoltà oggettive per confrontarci con lo Schalke, una società molto misteriosa dove non si sapeva con chi dialogare, difficoltà con cui interagire, abbiamo fatto operazioni con il Bayern, con il Manchester City, tantissime altre società, questo ha condizionato altre operazioni, sapevamo di non arrivare alla conclusione anche perchè la richiesta era sproporzionata e una mancanza del giocatore ci ha condizionato, il destino è nella testa dei giocatori, se il giocatore ha perplessità il trasferimento è difficile da definire, sono rimasto deluso perchè non ho trovato interlocutori. Draxler è molto giovane, m noi vogliamo vincere anche quest'anno, l'allenatore deve riformare la squadra, passando dalla squadra, servono le motivazioni ed è questo su cui bisogna lavorare, non sono preoccupato sui giocatori, ma forse è la prima volta che la Juventus ha una rosa così disponibilità, dobbiamo lavorare sulla fase di motivazioni.

Pensa a una Juve vincente nel breve periodo?

Noi abbiamo costruito un gruppo guardando alla progettualità, dobbiamo investire con il patrimonio tecnico che abbiamo, ci sono dei giovani, penso che faranno molto molto bene nei prossimi anni, giocatori come Dybala, Morata, Pereyra, stanno crescendo a vista d'occhio, sono giovani interessanti ma giovani, l'esperienza la acquisisci sul campo, abbiamo l'obbligo di vincere, abbiamo l'obbligo di vincere, quando si parla di anno di transizione lo rimando al mittente, dobbiamo continuare a vincere come abbiamo fatto, sarà un'impresa straordinaria, la vittoria è simbolo di logorio, anche dopo partenze eccellenti, abbiamo un gruppo forte, inculcare la mentalità vincente.

Fair play finanziario?

Sul fair play sarebbe un discorso lungo, sono stabilite le leggi ma non le penalità deve essere uno strumento applicato bene anche a livello disciplinare, controlliamo perplessi questo nuovo strumento, la sopravvivenza attraviene anche grazie una solida società, il management deve tenere l'equilibrio patrimoniale ed economico, questo il nostro viatico, qui si giustificano partenze eccellenti, qui si spiegano alcune partenze, bisogna essere solidi, vincere con l'equilibrio economico e finanziario, abbiamo investito tanto anche perchè si sono generati dei buchi, le partenze di Pirlo e Tevez non hanno generato ricavi, o pochissimo vista l'età e soprattutto, quello che noto è che siamo davanti ad un mercato particolare, l'anno prossimo il mercato avrà un incremento di valori del 30-40%, ho notato che la Premier si è arricchita ed abbiamo assistito come talune società hanno comprato dei giocatori con prezzi da pazzi, fino a ieri, oggi normalissimi, l'anno prossimo prevedo operazioni ancora più importanti, se Pogba manterrà le prestazioni dell'anno scorso cento milioni per Pogba non sono sufficienti per prenderlo.

 

Tu hai parlato di motivazioni e personalità. Credi sarà determinante il lavoro dell'allenatore visto che ci sono molti giovani?
"Io credo sia determinante il lavoro dell'allenatore, ma il lavoro dell'allenatore non è solo quello sul campo in termini di insegnamenti tecnico-tattici, ma il profilo moderno dell'allenatore è quello di un gestore di gruppo. Uno dei suoi compiti è quello di trasformare il gruppo in uan squadra vincente, che sarebbe la differenza tra gruppo e squadra. Quindi il compito dell'allenatore è quello. Le motivazioni sono determinanti per il raggiungimento degli obiettivi, soprattutto se non puoi contare su elementi che da sè hanno delle forti personalità. oggi la nostra è una squadra di grande valore. E' chiaro che alcuni elementi importanti come Pirlo e Tevez trasmettevano delle sicurezze, delle certezze che oggi il gruppo deve ritrovare non attraverso i giocatori stessi, perchè non è facile sostituire dei giocatori del genere, ma attravero la compattezza, attraverso la squadra".

Si può dire che il rimpianto del mercato sia Hamsik? La griglia del campionato è cambiata?
"I rimpianti possono anche essere di più, alcuni nomi non sono usciti ed erano obiettivi magari che noi sulla carta avevamo tracciato. Poi quando ci siamo affacciati e abbiamo approcciato con le società che detenevano i diritti sportivi, magari la porta si è chiusa. E voi non ne siete a conoscenza, ed erano obiettivi molto alti. Hamsik, l'ho detto prima, visto che De Laurentiis è uscito allo scoperto, non lo doveva nascondere, è un giocatore che faceva al caso nostro perchè noi dobbiamo principalmente badare a riconfermarci in Italia, vincere lo Scudetto. Quando tu metti la maglia a un giocatore che conosce l'Italia, che conosce cosa vuol dire andare a Frosinone e guadagnarsi i punti, andare a Carpi e guadagnarsi i punti, è già un vantaggio. Purtroppo l'handicap del giocatore straniero è quello che ha bisogno di quel periodo di adattamento che in Italia non ti concedono. Abbiamo visto che  oggi la classifica del campionato, tranne l'Inter, trova due squadre come Sassuolo e Chievo in testa alla classifica. E' vero che poco fa un esperto collega come Galliani ha detto che il calcio di agosto non corrisponde al calcio di maggio, però è altrettanto vero che costruire una squadra a mio giudizio con uno zoccolo duro di italiani, con giocatori che sono cresciuti in Italia, è un grosso vantaggio. Ed è uno degli obiettivi che noi vogliamo continuare a raggiungere".

