TJ - ALLEGRI in conferenza: "Quota Scudetto ora è a 96 punti. Scelte per vincere non per accontentare giocatori. Dani Alves come Evra. Allenare Caldara? Se non mi mandano via prima..."

Massimiliano Allegri si presenta in conferenza per commentare la vittoria sull'Empoli. Tuttojuve.com riporta integralmente le sue dichiarazioni:

Questo cambio minuzioso di giocatori, sta rientrando nella sua programmazione? Poi una parola su Ranieri...
"Per quanto riguarda Ranieri mi sono espresso ieri in conferenza, rimarrà nella storia del Leicester e del calcio mondiale perchè vincere un campionato con il Leicester penso che nessun allenatore al mondo possa ripetere una storia del genere, però purtroppo noi allenatori siamo legati ai risultati, quello che è stato fatto rimane, quello che verrà bisogna sempre farlo. Per quanto riguarda i cambi, siamo in un momento importante della stagione, decisivo, perchè stiamo andando verso la fine della stagione. Fortunatamente ho una rosa importante, ho dei ragazzi che danno grande disponibilità, sono tutti in buona condizione, questo mi permette di girarli, per la qualità che c'è all'interno della squadra".

All'inizio di febbraio ci avevi detto che era un momento decisivo della stagione. E' un passo verso lo Scudetto? 12 punti dal Napoli, domani gioca la Roma...
"Ma non è che domani sera la Roma perde di sicuro, quindi ... io andrei un passo alla volta: abbiamo passato un pezzetto in avanti in Champions, vincendo a Oporto, stasera era importante battere l'Empoli perchè a distanza di 48 ore abbiamo giocato un'altra partita. E ora martedì abbiamo la Coppa Italia. Il campionato è ancora lungo, 66 punti non bastano, forse bastano per entrare in Europa League, quindi bisogna pensare a fare altre vittorie perchè ne mancano tante, perchè la Roma può arrivare a 95 o il Napoli a 90, al momento quindi la quota Scudetto è 96".

Perchè non Pjaca dall'inizio, magari in un 4-3-3 con due esterni veri? Si ha l'impressione che Mandzukic sia immune alle sostituzioni. E' solo un'impressione?
"Meno male è immune alle sostituzioni perchè è un giocatore importante. In questo momento Mario è un giocatore che ci dà anche nella fase difensiva, sulle palle inattive e nella fase offensiva. Per quanto riguarda Pjaca, ha fatto bene sia mercoledì - è un ragazzo che sta crescendo e sono contento - sia stasera in quei pochi minuti che gli ho dato. Io devo scegliere non per accontentare i giocatori, ma cercare di mettere in campo la squadra migliore per cercare di portare a casa il risultato. In questo cerco di far crescere i ragazzi giovani e Pjaca sta crescendo, ha qualità importanti e straordinarie. Martedì ci sarà un'altra partita e magari partirà titolare, non lo so. Però io devo fare delle scelte non per accontentare i giocatori".

Dani Alves è cresciuto più fisicamente o tatticamente?
"Dani Alves ha fatto lo stesso percorso quando è arrivato il primo anno. Evra i primi tre mesi ha avuto grandi difficolà, perchè veniva da un campionato completamente diverso. Dani Alves viene da un campionato diverso e da una squadra che gioca un calcio che giocano solo loro. Quindi si doveva abituare e ambientare. Poi purtroppo l'infortunio lo ha tenuto fuori due mesi e mezzo dai campi di gioco e ora già gioca un calcio diverso, quello che gioca la Juventus, perchè è un campione, perchè capisce il calcio velocemente e si è adattato. Ma come tutte l cose ci vuol sempre un periodo di adattamento. E' normale che un campione fa prima, però nella Juventus è così. Fortunatamente ho lui e Lichtsteiner che hanno caratteristiche diverse, ma sono due giocatori di prima scelta".

Cosa c'è da mettere ancora a posto?
"Allora... altrimenti i ragazzi dicono... il mister ci dice sempre che... Nella parte finale si poteva andare più alla conclusione ed essere meno belli con la tecnica che hanno loro a disposizione nelle gambe; bisognava chiudere l'azione, ma si arrivava vicino all'area e ogni tanto traccheggiavamo un po'. E soprattutto in quei momenti bisogna cercare di evitare i contrasti, contropiede, perchè c'è un dispendio di energie e si rischia di farsi male. Percui una gestione ancora migliore della palla che poi alla fine ti porta ad andare alla conclusione sicura".

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