LIVE - CHIELLINI A SKY: "Racconto valori Scirea. Non vedo futuro senza Conte. Fatto grosso passo verso lo Scudetto. Finale EL Juve-Napoli è sogno di tutti. Spero di chiudere qui la carriera. Tevez sorpresa. Pogba..."

10.03.2014 18:02 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
LIVE  - CHIELLINI A SKY: "Racconto valori Scirea. Non vedo futuro senza Conte. Fatto grosso passo verso lo Scudetto. Finale EL Juve-Napoli è sogno di tutti. Spero di chiudere qui la carriera. Tevez sorpresa. Pogba..."

Giorgio Chiellini sta intervenendo in questi minuti ai microfoni di Sky Sport, prima della presentazione del suo libro su Gaetano Scirea, "C'è un angelo bianconero". Tuttojuve.com sta riprendendo integralmente e in  tempo reale le sue dichiarazioni: 

Nel libro racconti il tuo rapporto a distanza con Gaetano Scirea...
"Racconto un po' tutto quello che è rimasto, che rimane dentro, che mi è stato poi raccontato e tramandato di Scirea. Purtroppo è morto quando io ero un bambino e quindi non ho potuto apprezzarlo come giocatore, nè da tutti gli altri punti di vista. Ma credo che lui sia rimasto tanto dentro la Juve, dentro le persone che mi circondano e ho voluto un po' raccontare queste sensazioni e queste emozioni che ha lasciato. Naturalmente non volendomi mai avvicinare a lui, a livello di persona e di calciatore, perchè ha fatto la storia della Juve e rimarrà sempre un mito, ma raccontando i valori che ha lasciato dentro me, dentro tutto il popolo juventino, ma anche italiano, perchè credo che si sia fatto apprezzareda tutta l'Italia".

Qual è il filo rosso che lega te e Gaetano Scirea?
"Il filo che ci lega è sicuramente questa passione che abbiamo per quello che facciamo, questa storia che comunque ci ha condotto partendo da tifoserie diverse qui alla Juventus per tanti anni, e  alcuni valori che portiamo avanti. Si tratta di una persona per tanti versi inarrivabile e che sarà ricordata come un angelo, come è stato scritto nel libro. Però, io conosco molto bene anche la famiglia, il figlio, la moglie, con i quali ci vediamo costantemente, il figlio lavora con noi, lo vedo tutti i giorni, e poter raccontare queste mie emozioni, questa storia parallela, è una cosa che mi è piaciuta fin da subito, mi ha emozionato e spero e credo di averla trasmessa in questo libro".

Una volta ti hanno proposto la maglia numero 6 e tu hai detto: "Non scherzate".
"Sì, perchè alla fine è una figura inarrivabile ed è giusto che sia così. Poi la numero 6 verrà portata da altre persone, ma non per quel motivo o perchè è stata la sua. E' giusto che venga ricordato in questo modo e non mi sentivo neanche all'altezza di vestire una maglia del genere. Un conto è ricordare, ammirare e cercare di tramandare i valori, un conto è essere davvero messo alla sua altezza, e credo che comunque in poche persone potranno arrivarci".

A pagina 110 dici: "Scirea oggi non esiste più, personaggi come Scirea non esistono più, però se devo fare un nome, faccio il nome di Cesare Prandelli, perchè in lui ci sono alcuni valori che c'erano in Scirea". Come hai vissuto tutto quello che è successo a proposito della tua ultima convocazione?
"Alla fine sono situazioni, misunderstanding, che si possono creare, dove alla fine ero in mezzo fra fuochi amici. Come è stato detto nei giorni successivi, si è risolta molto tranquillamente, sono andato in Nazionale, ho lavorato per il meglio e per recuperare al meglio dall'infortunio che avevo avuto. E credo sia andata anche molto bene, perchè la partita di ieri lo ha dimostrato, sono riuscito a lavorare come dovevo, con il consenso dello staff della Juventus, di quello della Nazionale, che ha cercato di fare il meglio per me".