Può sverlarci qualche operazione sotto traccia tenuta dalla Juventus? Può essere stato Cavani un obiettivo? La Juventus può essere stata brava a tenere sotto traccia la cessione di Pogba?
Parto dall'ultima considerazione: confermare una squadra vincente è già un grosso acquisto di mercato. Quando ti trovi davanti a delle offerte per un tuo calciatore che si aggirano intorno ai 100 milioni, queste offerte sono arrivate da club importantissimi, è chiaro che non traballi, ma comunque sei orgoglioso. Ma siccome la Juventus vuole vincere, ha deciso di tenere un giocatore importante come Pogba. Per il resto, uan società come la Juventus e quindi i suoi dirigenti, sono ambiziosi, non lo nascondo. Quindi anche noi cerchiamo di porci degli obiettivi magari utopistici, cercare di andare alla ricerca di giocatori che non sono avvicinabili per tanti motivi, perchè magari guadagnano tanto o hanno un costo di cartellino, di diritti sportivi, elevato, perchè magari si trovano bene in queslla squadra. Non li indico perchè già attorno a Draxler è venuta fuori una telenovela, poi si fa fatica anche a difendersi. Accanto ai giovani noi andiamo sempre alla ricerca di qualche colpo importante. Se non arriva un anno, arriverà l'anno dopo".

Se dovesse dare l'Oscar del mercato a chi lo darebbe?
"Dare l'Oscar del mercato è condizionato anche da alcune situazioni: faccio un esempio, noi siamo un gruppo che si è consolidato nel corso di questi anni ed è rimasto invariato fino a questa campagna trasferimenti. Credo che questa sia una peculiarità molto importante per noi, non siamo una società di trading. Se dare l'Oscar a una società è fare un trading di calciatori, allora io non sono d'accordo. Infatt credo che le vittorie si costruiscano con una solidità di gruppo, con una continuità di presenza di giocatori. Noi abbiamo vinto in questi quattro anni tenendo un gruppo molto omogeneo, un gruppo che non ha avuto cambiamenti, a parte due-tre varianti nel corso della stagione, non di più. Ed è questa la nostra forza, a parte la capacità dei singoli giocatori, degli allenatori o della società. Quindi se mi devo riferire a movimentazioni di mercato di quest'anno, credo che forse quella che si è mossa cambiando tanto - quindi oggi quando cambi tanto c'è l'euforia - sia l'Inter, perchè ha allestito una squadra competitiva cambiando molto. La Roma ha fatto dei cambiamenti, però era già una squadra forte. L'Oscar del mercato lo darei all'Inter, che è tenuta a farsi poi valere sul campo".

Tu avevi detto che le milanesi vanno considerate da Scudetto, sulla Roma mi sembravi un po' più...
"La Roma è già consuetudine che sia da Scudetto".

La sensazione è che la Roma abbia guadagnato posizioni? O l'avete fatta diventare voi fortissima domenica?
"Come dicevano i latini, Victoria Concordia Crescit, come dice Lotito, quindi la vittoria accresce l'affiatamento. E' normale che a Roma oggi ci sia grande euforia, ci siano grandi festeggiamenti. Io dico che abbiamo perso perchè questa partita di calendario è arrivata alla seconda giornata, quindi nel mese di agosto, quando una società della Juventus era alle prese con giocatori che erano impegnati nelle nazionali, sono arrivati tardi, hanno dovuto dare una preparazione particolare, abbiamo affrontato la trasferta di Shanghai, dove c'era un titolo importante a cui tenevamo. Oggi noi non siamo ancora a posto e affrontare la seconda in classifica alla seconda giornata è un fatto che non deve alimentare la cultura dell'alibi, ma deve portare la Lega a tenerne conto, in termini di spettacolo. Perchè se tu giochi alla seconda partita, Roma-Juventus, in una situzione non dico di precarietà, ma come vedete dal nostro punto di vista sono arrivati altri due giocatori da domenica, quindi domenica non c'era la Juventus definitiva. Addirittura dei nuovi acquisti c'erano solo due giocatori in campo, due undicesimi. Quindi ha vinto la Roma, onore alla Roma, merito alla Roma, ma sono tre punti. Dopodichè sappiamo che dobbiamo recuperare ed è come se oggi partissimo con handicap a meno sei, ma la Juventus è abituata a vincere con grandi margini, con largo margine, quindi deve riprendere questi sei punti".