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- ALLEGRI: "Allegri: “Frasi Garcia ci stimolano a far meglio. Pirlo? Fortunatamente l'ho ritrovato. Spero di vincere più di Conte. I tifosi mi rispettano molto”

01.12.2014 21:51 di  Redazione TuttoJuve  Twitter:    vedi letture
LIVE - ALLEGRI: "Allegri: “Frasi Garcia ci stimolano a far meglio. Pirlo? Fortunatamente l'ho ritrovato. Spero di vincere più di Conte. I tifosi mi rispettano molto”
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© foto di Federico De Luca

Massimiliano Allegri non raccoglie la provocazione di  Rudi Garcia. L'allenatore della Roma aveva detto che "la Juve e' davanti in classifica e tutti sanno come...". E il tecnico della Juventus, in un'intervista che sarà trasmessa tra poco a "Il Processo del Lunedì", su Raisport, ha risposto: "Garcia ha ragione, lo sa lui e lo sanno tutti gli italiani che la Juventus e' davanti in classifica, ed e' solo questo quello che conta". "Garcia - ha aggiuntoAllegri - giustamente cerca di alzare l'attenzione per provare a raggiungere l'obiettivo. In questo momento noi siamo avanti di tre punti e la Roma ci da' lo stimolo per continuare a fare bene e per cercare di non farci raggiungere. E comunque di cose sicure nella vita ce ne sono ben poche a parte la morte e le tasse".


L'INTERVISTA INTEGRALE TRASCRITTA DA TUTTOJUVE.COM:

Continua questo duello tra  bianconeri e giallorossi, protagonisti di due partite molto belle anche ieri. La Roma ha vinto forse in maniera più semplice rispetto alla Juventus. E' un duello anche tra voi due allenatori? Garcia ha detto più volte che lo Scudetto lo vincerà la Roma? Lei è altrettanto sicuro che lo vincerà la Juve?
"Credo che Garcia, giustamente, cerchi di alzare la tensione, per cercare di raggiungere un obiettivo. In questo momento sono secondi a tre punti da noi, il campionato è ancora lungo, noi siamo davanti e quindi abbiamo lo stimolo che la Roma sta dietro di noi e dovremo cercare di non farci raggiungere".

Lei comunque comunicati roboanti non ne fa? Non dice che lo Scudetto lo vince sicuramente la Juve?
"No, assolutamente, anche perchè di cose sicure nella vita ce ne siano ben poche. Come diceva una battuta in un grande film: 'Le cose sicure sono due: le tasse e la morte', quindi in questo momento bisogna pensare a giocare e a rimanere in testa alla classifica, che non sarà semplice".

Le ha dato fastidio la frase che ha detto l'altro giorno? "La Juve ci è davanti e sappiamo come....".
"Credo abbia ragione Garcia perchè lo sa Garcia e lo sanno tutti gli italiani: la Juventus è davanti alla Roma di tre punti e questo è quello che conta".

Pirlo assoluto protagonista ieri nel derby. Vogliamo fare chiarezza una volta per tutte sui vostri rapporti? Ci sono stati romanzi su Allegri e Pirlo al Milan, Allegri e Pirlo alla Juventus.
"E' andata come sanno tutti: Andrea ha fatto dieci anni al Milan vincendo tantissimo, insieme al Milan, insieme agli altri compagni; poi c'è stato un momento in cui ha cambiato, è andato alla Juventus e credo che sia stato creato un grosso equivoco, perchè Andrea finchè è stato bene ha giocato titolare nel Milan. Purtroppo quell'anno è stato un anno sfortunato per lui, è rientrato a fine campionato quando la squadra era ormai indirizzata a vincere lo Scudetto. Fortunatamente io, dopo quattro anni di Milan, sono andato ad allenare la Juventus e l'ho ritrovato. E direi che anche dopo l'infortunio iniziale, ora è in ottime condizioni e sono molto contento di avere un Pirlo così, soprattutto per ridarlo alla Nazionale nelle migliori condizioni".

Il fatto  di non essersi potuto opporre a quella cessione, è un regalo che lei ha fatto anche ai tifosi della Juventus?
"Non ho fatto un regalo ai tifosi della Juventus perchè Pirlo non era mio, al limite Pirlo era cartellinato per il Milan. Credo che ci siano dei momenti in cui le cose devono andare in un modo e forse è stata anche la fortuna di Andrea".