Come si fa ad amare alla follia personaggi diversi fra loro: Prandelli, Conte e Scirea. E poi ti chiedo se c'è ancora qualcosa che ti colpisce in Conte, perchè il terzo Scudetto di fila potete perderlo solo voi. Cercate di convincerlo a restare anche nella prossima stagione?
"Parto dalla fine, noi ci proviamo in campo. La speranza è che il mister rimanga. Non ci pensiamo in questo momento perchè è troppa la pressione e l'attenzione verso il campo e le partite che dobbiamo giocare, però sicuramente non vedo un futuro senza il mister, sicuramente non un futuro prossimo senza di lui. E credo che questa sia la visione di tutti, quello che percepiamo ogni giorno. La stima verso persone così diverse credo possa esserci anche se appunto ci sono queste diversità. Ogni persona ha il proprio carattere, i propri pregi, i propri difetti, io per primo ne ho tanti, però se alla fine uno mi conosce meglio e mi vive quotidianamente, sono una persona a cui piace apprezzare questi pregi e cercare di vedere quelli. Per quello che che serve a noi, sono quelli che contano di più".

Ieri Conte ha detto: siamo ancora al 50% di questo Scudetto.  Dopo Napoli-Roma siamo al 51%?
"No, sai, le percentuale lasciano un po' il tempo che trovano. Siamo consapevoli che veniamo da due weekend molto importanti, due weekend che temevano perchè sapevamo di affrontare due squadre molto forti, sia noi che la Roma. Siamo stati un po' fortunati, siamo stati anche bravi e alla fine credo siano stati due weekend importanti che ci hanno permesso di fare un grosso passo in avanti verso questo Scudetto. Manca ancora tanto, abbiamo un bel vantaggio e ne siamo consapevoli, però l'errore più grande adesso sarebbe quello di adagiarsi e considerarla una cosa già fatta. Il bello delle prossime settimane è che giochiamo ogni tre giorni, ci giochiamo tanto in Europa, abbiamo due trasferte difficili in campionato e poi una settimana in cui finiamo con Parma e Napoli, quindi partite sicuramente molto insidiose e pericolose, oltre alla doppia sfida con la Fiorentina. Quindi credo che il mese di marzo ci dirà tanto di quello che potremo arrivare a fare da qui a fine stagione".

Champions League o Mondiale?
"E' una bella scelta, su una cosa del genere non si può scegliere, ma per qualcuna delle due firmerei subito. Sarebbe talmente bello che non sono nella condizione di poter sceglierne una, va bene tutto".

Qual è il difensore che ammiri di più nel mondo?
"Il difensore più forte credo sia attualmente Thiago Silva e lo stia dimostrando da qualche anno".

Cosa provi quando entri in campo contro la Fiorentina? E' una gara come le altre?
"Per me un po' diversa lo è, perchè comunque è vero che sono passati tanti anni, ma sono stato a Firenze e alla fine tante persone, se non giocatori, sono rimasti nell'ambiente. E poi vivendo tante vote Coverciano, sono persone che vedo spesso, quindi per me è un po' diversa dalle altre".

Qual è la differenza tra la prima Juve di Conte e quella di quest'anno?
"C'è stato un percorso di crescita importante, se vogliamo vedere quella più importante, è che quest'anno giochiamo le coppe, mentre il primo anno no. Però sono arrivati giocatori importanti e c'è stata una crescita sia del singolo che del gruppo, notevole in questi anni".

Preferisci Conte o Prandelli?
"No, no... sono due bravissimi allenatori entrambi (sorride, ndr)".

La finale dell'Europa League è possibile?
"Ci crediamo, ci proveremo fino alla fine. Il sogno di tutti penso sia quello di incontrare il Napoli, perchè vorrebbe dire che le due italiane arrivano fino alla fine e sarebbe un orgoglio per noi, ma anche per tutta l'Italia".

Pensi di chiudere la carriera nella Juventus?
"Lo spero, lo spero. Poi faccio 30 anni ad agosto e non si può sapere quello che succederà nei prossimi anni. Ma credo sia la volontà di entrambe le parti, cercare di continuare ancora insieme".

