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ROMA - CONTE: "Emozionato e orgoglioso. Aspettavo chiamata da top club europeo. Addio Juve? Scritte fantasie Ecco la verità. Partirò da blocco bianconero. Parlerò con Pirlo. E sugli Scudetti..."

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19.08.2014 11:28 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
LIVE ROMA - CONTE: "Emozionato e orgoglioso. Aspettavo chiamata da top club europeo. Addio Juve? Scritte fantasie Ecco la verità. Partirò da blocco bianconero. Parlerò con Pirlo. E sugli Scudetti..."
© foto di Foto - Massimo Pavan

Dalle 11.30, all’Hotel Parco dei Principi di Roma, le prime parole di Antonio Conte da commissatio tecnico della Nazionale italiana. Tuttojuve.com sta seguendo la conferenza stampa in diretta:

Colpo di scena: Antonio Conte firma il contratto in diretta tv, davanti a telecamere e fotografi. La penna gliela passa il presidente Tavecchio. "Ringrazio tutti per essere qui e firmiamo subito il contratto di fronte alla stampa". Dopo la firma dell'ex tecnico bianconero, Tavecchio afferma: "Abbiamo fatto il matrimonio dice Tavecchio", dopo la firma di Conte.
TAVECCHIO: "La prima telefonata che feci a Conte non è finita con un'ìimpressione di assenso. Abbiamo parlato più di mezz'ora e la questione era in piedi. Ma non si poteva non insistere per creare questa energia con uno dei tecnici migliori d'Europa. La seconda e la terza chiamata mi hanno dato la certezza che Conte avrebbe accettato questa importante sfida. E' una sfida per tutti noi che ci stiamo occupando dello sport più importante d'Italia. La Nazionale è l'asset più importante per la Figc, non si poteva non scegliere un eccellenza per dare la possibilità a questo asset di riemergere dopo il Mondiale. Ci vuole un condottiero, un comandante: è la mia filosofia di vita. E' necessario dare il bastone del comando a uno come Conte, che ci faccia sentire, quando risuona l'inno, un Paese unito e forte. I calciatori inoltre sono la sola possibilità per recuperare il gap che abbiamo con l'Europa".

CONTE: "Buongiorno a tutti e grazie di essere intervenuti. Non posso non dire di non essere emozionato, perchè penso che oggi al mio posto vorrebbero esserci tutti gli allenatori i questo mondo a rappresentare l'Italia, che non dimentichiamo insieme al Brasile è tra le Nazionali più importanti al mondo. Abbiamo quattro stelle, abbiamo vinto quattro Mondiali, e già questo sta a giustificare la mia emozione di essere l'allenatore di questa squadra. Orgoglioso del fatto che il presidente abbia pensato a me. Grande orgoglio. Sono molto contento e colgo anche l'occasione per salutare Cesare Prandelli, che è stato ct per 4 anni, compiendo un ottimo lavoro. Quindi anche a lui, va da parte un grandissimo in bocca al lupo per l'avventura che andrà ad affrontare con il Galatasaray. Così come mi preme ringraziare anche Arrigo Sacchi per il lavoro svolto in questi anni per la nostra cantera, dicendo sempre che Arrigo Sacchi, quando vorrà, fino a quando ci sarò io, le porte della Nazionale sono sempre aperte".

CONTE. "Sicuramente non pensavo di rientrare in pista dopo soli 35 giorni, ve lo dico sinceramente, nella mia testa c'era di fare un aggiornamento tecnico-tattico in giro anche per l'Europa, cercare di migliorare le lingue e aspettare l'arrivo eventualmente durante l'anno o anche a fine stagione di un top club europeo. Poi è arrivata la chiamata del presidente, di un top top top club, perchè l'Italia rappresenta il top di un top club. E facendo le dovute riflessioni, vedendo l'entusiasmo da parte del presidente... sapete benissimo che a me le sfide non hanno mai fatto paura, anzi, mi hanno sempre esaltato, mi hanno intrigato, se la prima telefonata è stata interlocutoria, già nella seconda il presidente aveva capito che aveva fatto breccia nel mio cuore e da parte mia c'era grande voglia e disponibilità. Anche perchè sono nel posto dove vorrebbero essere tutti gli allenatori del mondo, io ho questo privilegio e sono veramente molto contento. Per quello che riguarda l'aspetto tecnico, io penso che i giocatori sono gli stessi che provengono da un'esperienza non positiva, quella dei Mondiali, ma sono convinto anche che abbiamo dei buoni giocatori. E soprattutto se questi giocatori riusciamo a farli diventare una squadra, sotto tutti i punti di vista, penso che il gap tecnico, rispetto alle altre nazionali che possiedono più talenti, possa essere colmato. Mi piacciono le sfide che potrebbero sembrare ardue. Basti pensare a tre anni fa, quando io sono arrivato in Serie A nella panchina della Juventus. Oggi arrivo in un momento non semplice per la Nazionale, ma sono convinto che possiamo risollevarci, tutto il movimento ha bisogno di risollevarsi, perchè l'Italia ha bisogno di stare nei primi posti mondiali. Rossi è un patrimonio, spero risolva i suoi problemi per il bene della Fiorentina e della Nazionale. Spero di averlo a disposizione. In ogni caso preferisco non entrare nel merito dei singoli perché tutti sono giocatori che possono essere convocati. La convocazione però deve essere meritata, perché io valuto tutto a 360°. Nei momenti di difficoltà gli uomini servono più dei grandi giocatori. Meglio un grande uomo che un ottimo giocatore".

