LA MEMORIA DA ELEFANTE DEVE VALERE PER TUTTI

Antonio Conte ha parlato ieri in conferenza stampa anche delle parole di John Elkann: "Mi hanno sicuramente ferito ed io ho una memoria da elefante. Io, nella mia vita, ho sempre lavorato. Sono stato chiamato dalla nazionale per lavorare e quindi chiedo di poter lavorare, se possibile in pace". Al commissario tecnico deve essere data la possibilità di lavorare, giusto, quanto nasce in questi giorni però e' figlio di valutazioni errate, comunicati stampa da parte della federazione frettolosi ma anche rapporti pregressi poco buoni. La memoria da elefante ci dice questo. Antonio Conte e' stato ed e' una bandiera biancore a sia da giocatore che quando scendeva in campo dava tutto e di più, sia da allenatore che ha riportato la Juventus a vincere dopo anni e due settimi posti. Ringraziamento infinito che però deve essere bipartisan. Se Antonio Conte ha dato tanto alla Juventus, lo stesso ha fatto la Juventus per lui. E' arrivato da Siena dopo una promozione e il popolo zebrato e la società gli ha dato l'accoglienza di un tecnico che aveva vinto la Champions, ha sempre avuto massimo sostegno da parte di tutta o quasi l'opinione pubblica bianconera, e' sempre stato supportato e difeso in tutte le situazioni, anche quelle fuori dal campo senza essere mai messo in discussione. Logico che la scelta di lasciare il bianconero a stagione iniziata e di scegliere la nazionale guidata da un presidente antijuventino ha sicuramente smosso la piazza e turbato e qualcuno ora lo critichi. Quando si parla di memoria da elefante bisogna ricordare tutto, il popolo bianconero martedì lo farà e per Conte ci saranno solo applausi. Lo stesso non si può dire per chi non ama la Juventus, per Tavecchio che definisce temeraria la richiesta danni della Juventus e nega i titoli bianconeri vinti sul campo, per Oriali che più di una volta in tempi passati ha criticato la storia bianconera. Questo i tifosi se lo ricordano e proprio come Conte anche loro hanno una memoria da elefante. 

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