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- ALLEGRI A RAISPORT: "Ciliegiona sulla torta? Lo sperano tutti gli italiani. Alla Juve uomini seri e veri- 5° Scudetto primo obiettivo della prossima stagione"

26.05.2015 00:05 di Redazione TuttoJuve Twitter:    vedi letture
LIVE - ALLEGRI A RAISPORT: "Ciliegiona sulla torta? Lo sperano tutti gli italiani. Alla Juve uomini seri e veri- 5° Scudetto primo obiettivo della prossima stagione"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Massimiliano Allegri è stato intervistato da Enrico Varriale al Premio Bearzot. Al Processo del Lunedì, su Raisport 1,  è stato mandato in onda il suo intervento. Tuttojuve.com ha trascritto integralmente e in tempo reale le dichiarazioni del tecnico bianconero:

Adesso c'è la ciliegiona sulla torta...
"Questo lo speriamo tutti, ma credo lo sperino tutti gli italiani. Credo che quest'anno per il calcio italiano sia stato un anno importante, un anno straordinario, perchè una squadra, che è la Juventus, è arrivata in finale di Champions, due squadre sono arrivate in semifinale di Europa League e hanno sfiorato la finale, credo che la Nazionale stia facendo un buon lavoro. In Italia si tende un pochino a denigrare tutto quello che abbiamo. In Italia, a parte la bellezza del nostro Paese....ieri sera quando sono arrivato a Roma.... Roma è una città straordinariamente splendida e bella...".

Dove avresti potuto allenare...
"Lasciamo perdere e andiamo avanti.... Il Presidente Malagò prima mi ha regalato uno splendido libro dove ci sono i 100 anni del Coni, dove ci sono stati straordinari atleti che hanno arricchito il medagliere italiano, che è il quinto del mondo. La Nazionale italiana ha vinto 4 coppe del mondo, ci sono società che hanno vinto tante Champions League, quindi credo non sia tutto da buttare. Bisogna lavorare sulle cose positive, che in Italia ne abbiamo tante, per andare a migliorare quelle che sono le infrastrutture, la cultura di un Paese, per il futuro. Vedo che qui ci sono tanti bambini in sala, loro sono il futuro del nostro Paese sia a livello sportivo che sociale. Detto questo, sono onorato e orgoglioso di ricevere questo Premio, innanzitutto per Bearzot che è stata una persona straordinaria, che ha vinto il Mondiale nel 1982, con la serenità, oltre che con le qualità e le capacità tecniche e tattiche, l'equilibrio e la dimostrazione di grande professionalità e di grande serietà che ha portato nel mondo".

Un giocatore che ti somiglia con grandi piedi e poca testa?
"Fortunatamente ne ho avuti abbastanza, di solito i geni non sono mai uguali agli altri. Ho avuto e ho la possibilità di allenare grandi campioni, tanti con più equilibrio, qualcuno un po' meno. Ne ho avuti due che secondo me sono i più bravi al mondo a passare la palla: uno è italiano ed è Cassano, e l'altro è Ronaldinho. Sono stati due giocatori straordinari, tecnicamente, ed erano un po' fuori dal comune".

Pensavi di arrivare così in alto come allenatore?
"No, non è che non pensavo, credevo di arrivare quando ho iniziato ad allenare ad Agliana e sono stato fortunato perchè quando ho smesso mi hanno subito dato la possibilità di allenare lì. Quindi non scordo nè l'Aglianese, che è stata la mia prima squadra, nè la Spal che è stata la seconda, nè il Grossetto, nè tutte le squadre che hanno fatto parte della mia carriera, che sono state importanti, straordinarie, mi hanno permesso di arrivare dove sono ora. Quindi il mio obiettivo è ancora quello di migliorare, perchè ora sono allenatore della Juventus, ma sono diverso da quello che ero al Milan, come quando ero al Milan ero diverso da quello che ero a Cagliari. A Cagliari ho passato due anni veramente straordinari, con un presidente che per me è stato una grande scuola, Cellino. Ora mi ritengo molto fortunato per quello che sto facendo, di far parte di una grande società, di grande tradizione, con un grande dna, che è quello di avere sempre la voglia di vincere e di mettersi in discussione tutti i giorni, poi vedremo cosa succederà in futuro. Ora mi godo il momento. Mi godo innanzitutto questa bellissima giornata che veramente mi inorgoglisce tanto, Poi preparerò questa partita. La partita del 6 è molto facile da preparare, era più difficile da preparare quella di mercoledì scorso, la finale di Coppa Italia. Anche lì credo sia stata una bella serata di sport, tra due squadre che hanno reso il calcio italiano ad alti livelli, giocando una bellissima finale, quelli in campo e quelli fuori".