Qual è il compagno più simpatico? Quello con cui ti trovi meglio...
"Ora di questa Juventus sicuramente Pepe".

Dove pensi possa arrivare l'Italia ai Mondiali?
"Sarà importante passare il turno, che poi alla fine è uno scoglio sempre fastidioso per noi italiani. Poi negli scontri diretto credo che possiamo giocarcela con tutti, consapevoli di non essere i favoriti, ma preferirei incontrare tutte le migliori  negli scontri diretti che nei gironi, non so se ho reso l'idea".

Qual è l'attaccante che hai dovuto marcare? Quello di quest'anno e quello della tua carriera....
"Quello che in Italia ha fatto sempre di più la differenza è Ibrahimovic, un giocatore... il suo palmares lo dimostra, è un giocatore vincente e che ha dei colpi incredibili. Quest'anno, il miglior attaccante, esclusi i nostri, che per fortuna marco solo in allenamento, credo sia Higuain e lo sta dimostrando partita dopo partita".

Chi è che fai più fatica a marcare in allenamento? Llorente o Tevez?
"Llorente sicuramente ha più fisicità in allenamento, Carlos se la tiene per la partita e basta e avanza".

Hai mai pensato di lasciare la Juve per andare al Real Madrid?
"No, ci sono state in passato alcune situazioni che potevano portarmi via da Torino. Sicuramente dentro di me, il pensiero più vicino, più difficile, è stato dopo i due anni andati male, i due settimi posti, era un periodo dove non ce la facevo più, era difficile anche ripartire. Però non c'era stato niente di concreto. Arrivò il mister, mise le basi per qualcosa di nuovo e per fortuna poi sono rimasto, perchè sarebbe rimasto dentro di me un enorme rimpianto". 

Qual è stata la tua partita più bella?
"Difficile trovarne una così. Forse, di getto, Italia-Spagna nel 2008, agli Europei".

Il calciatore a cui ti sei sempre ispirato? Se ne vuoi aggiungere un altro, oltre Scirea...
"Guarda, te ne dico due: il mio idolo da bambino era Maldini, ma chiaramente inarrivabile. Poi quello che mi ha insegnato di più è stato Cannavaro. E aggiunto Legrottaglie". 

Un tuo pregio e un tuo difetto?
"Sono testardo, nel bene e nel male. Ne ho uno che vale per due. Tante volte è un pregio e tante volte diventa un difetto".

Ti vedresti un giorno come allenatore della Juventus?
"Non credo, sinceramente. Ci sono tante cose dell'allenatore che non mi piacciono. Mai dire mai, ma non penso".

Come ti vedresti eventualmente?
"Non lo so, ora veramente diventa difficile per me vedere un futuro, perchè poi sono talmente concentrato su quello che faccio quotidianamente, che non so cosa mi possa piacere dopo. Chiaro che mi piacerebbe rimanere nel mondo del calcio, ma non ho un'idea ben precisa sul come".

Anche perchè ti mancano tanti anni...
"Tanti, tanti  no (ride, ndr). Qualcuno dai...".

Cosa ha portato Tevez nello spogliatoio della Juventus? Doveva portare un grande scompiglio secondo quello che ci dicevano dall'Inghilterra...
"Quella è stata una sorpresa per tutti, perchè ce lo avevano dipinto come un'altra persone, invece fin dal primo giorno si è dimostrato un professionista serissimo e una persona che non molla mai: non molla mai in partita, non molla mai in ogni allenamento che fa. Ha portato sicuramente una carica incredibile e una gran personalità che in alcuni momenti ci è mancata".

Quanti gol pensi di fare fino alla fine della stagione visto che ti ho al fantacalcio?
"Ogni tanto qualcuno l'ho fatto, quest'anno sto andando anche abbastanza bene, quindi spero di continuare con questo trend positivo".

Ma tu giochi al fantacalcio?
"No, da qualche anno non ci gioco più. Prima ci giocavo con gli amici con cui ero cresciuto".

E ti avevi?
"No, mi lasciava mio fratello gemello, non c'era neanche l'asta, si partiva che ero suo e basta (sorride, ndr)".