CONTE: "Se c'è qualcosa che mi ha ferito dopo l'addio alla Juve? Messo un veto dalla proprietà Juve per un passaggio ad altro club italiano? Mah...io in questi 35 giorni ho letto molto molto poco, è inevitabile che con gli amici un po' si legge e ho visto che sono state fatte tante supposizioni, sono state dette tante cose sulla rescissione del contratto. Io dico in maniera molto semplice, che dopo tre anni in cui si era iniziato un percorso che è stato molto intenso, bello e vincente, eravamo giunti alla naturale conclusione del rapporto. Abbiamo provato anche in un mese e mezzo-due mesi a cercare se poteva continuare questo rapporto, però ci siamo accorti sia io che la società, che questo rapporto era arrivato ad una naturale conclusione. E per il bene di tutti, c'è stato questo distacco. E' molto semplice, senza andare a prendere tante supposizioni, fantasie".



CONTE: "Addio alla Juve perchè condannato a vincere? La vittoria è una dolce condanna, quindi io vivo per la vittoria, vivo per ricercare la vittoria e sapete benissimo la differenza per me tra vincere e perdere, vivere e morire, perchè quando perdo - mi auguro che capiti poco anche in Nazionale  c'è una morte apparente per me e i familiari per due giorni. Io sono qui per portare la mia mentalità, che sia chiaro, anche perchè sono arrivato in un momento non facile per la Nazionale. Ma sono arrivato per portare questa mentalità, per far capire la differenza tra vincere e perdere o vincere e pareggiare. Con tutto il rispetto, noi lavoreremo perchè la vittoria diventi una dolce condanna anche per la Nazionale".

CONTE: "Conquistare tutti i tifosi italiani? Oggi sono l'allenatore di tutti gli italiani, rappresentiamo tutto un paese e ne sono orgoglioso. Oggi nella mia testa e nel mio cuore c'è l'azzurro, un colore bellissimo, all'interno del quale ci stanno tantissimi altri colori. Contratti come il mio anche per altri allenatori? Con i calciatori già esiste e anche con qualche altro allenatore. Il presidente ha parlato di un allenatore vincente a condizioni agevoli per noi. Il contratto con la Federazione rientra nei parametri, cedendo tutti i diritti d'immagine alla Federazione. Una cosa che non avevo mai fatto. E in passato i miei emolumenti sono stati superiori. C'è stata disponibilità sia da parte mia che da parte della federazione. Il rapporto con gli allenatori dei club? La mia intenzione è di rapportarsi con tutti i tecnici e i giocatori, in maniera costante ed intensa. Se vogliamo crescere è giusto che il ct vada incontro all'allenatore del club, confrontandosi sulle metodologie. Facendo così si può crescere e di pari passo il rapporto fra le varie componenti. In questo modo si può avere anche meno intransigenza da parte degli allenatori. La mia necessità impellente è quella di farla diventare una squadra, non undici elementi che lavorano con il loro talento. La squadra deve esaltare il talento. In questo modo potremo fare grandi cose. Altri ct hanno uno stipendio più basso del mio? Credo di aver dato massima disponibilità. Quello che mi interessa adesso è lavorare sul campo per dare il mio contributo. Il passaggio da allenatore a ct? Il selezionatore spesso ha poco tempo per lavorare e per questo si affida al blocco di certe squadre. La Spagna lo ha fatto con il Barcellona, la Germania con il Bayern. Noi dovremo cercare di trovare un blocco storico, quello juventino, si cui lavorare in base alle mie idee. Dovrò essere bravo ad ottimizzare il mio tempo, anche lavorare in soli 10 giorni al mese è una grande sfida. Le parole sulla Federazione dopo la squalifica? Mi hanno fatto pagare e io l'ho affrontata con grande dolore. Anche quello però mi ha aiutato a crescere, sul piano umano. Essere qui è la risposta migliore".