Uno dei luoghi comuni del calcio dice che un allenatore quando va in un'altra squadra deve scegliere una formazione che è in una situazione di difficoltà. Lei è stato proprio un temerario nell'accettare una Juventus che veniva da tre Scudetti....
"Più che temerario direi che sono stato coraggioso nell'accettare questa sfida insieme alla società che voleva tornare, oltre a continuare a vincere in Italia, con un progetto, tra le prime otto d'Europa. Ora abbiamo da centrare la qualificazione e di cercare di fare una bella Champions. Poi è normale che anno dopo anno devi andare a migliorare le cose per ritornare stabilmente nelle prime otto".

Non ci ha pensato un istante ad accettare la panchina della Juventus quando è stato chiamato da Marotta?
"No, non ci ho pensato neanche un attimo perchè rifiutare il progetto della Juventus per ritornare a competere a livello europeo con un progetto importante non era da me, quindi l'ho accettato subito, con grande entusiamo, accettando questa sfida importante".

Mi dice cosa invidia a Conte e in cosa pensa di essere superiore a lui?
"Cosa invidio... che lui ha vinto tre Scudetti e io uno solo, quindi ha due Scudetti più di me. Spero magari nei prossimi anni di arrivare a vincere più di lui. In cosa sono migliore a lui, domandatelo a lui".

A proposito del rapporto con Conte, lei tra gli allenatori di club è stato il più collaborativo, il più aperto dopo il suo sfogo, quando disse che tutti dobbiamo dare una mano per rilanciare la Nazionale. E' sempre difficile per gli allenatori di club dare spazio alle Nazionali.
"Io sono aperto perchè credo che creare della polemica a distanza serva a ben poco. Credo che avere un confronto tra tutti gli allenatori di Serie A sia molto importante, soprattutto per migliorare quello che noi possiamo cercare di migliorare, ovvero il pensiero e la filosofia del calcio, soprattutto se c'è da dare una mano alla Nazionale, ben volentieri".

Ma lei lascerebbe i giocatori una settimana in più al ct per favorire il suo lavoro?
"Per questo bisogna vedere le date, perchè ci sono delle date Fifa ed è difficile. Ma intanto vediamo di fare questo incontro e questo confronto che farebbe bene a tutti".

Il suo rapporto con i tifosi della Juve. Dopo il derby vinto ieri all'ultimo secondo, crede di essere entrato definitivamente nel cuore dei tifosi bianconeri che la accolsero conun pizzico di freddezza?
"Quando sono stato accolto, quando sono arrivato qui il 16 luglio, credo fosse normale un'accoglienza del genere, soprattutto perchè era finito un amore e quando finiscono gli amori ci sono sempre degli strascichi. Credo anche che non sia mai capitato nella storia della Juventus quello che è successo quest'anno con Antonio Conte. Era normale che i tifosi avessero delle reazioni, indipendentemente dal fatto che arrivassi io o un altro. Però è durata poco, credo che col lavoro e con la voglia di vincere che ho, che ho sempre avuto e che in questo momento ho ancora di più, perchè ho accettato una sfida difficile e importante, non ho avuto problemi e credo mi rispettino molto".

Si aspettava di raggiungere questi risultati in questa prima parte di stagione? Le proiezioni parlano di una Juventus che se mantenesse questo ritmo batterebbe il record dei 102 punti.
"Ma no, io non penso, credo che la Juventus sia un'ottima squadra fatta di grandi giocatori che possono migliorare, che devono migliorare. Non mi interessa arrivare a 103 punti, mi interesse vincere lo Scudetto anche solamente con un punto di vantaggio, quello è l'obiettivo che dobbiamo centrare".

La Juve sta andando meglio anche in Champions rispetto all'anno scorso. Realisticamente, in Champions, se come tutti ci auguriamo passerete il turno, qual è l'obiettivo che potrebbe soddisfarla? I quarti? Le semifinali?
"Innanzitutto l'obiettivo che mi darebbe soddisfazione è quello che domani si raggiunga un traguardo importante   e la Juventus come traguardo deve avere quello di ritornare a vincere la Champions. Non sicuramente... o è difficile quest'anno, perchè ci sono grandissime squadre che sono molto favorite, però quest'anno è importante tornare a partecipare agli ottavi e chissà dove arriveremo. Ma in questo momento non abbiamo ancora raggiunto gli ottavi e l'obiettivo principale è quello".