Che cosa è mancato per passare il turno in Champions League?
"Abbiamo sbagliato le prime due partite, sono stati due errori importanti che purtroppo in coppa si pagano a caro prezzo. Dispiace perchè sinceramente ci sentiamo molto più forti degli anni passati e avremmo voluto confrontarci anche con i migliori. Poi fino a che punto non si sa, ma avremmo voluto confrontarci fino a un turno più alto. Rimane il rammarico, ma tutti noi speriamo che possa essere un segno del destino quella neve di Istanbul, che possa condurci verso un traguardo prestigioso che possa essere la finale di Europa League in casa nostra".ù

Pogba giocherà con noi anche il prossimo anno?
"Io spero di sì e credo che per la sua crescita possa essere ancora una tappa importante un altro anno insieme a noi. Poi questi sono discorsi secondari, ma ho letto le ultime interviste sia del direttore che del presidente che vanno in questa direzione. Paul è un ragazzo molto giovane, che qua è esploso e si sta consacrando. E credo sia trattato da tutti nel miglior modo  che gli possa consentire di migliorare ancora di esplodere. Con preziosi consigli, ma con un grande affetto da parte di tutti, può sicuramente crescere senza rischiare di bruciarsi, o che si creino intorno a lui troppe aspettative".

Il più forte con cui abbia mai giocato?
"Trovare uno singolo diventa difficile. Se devo dire uno, dico Buffon, perchè credo che sia il portiere più forte di tutti i tempi e che quindi rimanga nella storia del calcio oggi e anche nei prossimi anni".

Nella tua testa, c'è una partita in cui vorresti festeggiare questo Scudetto?
"No, l'importante è festeggiarlo. Quando è relativo, perchè comunque ora abbiamo un mese molto importante e delicato, la speranza è di continuare in questa striscia positiva, che ci dia la possibilità di gestire al meglio questi punti di vantaggio e anche le energie, perchè comunque siamo consapevoli che vogliamo andare in Europa e siamo consapevoli che comunque provare ad andare avanti in Europa toglie energie e quindi tante volte anche punti in campionato. Vediamo di partita in partita, senza porci traguardi, ma solo con l'idea di arrivare al traguardo finale, che è la vittoria".

Sempre nella tua testa, in quanti anni la Juventus può arrivare  a sperare di vincere la Champions League?
"Ora come ora c'è un gap finanziario che sicuramente è notevole e rende anche difficile arrivare a competere con certi club. Detto questo, a volte le Champions sono strane, a volte nello scontro diretto non sempre vince la più forte, quella che ha speso di più. Credo sia importante continuare la nostra crescita. Quest'anno purtroppo in Europa abbiamo un po' deluso finora, ma sono convinto che questa Europa League possa servire anche come percorso di crescita per arrivare il prossimo anno ad affrontare certe partite con più esperienza internazionale, esperienza di gironi, di scontri secchi andate e ritorno e con la voglia di arrivare sempre più in alto e anche di sorprendere noi stessi".

Hai citato pochissime persone, pochissimi allenatori in questo libro. Uno è Mazzarri, che ti ha lanciato a Livorno. Hai grandi parole per lui. Ci fai un paragone fra Mazzarri e Conte?
"Per alcune cose sono simili, magari anche questa similitudine li porta un po' a scontrarsi delle volte. Credo si sia visto in questi anni come ogni partita fra di loro sia una partita a scacchi, sono due grandissimi curatori di ogni dettaglio, quasi a livello maniacale, di ogni partita e credo che questo lo rispecchi ogni squadra. Quest'anno, secondo me, si è vista l'Inter di Mazzarri e poi si è un po' persa e si sta ritrovando un po' adesso. Soprattutto quello che Mazzarri vuole dare alla squadra. Al Napoli credo abbia davvero fatto vedere la sua squadra, raggiungendo risultati importanti e comunque arrivandosi a giocare e a meritare di passare il turno con la squadra che poi sarebbe diventata Campione d'Europa, in quello scontro contro il Chelsea dove uscirono immeritatamente (redazione Tuttojuve.com).
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