CONTE: "Dissi di avere paura della Federcalcio dopo squalifica? Se temo ingerenza dello sponsor? Quanti sono gli Scudetti della Juve? Queste sono tre domande agghiaccianti. Non ho cambiato idea assolutamente dopo un anno e  mezzo. Ribadisco che per me quella è stata una squalifica ingiusta. Hanno deciso di farmi pagare quella squalifica, i quattro mesi, l'ho pagata, con grande dolore, mio e della mia famiglia. Però è stato anche quello un percorso che mi ha aiutato a crescere da un punto di vista umano. E oggi dopo un anno e mezzo essere qui, a questa presentazione, penso sia la risposta migliore per tutti. Per quello che riguarda il discorso degli Scudetti, per me gli Scudetti più importanti, che mi hanno dato più gioia e che ricordo più volentieri, sono quelli che ho vinto io, che sono otto, cinque da calciatore e tre da tecnico. Sicuramente sono quelli che ricordo di più e con grande gioia. Ingerenza dello sponsor? Sinceramente mi dispiace che mi venga fatta questa domanda, perchè chi conosce Antonio Conte, un pochettino proprio, sia l'uomo che il professionista, sa benissimo che niente e nessuno potrà decidere al posto mio o impormi qualcosa. Niente e nessuno mai, questo che sia chiaro per tutti, visto che è il primo giorno".

CONTE: "Dobbiamo lavorare sul gruppo. Se ci riusciamo colmeremo il gap con le altre grandi nazionali in maniera più veloce. Mi preme lavorare con il club, dimostrando grande apertura. Voglio essere vicino ai club per cercare di risolverli insieme. Gli stage? Compatibilmente con gli impegni di campionato ed europa, trovare una quadratura. Magari a volte lavorando solo con chi no ha le coppe e altre con i rimanenti giocatori. In che posizione della graduatoria è oggi l'Italia? Non so dirlo, ma dobbiamo tornare nella posizione che meritano le quattro stelle sul petto. Ritrovare l'Italia dell'Europeo? Ribadisco che il lavoro di Prandelli è stato importante, culminato nella finale contro la Spagna. Quello è un esempio di seguire perché era una Nazionale entusiasta e che aveva voglia di vincere. Una cosa che voglio riportare in azzurro è la fibrillazione per la chiamata in Nazionale o la delusione per non esserlo stato. E' un'ansia positiva che voglio ritrovare. Tutti mi devono dimostrare di voler vestire la maglia azzurra. Meglio 25 giocatori che vogliono dimostrare il loro valore anche se di minor livello ad elementi che credo che la chiamata sia scontata. Alla Juventus i giocatori quest'ansia, quest'attesa, la vivevano. Adesso voglio vedere con i miei occhi che sia così per tutti. Il codice etico? Voglio parlare di comportamento. Parlare di codice mi porta a pensare agli avvocati. Io voglio parlare di comportamento e le scelte verranno giudicate da me personalmente, caso per caso. In base a quello che vedo prenderò le mie decisioni in merito. Non ci saranno punizione standard, che possono variare in base alla gravità. La Norvegia primo avversario nelle qualificazioni? La stiamo già studiando. Prima di noi avranno un paio di amichevoli contro gli Emirati Arabi e l'Inghilterra. Siamo sul pezzo e pensiamo anche all'Olanda in amichevole. Le scelte tattiche? La cosa più importante oggi è riuscire a trovare delle certezze alla squadra. C'è poco tempo per inventarsi le cose. Voglio ripercorrere le cose che ho fatto in passato con la Juventus. La base è di ripartire dalle certezze, perché c'è poco tempo. I giovani? Non importa se hanno 16 anni o 36 l'importante è che corrano e che siano bravi. Lo staff? E' al completo. Sul preparatore dei portieri ne parleremo con la Federazione in questi giorni".

CONTE: "Se ho parlato con Pirlo? Su Andrea iniziamo a dire che è un campione ed è stato per me un grandissimo punto di riferimento. Anche lui è tra i giocatori convocabili, è un calciatore italiano. E' inevitabile che viste le dichiarazioni di Andrea post-Mondiale, io debba parlare con lui perchè voglio che lui mi dica cosa sente e voglio che anche lui senta quello che ho da dirgli, in maniera molto tranquilla e serena. Se vorrei lo spirito della mia Juve? Vorrei lo spirito che ha sempre contraddistinto tutte le mie squadre non solo la Juventus, partendo dall'Arezzo, per andare al Bari, all'Atalanta, al Siena e alla Juventus. Quello è un marchio di fabbrica al quale tengo e voglio che le mie squadre abbiano questo tipo di predisposizione. Lavoro assieme al mio staff affinchè questo avvenga. Quando parlo di mentalità vincente, queste cose racchiudono questo tipo di mentalità. Da parte mia si lavorerà tanto, ma so anche che c'è grande predisposizione da parte del gruppo. E questo mi lascia molto molto tranquillo e sereno. Sono contento di affrontare questa sfida intrigante, in un momento non semplice. Ma a me piace la sfida, piace quello che ho sentito dire in questi giorni. Io do tutto ma chiedo anche tutto a chi lavora con me. Il nuovo team manager? Ieri mi sono visto con il presidente ma questo tema non lo abbiamo affrontato. E' una figura importante, carismatica, che spetta però al Presidente. Ogni decisione sarà ben accetta. Io il manager pubblico più pagato d'Italia? Io ho accettato i parametri della Federazione. Il mio stipendio rientra nei parametri. Antonio Conte però ha un'immagine figlia delle vittorie del passato che la federazione ha deciso di sfruttare e riconoscere in altro modo. E' la prima volta che faccio gestire questa cosa ad altre persone".