L'obiettivo di vincere la  Champions è nel dna di Allegri e della Juventus. Ad oggi firmereste per un secondo posto? Arrivare in finale di Champions e perderla...
"Perdere non mi piace mai, faccio un passo alla volta. Intanto raggiungiamo gli ottavi poi a febbraio è un'altra Champions".

Lei da calciatore era molto dotato tecnicamente. Cosa le è mancato per diventare un campione?
"Diciamo che quello che mi è mancato da calciatore lo sto sfruttando ora da allenatore".

Per esempio?
"Credo alla fine di aver fatto quello che mi meritavo di fare, sono arrivato dove potevo arrivare. Con i se e con i ma non si va da nessuna parte".

Se fosse stato allenato da un Allegri avrebbe fatto più carriera?
"No, assolutamente, ho avuto un grande insegnante, un grande maestro a cui sono molto legato affettivamente, lo sanno tutti in Italia e nel mondo che è Galeone. Sono stato molto fortunato ad incontrarlo, senza togliere nulla agli altri allenatori, perchèp ho avuto molto anche dagli altri allenatori. E' normale che con lui ho passato parte della mia carriera calcistica e soprattutto ho passato qualche mese da collaboratore ad Udine".

Galeone era un grande allenatore ed era uno che piaceva molto alle donne. Una cosa che sembra aver ereditato anche lei. E' più fortunato in amore o nella professione Allegri?
"Ma no, credo che nella vita ci voglia il giusto equilibrio per tutte le cose (sorride, ndr)".

Qual è il giocatore più forte che abbia mai allenato?
"Credo che Ibrahimovic sia stato il giocatore più forte che abbia mai allenato. Fino a questo momento devo dire di essere stato molto fortunato perchè ho allenato dei buoni e degli ottimi giocatori al Cagliari, dei grandi campioni al Milan e alla Juventus".

Ma tra i giovani che ha allenato e che sta allenando, chi vede come possibile campionissimo del futuro?
"Credo che Pogba, anche se lo considero ormai un veterano perchè ha giocato tantissime partite, sia il giovane più dotato per diventare un campionissimo".

Non le chiedo chi è il migliore allenatore d'Italia, ma vorrei sapere da lei se mi può dire chi è quello che ritiene sia sottovalutato dalla critica.
"Ma no, più che sottovalutato credo che in Italia si tenda a sopravvalutare un po' troppo le cose. E nello stesso modo, poi si tende a sottovalutare quello che è stato fatto di buono da un allenatore. Io credo che in Italia ci siano degli ottimi allenatore, però dopo alla fine in Italia conta solo una cosa, i risultati. Perchè tu puoi stare a dire e a fare, ma dopo nell'albo d'oro ci rimangono i risultati, scrivono chi arriva primo, non chi arriva secondo, scrivono chi vince la Champions, scrivono chi è il capocannoniere, dopo alla fine è quello che conta. Quindi non ci sono allenatori sottovalutati".

Allegri che ha vinto uno Scudetto, che è stato l'allenatore andato più avanti in Champions con le italiane, quando è arrivato alla Juventus è sembrato, non dico uno sconosciuto, ma uno non valutatissimo. Non le ha dato fastidio questo?
"No, anzi, credo di essere stato uno dei pochi allenatore ad arrivare alla Juventus dopo aver fatto quattro anni in un'altra grande squadra. Credo che solo Capello e Trapattoni siano arrivati alla Juventus dopo aver vinto da altre parti. Ancelotti ha fatto il percorso inverso, Lippi lo stesso, quindi ecco anche perchè ho accettato molto volentieri, con grande entusiasmo, questa sfida".

Quali traguardi vorrebbe raggiungere e quale tra i grandi allenatori  che ha nominato sente più vicino al suo modo di essere come carattere, come modo di allenatore e nel rapporto con i calciatori?
"No, io Capello non l'ho avuto come allenatore, Lippi non l'ho avuto come allenatore, Ancelotti stesso non l'ho avuto come allenatore, posso dire solamente che hanno dimostrato in Italia e in Europa di essere gli allenatori più bravi che ci sono. E questo a dimostrazione che in Italia ci sono degli ottimi allenatori e la scuola di Coverciano è molto buona"(redazione Tuttojuve.com)

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