Una cosa su cui pensi di dover migliorare da allenatore?
"Ne ho tante. Innanzitutto nel calcio non si scopre più niente. Questo è il mio pensiero, non dico che sia giusto o sbagliato. L'aspetto psicologico è fondamentale e credo sia uno spazio dove potremmo lavorare per cercare soprattutto di migliorare quella che è la gestione delle risorse umane, che sono quelle che fanno la differenza". 

Torniamo a quel 16 luglio 2014 quando ti sei presentato a Vinovo. Il popolo juventino non ti ha accolto proprio con fiori e complimenti. Se incontrassi uno di quelli che ti hanno contestato a Vinovo, cosa gli diresti?
"Io credo sia stata una reazione normale da parte di tanti tifosi, tutti i tifosi juventini che da un giorno all'altro sono stati lasciati ...come quando due fidanzati si lasciano, la fidanzata ti lascia... quindi in quel momento la reazione era normale. Poi alla fine quello che conta nel calcio sono i risultati, la professionalità e il rispetto. Queste sono le cose che ho detto subito quando sono arrivato alla Juventus. Era una sfida bella e credo che nella vita bisogna accettare le sfide perchè ti danno uno stimolo forte per migliorarti. Ho trovato una società che mi ha protetto e che ha sposato in pieno quello che era il mio credo  e il mio volere. E un gruppo di ragazzi veramente straordinari. Alla fine sono loro che vanno in campo e che vincono le partite, sono loro che sono bravi anche nei momenti di difficoltà. La Juventus ha un gruppo veramente forte e di uomini seri, veri. Fortunatamente, gran parte di questi uomini, fanno parte della Nazionale, quindi ci sono tutti i presupposti perchè la Nazionale possa fare un grande europeo".

C'è una cosa che tu hai più di Conte e che Conte ha più di te?
"Noi, l'ho sempre detto e lo ripeto: nel calcio non c'è solo un metodo per vincere, ci sono tanti modi e tutti siamo diversi l'uno dall'altro, perchè quello che esprimo non lo esprime un altro, ma non è che il mio è migliore di un altro, l'altro è migliore del mio. Siamo solamente diversi, basta vedere caratterialmente . Tutti e due però alla Juventus abbiamo vinto, quindi è la dimostrazione che non c'è un metodo solo, altrimenti sarebbe tutto facile. Questo non esiste, come non esiste che il calcio sia una scienza esatta, è bello proprio per quello, perchè  è opinabile. Quindi anche le opinioni differenti, dai confronti, possiamo migliorare".

E' un paradosso dire che il Barcellona è l'avversario migliore?
"E' una finale. Una cosa è sicura: meglio giocarci una partita secca con loro che due. Con due, le possiiblità di passare sicuramente sarebbero state molto meno. In una partita secca può succedere di tutto. Noi siamo un una buona condizione, sia a livello mentale ma soprattutto fisico. Poi speriamo di ripetere quello che ha fatto la Nazionale nel 2006. Bisogna essere fiduciosi perchè siamo arrivati in fondo, credo meritatamente, giocando due belle semifinali, contro na squadra straordinaria, passando da partite difficili, come il quarto di finale con il Monaco, che tutti davano per scontato e invece è stata una partita più compliata del previsto. E adesso preparariamo questa finale che riporta il calcio italiano a livelli alti, poi se saremo bravi e anche un pizzico fortunati....".



Ne parlate nello spogliatoio che a Berlino è già accaduto quello...
"Non ne parliamo, anzi, dovremmo essere bravi a parlarne il più tardi possibile, altrimenti ci fissiamo su questa partita e la giochiamo prima. Dobbiamo essere bravi a prepararla  e a giocarla in serenità, sapendo delle difficoltà di una finale. Ma bisogna giocarla alle 20:45 del 6 giugno e non giocarla prima".

I tifosi ti chiedono scusa...
"I tifosi non è che mi devono chiedere scusa. I tifosi devono ringraziare per quello che quest'anno hanno fatto e stanno facendo i ragazzi. Questa è la cosa più importante, perchè i ragazzi stanno dando dimostrazione di grande professionalità, di grande voglia e credo abbiano espresso anche un buon calcio. A livello europeo siamo cresciuti molto. In questo momento abbiamo una grande consapevolezza nei nostri mezzi. E' una squadra che ha grandissime qualità per poter migliorare ancora".

Fazio ha chiesto a Berlusconi se fosse pentito di aver lasciato andare via Allegri e Berlusconi ha risposto: "Lasciamo stare, parliamo di cose serie". Lei che ne pensa?
"Innanzitutto ringrazio il presidente perchè mi ha dato la possibilità di allenare  quattro anni il Milan e di vincere. Sono d'accordo che nel Paese ci sono cose molto più serie ed importanti  di un cambio di allenatore, che nella vita professionale ci sta. La cosa che rimane sono le società, gli allenatori passano, i giocatori passano, quindi ecco perchè i tifosi devono essere legati alla società. La cosa che rimane è la società e la storia della società. Gli allenatori e i giocatori debbono e possono rimanere nella storia della società".

Crede nei numeri nel calcio? La Juve ha vinto l'ultima finale nel 1996 ai rigori e ha perso l'ultima finale nel 2003 ai rigori. Pensa che ci possa essere la rivincita ai rigori?
"Sarebbe bello magari vincere a un minuto dalla fine, perchè con quelli lì sarebbe il modo per non soffrire. Credo ai numeri, nel calcio ci sono numeri importanti che contano, ma non credo che siano questi. I numeri che contano sono quelli che ha fatto la Juventus in campionato, in Coppa e durante questa straordinaria annata"

Nella Juve di oggi sarebbe stato il migliore. Da giocatore si prendeva gioco di noi, a Cagliari era un po' "mandroni" (pigro in sardo, ndr). Alla Juve ha portato la disciplina. Come ha fatto?
"Innanzitutto nella Juve di oggi ce n'è già uno che i palloni li manda...Lo ha dimostrato nella sua lunghissima carriera e lo sta dimostrando anche ora. Quando giocavo ero un po' pigro ogni tanto. C'era un mio compagno di squadra che quando mi vedeva entrare nello spogliatoio, prima della partita, con le spalle giù, mi diceva sempre oggi.... questo è Ubaldo Righetti, a cui sono rimasto molto legato, sono rimasto amico fraterno. Ho iniziato un pochino a ragionare da allenatore negli ultimi anni, quando da trequartista o mezz'ala, mi sono messo a giocare davanti alla difesa, perchè quelli bravi più passano gli anni e più arretrano. Io ho fatto una carriera normale, non straordinaria. Credo che ognuno arrivi dove merita di arrivare. Si dice che a uno manca la testa... no.... magari se fossi diverso, non avrei fatto quella carriera e ora non sarei allenatore. Alla lunga uno merito dove arriva, come in campionato. In campionato vince la più forte".

La giuria ti ha attribuito bellissimi aggettivi...
"Io ringrazio per questi bellissimi aggettivi, ringrazio tutti coloro che mi hanno votato, quindi è una bella giornata  e va bene così. Oggi c'è il sole, Roma è bellissima".

Non è che la dittatura della Juventus nel calcio italiano potrebbe essere annoverata tra i futuri problemi?
"Credo che l'anno prossimo sarà un campionato molto più equilibrato, innanzitutto perchè vincere cinque Scudetti di seguito sarà molto difficile. Tutti danno già per scontatata questa cosa, ma non è così. Ci sarà voglia di rivalsa, ci saranno società che faranno un ottimo mercato, quindi noi dovremo essere pronti e soprattutto avere le motivazioni giuste  e forti per dare ancora una dimostrazione che ci teniamo a fare un'altra annata straordinaria. Il calcio non è che tutti gli anni è uguale. Ci saranno l'anno prossimo delle difficoltà, bisognerà essere bravi nelle difficoltà, per cercare poi di vincere questo Scudetto che sarà il primo obiettivo dello stagione. Il campionato sarà equilibrato, le avversarie si rinforzeranno. Quest'anno il campionato italiano ha dato dimostrazione di serietà da parte di tutti. Ci sono state delle ottime partite a livello tecnico e tattico. Il campionato italiano non è peggiore degli altri, è solamente diverso".

Ti aspetti pure Cavani o basta Dybala?
"Ora devo pensare ai 23 che ho che mi devono dare una mano a vincere una Coppa".(redazione Tuttojuve.com).
 

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